Sta spopolando negli ultimi mesi ChatGPT, tanto da attirare addirittura l’attenzione di Microsoft. L’intelligenza artificiale progettata da OpenAI si è mostrata al pubblico come qualcosa di assolutamente rivoluzionario, in continuo apprendimento, e in grado di soddisfare qualsiasi tipo di richiesta, da spiegazioni complesse alla ricerca di errori dentro del codice scritto in qualsiasi linguaggio conosciuto, il tutto a disposizione gratuitamente.
Una comodità incredibile, ancora non del tutto perfetta, ma già in grado di sorprendere le persone grazie al modo in cui riescono a ottenere facilmente le informazioni che cercano. E proprio questa facilità di ricerca ha fatto storcere il naso ai vertici di Google, il quale non può essere da meno come motore di ricerca, considerando che è nato ed è stato offerto al pubblico come tale.
La possibilità di estrapolare informazioni da internet è riassumerle in un breve paragrafo, è una comodità che sta piacendo molto agli utenti, che non sono così costretti a dover cliccare sui vari link nella ricerca per trovare le informazioni che cercano, con il bot destinato a crescere ancora di più con l’arrivo a breve della sua quarta versione, che si dice sia almeno 4 volte più intelligente della versione attuale. Microsoft ha fiutato una grossa possibilità e ha intenzione di fare un tentativo.
Microsoft e l’intenzione di integrare ChatGPT con Bing
Che tra Bing e Google ci sia un dislivello di popolarità ormai non è più una novità, ma cosa succederebbe se Microsoft integrasse la tecnologia sviluppata da OpenAI a Bing? Ebbene è un interesse concreto valutato recentemente dalla multinazionale, la quale possiede già un rapporto di collaborazione stretto con OpenAI grazie all’investimento miliardario fatto nel 2019.
Per domande abbastanza semplici, i motori di ricerca al giorno d’oggi offrono una brevissima risposta che fa risparmiare all’utente il tempo che ci vorrebbe nel cliccare un sito e cercarla nel testo, ma l’obiettivo sarebbe quello di sfruttare l’AI e la sua tecnologia per offrire testi più completi e già pronti al momento della ricerca, non limitandosi al semplice link delle varie pagine.
Ma sarà una via corretta? Sicuramente potrebbe rivalutare il modo in cui è visto Bing dagli utenti e probabilmente rivoluzionare il modo in cui funzionano i motori di ricerca, ma come ne soffrirebbero gli attuali gestori dei siti? Forse si perderebbe la voglia di scrivere informazioni. Possiamo solo attendere e tenere d’occhio l’evolversi di questa faccenda per ottenere delle risposte a queste domande, e considerando anche l’affidabilità di ChatGPT che al momento non è al 100% e alcune risposte che non rispettavano gli standard umani di educazione.