The Last Of Us uscirà il 16 gennaio sulla HBO (e in Italia su Now TV e Sky Atlantic) e fin da subito la produzione, o meglio il director del videogioco targato Naught Dog Neil Druckman ha voluto precisare fin da subito che la serie non farà gli stessi errori di Game Of Thrones, così da “calmare” il pubblico più suscettibile a questo genere di trasposizioni.
Come ci riporta GamesRadar+, parlando con THR Druckman ha assicurato la precisione e il rispetto della trama originale che avrà la serie TV, che a quanto pare non ricadrà negli errori già fatti in passato con GOT. Se siete appassionati di quest’ultima sapete benissimo i drastici cambiamenti apportati alla versione televisiva rispetto ai libri, che hanno inevitabilmente mutato l’impostazione e il meraviglioso equilibrio delle prime stagioni.
The Last Of Us non sarà come GOT
Martin come se non bastasse non ha mai chiuso la sua saga letteraria e anche per questo il finale della serie TV di Game Of Thrones risulta abbozzato, a volte insensato e sicuramente non in linea con lo spirito e il cuore originale dei libri. Stando alle dichiarazioni di Neil tutto questo non dovrebbe accadere con la serie HBO The Last Of Us.
The Last Of Us, la serie HBO farà gli stessi errori di Game Of Thrones
“Noi non vogliamo raccontare nient’altro che vada fuori alla storia narrata nel videogioco originale, e proprio per questo la nuova produzione HBO non avrà gli stessi problemi avuti con l’adattamento di Game Of Thrones. Al momento abbiamo abbastanza materiale originale per lavorare e il tutto potrebbe tranquillamente concludersi con le vicende viste nella parte due di The Last Of Us”.
Detta così sembra una scelta semplice da compiere ma allo stesso tempo, nonostante il trailer della serie sia promettente, dobbiamo vedere sempre in corso d’opera come concluderanno/continueranno il tutto, specie se consideriamo che anche GOT ha cominciato bene la sua corsa, per poi concludersi con un “nulla di fatto” e una bocciatura davvero grossa da quasi tutto il pubblico appassionato della produzione tratta dai libri di Martin, al momento a lavoro sul penultimo. Voi cosa ne pensate di questa interessante dichiarazione?