One Piece, come ben sappiamo, è al centro del prossimo ambizioso adattamento live-action di Netflix. Nonostante generalmente questa tipologia di contenuti preoccupi molto i fan, consapevoli che il più delle volte le loro serie preferite vengono totalmente snaturate nei live-action, per questa serie le cose sembrano piuttosto diverse.
Difatti, abbiamo già avuto occasione di leggere che il lavoro sull’adattamento della famosissima serie di Eiichiro Oda ha una differenza fondamentale rispetto a quanto solitamente accade con altri lavori: ovvero lo stesso autore stavolta fornisce numerose indicazioni e correzioni allo staff in merito a tutto ciò che viene incluso nella serie.
Questo aspetto incoraggia e tranquillizza in modo piuttosto deciso i fan della serie che, nonostante ciò, finché non avranno modo di vedere il prodotto finito nessuno biasimerà se avranno comunque delle riserve nel fidarsi totalmente di tali dichiarazioni. Le informazioni che abbiamo sull’adattamento attualmente sono limitate, ma possiamo teorizzare qualcosina: ad esempio, quali potrebbero essere gli archi narrativi e le saghe coinvolte nel live-action?
Le saghe e gli archi narrativi dell’adattamento di Netflix
Partendo dall’inizio degli eventi, sicuramente l’adattamento di Netflix dovrà passare per la saga dell’East Blue. Possiamo teorizzare che, se le cose andranno non troppo a rilento, la saga potrebbe essere “archiviata” in 10 episodi. Tra gli archi narrativi da adattare ci sono sicuramente quelli di Romance Dawn, Orange Town, Villaggio Shirop, Baratie e forse anche Arlong Park e Rogue Town. Questo significa che entro tale numero di episodi dovremo aver incontrato Luffy, Zoro, Nami, Usopp e Sanji, senza considerare anche i principali antagonisti della saga.
Successivamente, c’è la saga di Alabasta. Se consideriamo quante cose ci sono da coprire già solo nella prima saga elencata sopra, ci risulterà piuttosto improbabile credere che riusciremo a vedere anche Alabasta già nella prima stagione.
Possiamo però presumere che, se la serie andrà bene, Netflix destinerà un’intera seconda stagione alla copertura delle vicende di questa seconda saga. D’altronde, sia la saga dell’East Blue che quella di Alabasta sono composte da un centinaio di capitoli. Risulta dunque piuttosto ovvio come ci sia moltissimo materiale da condensare in pochi episodi.
Speriamo che questo live-action faccia ricredere il pubblico amante degli anime e dei manga, che troppo spesso è stato deluso da opere il cui adattamento a volte si è dimostrato non solo poco fedele, ma a volte del tutto inesatto.
