Google dovrà garantire il diritto all’oblio degli imputati assolti. È questo il contenuto dell’emendamento del deputato Enrico Costa alla riforma Cartabia. La riforma penale è giovanissima, in quanto è entrata in vigore solo da qualche giorno, ma nonostante questo gli oppositori si sono già fatti sentire. In particolare, le più note testate giornalistiche italiane sono quelle più indignate. Vediamo meglio i dettagli e dove sarà esercitato questo diritto.
Google garantirà il diritto all’oblio solo in Italia
Dal 30 dicembre Google deve garantire il diritto all’oblio in Italia per gli imputati che sono stati assolti durante una sentenza. Secondo l’articolo 64-ter della legge Cartabia, non si potrà più recuperare la storia giudiziaria di un imputato ritenuto innocente nel motore di ricerca. Il provvedimento è stato ottenuto grazie all’emendamento del deputato Enrico Costa che, in un tweet, dichiara:
I motori di ricerca dovranno dissociare i nomi degli assolti dalle notizie circolanti in rete sulle inchieste da cui sono risultati innocenti. Basta innocenti marchiati a vita da indagini finite nel nulla
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Vediamo in modo più dettagliato il contenuto della nuova norma in vigore
Secondo quanto prevede l’articolo 64-ter della legge Cartabia – Diritto all’oblio degli imputati e delle persone sottoposte a indagini – l’imputato dichiarato innocente ha pieno diritto di ottenere dal motore di ricerca e dai media la completa rimozione del suo nome dai risultati. Ecco il contenuto della norma:
L’imputato destinatario di una sentenza di proscioglimento o di non luogo a procedere e la persona sottoposta alle indagini destinataria di un provvedimento di archiviazione possono richiedere che sia preclusa l’indicizzazione o che sia disposta la deindicizzazione, sulla rete Internet, dei dati personali riportati nella sentenza o nel provvedimento, ai sensi e nei limiti dell’articolo 17 del regolamento del Parlamento europeo del 27 aprile 2016.
Le testate giornalistiche sono contrarie al nuovo emendamento di Enrico Costa e rivendicano il diritto di cronaca
Google sarà tenuto a eliminare ogni informazione sulla storia giudiziaria di un imputato assolto in seguito a una sentenza ed è un pericolo per chi vive di fatti di cronaca. Così la testata giornalistica “la Repubblica” ha dichiarato:
Un assolto potrà chiamare Repubblica.it e chiedere di non rendere più rintracciabile il suo nome perché è stato assolto. Chiederà di “derubricarlo”. Il risultato è che scomparirà dal web. Gli si dovrà – per legge – dire di sì.
Il deputato Costa difende il diritto all’oblio
All’indignazione dei giornali italiani, Enrico Costa risponde difendendo il diritto all’oblio che Google dovrà garantire d’ora in poi a ogni persona dichiarata innocente in seguito a una sentenza e afferma:
Lo Stato deve essere messo in condizione di indagare le persone, ma deve anche garantire, se le persone risultano innocenti e sono state assolte, che possano tornare nella società con la stessa immagine e la stessa reputazione, senza che rimanga una cicatrice indelebile.
FONTE: 1.