Il fenomeno pubblicitario all’interno di Twitch sta irritando pubblico e creator. Il nostro precedente articolo raccontava come la pubblicità mid-roll fosse gestita in maniera pressoché completa dagli streamer. Dopo le numerose critiche abbiamo deciso di analizzare più in profondità la questione.
Se Twitch inviasse più pubblicità rispetto a quelle preventivate sarebbe una catastrofe: gli streamer diventerebbero vittime sacrificali di una gestione pubblicitaria rozza e maldestra. Twitch, invece, si trasformerebbe nel protagonista di uno dei più grandi scandali del web facendo concorrenza soltanto a YouTube nel periodo dell’adpocalypse.
Sia chiaro: è diritto dello streamer inserire nelle proprie live tutta la pubblicità che vuole. Anzi, è Twitch stesso che si sta muovendo affinché succeda. È necessario sottolineare però che alcuni streamer continuano a dire al proprio pubblico che la colpa della pubblicità eccessiva è in realtà di Twitch.
La diretta streaming, secondo le dichiarazioni pubbliche di Twitch, non è bersagliata da mid-roll indesiderati. Esistono, certamente, alcuni compromessi a cui l’influencer deve sottostare, come la disattivazione del pre-roll a fronte di un minutaggio minimo di pubblicità oraria. Ma sono scelte optate caso per caso dal content creator. L’obiettivo di oggi è capire se il colosso di casa Amazon dica il vero: le pubblicità mid-roll sono davvero in numero maggiore rispetto a quelle lanciate dallo streamer?
La percezione del pubblico di Twitch
Tramite un sondaggio abbiamo chiesto alla nostra community una semplice domanda: quali sono le sensazioni generali rispetto all’invio di spazi pubblicitari all’interno di Twitch nel mese di dicembre?
Il campione, di circa 160 persone, ci ha dato modo di verificare la percezione del pubblico attorno al fenomeno. Il 54% dei votanti afferma che la pubblicità è rimasta invariata rispetto al mese precedente ma è comunque eccessiva, mentre il 3% è d’accordo ma non ritiene che gli spot siano troppi. Il 37% sostiene che nel mese di dicembre gli adv siano aumentati rispetto al mese precedente e soltanto il 6% del campione è invece convinto che sia diminuita rispetto a novembre. Il sondaggio, che sicuramente non è espressione della totalità del pubblico di Twitch, ci ha dato delle basi da cui partire per la nostra analisi.
La percezione che gli spot pubblicitari a dicembre siano aumentati può avere un fondo di verità. Twitch, rispondendo alle domande frequenti sugli incentivi per gli annunci, comunica che dicembre è un mese particolare a causa delle festività:
Spesso gli inserzionisti digitali di tutto il settore aumentano il proprio budget per la stagione degli acquisti che coincide con le festività di dicembre. In questo periodo i marchi propongono più annunci su Twitch.
Questo confermerebbe un numero più alto di investitori durante il periodo natalizio. Non è però automatico che l’utente finale noti questo incremento. I mid-roll, le pubblicità all’interno della diretta, sono infatti programmate dagli streamer e sono diverse dai pre-roll, blocchi pubblicitari che lo spettatore vede quando accede alla live.
Qual è il numero di pubblicità che gli spettatori vedono su Twitch?
Lo streamer può disattivare il pre-roll: per farlo è necessario far partire un minimo di 30 secondi di pubblicità ogni 10 minuti. Lo spettatore però non vedrà obbligatoriamente 30 secondi di ads mid-roll. Lo streamer infatti stabilisce il tempo totale ma è la piattaforma che decide autonomamente il numero di video pubblicitari.
L’utente potrebbe avere quindi uno spot da 30 secondi, due da 15 secondi o addirittura uno spot di durata inferiore. La disattivazione dei pre-roll fa comunque fede al tempo impostato dallo streamer e non al tempo di pubblicità visto dai suoi utenti.
Molti streamer si sono lamentati di pubblicità eccessive non lanciate da loro. Twitch, sulle proprie pagine pubbliche, comunica tutt’altro:
La gestione dei mid-roll viene decisa dal proprietario del canale, ma è importante ricordare che non tutti vedranno gli annunci. L’implementazione degli annunci può variare in base alla posizione e alla disponibilità dell’utente. Se vorrai, potrai attivare la visualizzazione senza inserzioni come vantaggio esclusivo per i tuoi abbonati.
La percezione del pubblico di vedere più pubblicità potrebbe quindi derivare proprio dal Natale: Se ci sono più investitori ci sarà anche più varietà di ads da mostrare agli spettatori.
Se però Twitch inviasse deliberatamente pubblicità non pattuite insieme al content creator la situazione cambierebbe radicalmente: staremmo parlando praticamente di una teoria complottista ai danni dei content creator presenti su Twitch.
