I robot sono una costante del mondo dei media: un concetto apparso per la prima volta nell’opera teatrale sci-fi Rossumovi Univerzální Roboti (R.U.R) di Karel Čapek, del 1920. In quel decennio si è consolidata la presenza di questi esseri meccanici grazie al racconto The Metal Giants (1926) di Edmond Hamilton e al film Metropolis (1927) di Fritz Lang, entrambi degli anni Venti.
Insieme agli Stati Uniti, uno dei Paesi che più si è affezionato ai robot è il Giappone. Tanto che ha coniato un suo termine per questi esseri meccanici: “mecha/meka“. Il primo manga e anime di questo genere è stato Tetsujin 28-go (1956), di Mitsuteru Yokohama. Il decennio del boom dei mecha è stato quello degli anni Settanta, grazie alle decine di opere realizzate da Go Nagai.
Tra queste troviamo UFO Robot Grendizer, che in Italia è ben conosciuto come UFO Robot Goldrake. Vi farà piacere sapere che in Arabia Saudita è stata recentemente inaugurata una statua da record dedicata al personaggio. Si tratta infatti della scultura più grande di un personaggio di fantasia del mondo.
La statura dei record di Goldrake
Prodotta dalla Sela Company e dall’azienda araba Manga Productions, questa statua metallica di Goldrake è alta ben 33,7 metri e si trova a Riyadh, capitale dell’Arabia Saudita. Lo scopo dell’enorme UFO Robot è quello di promuovere la nuova Boulevard World Zone, un’area inaugurata nella capitale araba lo scorso 21 novembre.
Si tratta di una zona multiculturale della Riyadh Season, un festival annuale che si tiene in Arabia Saudita, dedicato allo sport e all’intrattenimento. Un’area che include per l’appunto una “Japan Anime Town“, dove si può trovare proprio Goldrake.
Come fa notare Anime News Network, la presenza di Goldrake non è casuale: infatti, nel Medio Oriente UFO Robot Grendizer ha conosciuto un’incredibile popolarità negli anni Ottanta. Un elemento che abbiamo in comune, visto che Goldrake è ancora il mecha giapponese più popolare e amato in Italia. Mitica è la sigla Atlas UFO Robot, degli Actarus.
La primissima trasmissione dell’opera di Go Nagai è avvenuta in Libano, proprio durante la Guerra civile. Un conflitto noto a noi italiani, visto che inviammo dei contingenti in un’operazione di peacekeeping tra il 1982 e il 1984 (la missione Italcon). Per molti giovanissimi libanesi UFO Robot Grendizer è stata una piccola “fuga” dalla difficile realtà della guerra civile.
Go Nagai ha parlato qualche anno fa in un’intervista proprio del successo geopolitico di UFO Robot Goldrake:
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Fonti: Anime News Network, Arab News
