Se volete sapere dove si trova il jet privato di Elon Musk in questo momento, non lo troverete su Twitter, a causa della nuova politica dell’azienda che impedisce di pubblicare la posizione di una persona privata in tempo reale. Ma ora, se proprio dovete, potete scoprire dove si trovava il jet di Musk esattamente 24 ore fa.
Jack Sweeney, lo studente della University of Central Florida che si celava dietro l’account originale @ElonJet (ora bandito), è tornato con @ElonJetNextDay. A differenza di @ElonJet, che tracciava la posizione del jet privato di Musk in tempo reale, il nuovo account lo fa con un ritardo di 24 ore, aggirando così la nuova politica anti-doxxing di Twitter.
Sweeney ha lanciato @ElonJet due anni fa, irritando Musk, che lo ha definito un “rischio per la sicurezza personale”. Musk probabilmente non ne sarà molto contento, ma di recente ha dichiarato che “pubblicare le località in cui qualcuno ha viaggiato in leggero ritardo non è un problema di sicurezza” ed è “ok”.
La politica ufficiale di Twitter in materia vieta la condivisione di “informazioni sulla posizione in tempo reale, comprese le informazioni condivise direttamente su Twitter o i link a URL di terze parti relativi a percorsi di viaggio, posizione fisica effettiva o altre informazioni identificative che potrebbero rivelare la posizione di una persona, indipendentemente dal fatto che tali informazioni siano disponibili pubblicamente”.
Nonostante abbia dichiarato che il suo “impegno per la libertà di parola si estende anche a non bannare l’account che segue il mio aereo”, Musk ha comunque bannato l’account @ElonJet di Sweeney dopo aver preso il controllo di Twitter, citando un incidente con un “folle stalker”. Il Twitter di Musk ha anche bannato gli account di alcuni giornalisti che si sono occupati della storia di Sweeney. Al momento in cui scriviamo, alcuni di questi giornalisti sono ancora banditi da Twitter per motivi poco chiari.
A inizio anno Elon Musk aveva offerto a Sweeney 5.000 dollari perché smettesse di seguire i suoi movimenti, ricevendo come risposta un rifiuto e un rilancio: meglio 50.000 dollari, utili per “pagare il college e, forse, una Tesla Model 3“.
Fonte: hdblog.it