L’analisi della pubblicità nei canali di Dario Moccia, Cerbero Podcast e Poly
Abbiamo analizzato i blocchi pubblicitari di due canali, quello di Dario Moccia e del Cerbero Podcast. L’obiettivo era di capire se ci fossero più spazi pubblicitari rispetto a quelli comunicati a Twitch.
Nella live di Dario Moccia del 15 dicembre le prove sono state effettuate su PC da due browser, Edge e Chrome, senza alcun adblocker installato. Su Edge eravamo loggati mentre su Chrome stavamo visionando la live senza account. Dario Moccia ci ha gentilmente comunicato di avere 90 secondi di pubblicità ogni 20 minuti di live.
I mid-roll non hanno mai superato il minutaggio previsto. Anzi, come potete vedere dalla tabella, il più delle volte Twitch ha mandato a volte un unico spot da 30 secondi. Il pre-roll, anche in quel caso, era disattivato per i venti minuti previsti.
Abbiamo anche analizzato la pubblicità all’interno della live del Cerbero Podcast trasmessa il 20 dicembre. Il trio ha impostato 30 secondi di pubblicità ogni 15 minuti di live. In questo caso il pre-roll non è stato disattivato completamente ed era presente per cinque minuti prima dell’invio degli spazi pubblicitari. Le prove sono state effettuate su PC da due pagine di Chrome, entrambe senza aver effettuato l’accesso. Su una delle due pagine abbiamo installato un adblocker.
Ci sono alcuni spot che inizialmente ci hanno messo in allarme: gli spot alle 21:07 e alle 23:28 non sarebbero dovuti esserci. L’ultimo è addirittura da 60 secondi.
L’errore, però, è stato del trio. Gli spot non erano automatizzati dal gestore annunci, ma da Streamelements. Lo strumento di terze parti lanciava correttamente gli spot ma andava in conflitto con l’ads manager interno di Twitch. Quest’ultimo infatti era impostato per lanciare 60 secondi di pubblicità ogni ora con un ritardo di 6 minuti dopo l’avvio della diretta.
Verso le 23:20 la live del Cerbero ha subito un’interruzione, e il gruppo ha riavviato la diretta subito dopo. Questo crash ha fatto sì che venisse inviato un nuovo spazio pubblicitario di 60 secondi alle 23:28.
Il Cerbero Podcast si è reso disponibile a capire insieme a noi quale fosse il problema e ci ha permesso di raccontarlo. In caso contrario l’errore sarebbe stato facilmente ascrivibile ad una falla di Twitch.
La piattaforma, anche in questo caso, non ha aggiunto mid-roll che aumentassero la ad-density decisa prima della diretta. Alcuni spot, tra l’altro, non sono mai stati inviati. Il problema può dipendere da streamelements, meno preciso rispetto al gestore annunci.
Un terzo streamer, Poly, ci ha inviato i suoi dati. Il content creator ha estratto in maniera autonoma le informazioni durante la live del 16 dicembre. Lo streamer ha impostato 60 secondi di pubblicità ogni 17 minuti di live.
Anche i dati di Poly sembrano confermare che Twitch non manda spazi pubblicitari indebiti. Twitch pare piuttosto aver problemi a colmare la totalità del minutaggio scelto dallo streamer. Twitch infatti non ha inviato spazi pubblicitari nella live di Poly per quasi un’ora, un’anomalia che può derivare da svariati fattori.
Twitch invia davvero più pubblicità?
La domanda di inizio articolo pare aver responso negativo. Gli streamer, dopo la nostra indagine, non sembra vengano bersagliati da pubblicità indesiderate. L’unica volta in cui ci sono stati problemi erano dovuti ad un errore umano. Pare che molti streamer non conoscano alla perfezione la propria dashboard, uno strumento di lavoro: ciò ha creato incomprensioni con moltissimi content creator.
Ovviamente, per un’analisi completa, servirebbe analizzare per mesi interi i canali da più dispositivi contemporaneamente. La tendenza che abbiamo riscontrato in questi giorni però è che non ci siano così tanti errori che contraddicano le comunicazioni di Twitch e il senso generale del nostro precedente articolo.
La pubblicità rimane un elemento imprescindibile per il sito di Amazon. A più riprese la piattaforma ha spiegato che gli ads saranno parte integrante dell’esperienza futura e le sue ultime mosse hanno già segnato la strada del 2023. Gli streamer hanno tutto il diritto di inserire pubblicità nelle loro dirette, magari per stimolare gli utenti ad effettuare la sottoscrizione. Gli spettatori affezionati a molti canali potrebbero a quel punto decidere di abbonarsi a Twitch Turbo. Giustamente i Content Creator hanno una visione più imprenditoriale rispetto ai loro spettatori e gli spot diventeranno sempre più importanti nell’economia del canale. Sarà obbligo della piattaforma migliorare l’esperienza utente.
Twitch invoglia i propri streamer a inviare pubblicità, ma non sembra mandarle arbitrariamente e senza permesso. Quando gli streamer accettano il compromesso, accettano anche che è loro responsabilità la densità di pubblicità nella propria diretta.
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