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Avatar, alcune persone affermano di soffrire di sindrome depressiva a causa del primo film

Da qualche giorno è tornata alla ribalta una questione che, su internet, si dibatte già da parecchio tempo. Sembra che infatti, per alcuni fan di Avatar, il primo film sia stato croce e delizia in maniera non indifferente, a tal punto che avrebbe portato addirittura a riscontri terrificanti.

Questa sindrome assomiglia più o meno a quella sensazione che tutti quanti abbiamo provato almeno una volta nella vita, quando finisce qualcosa che ci ha appassionato così tanto da lasciare un vuoto che, al momento, sembra incolmabile. Ci assomiglia, ma questa sembra addirittura più grave.

Si parla di questa sindrome già dal 2009, da quando Avatar è stato lanciato nei cinema di tutto il mondo. Alcuni utenti hanno iniziato a riunirsi in un sito per fan, Avatar Forums, dove avevano mostrato insoddisfazione per le loro vite fin da quando avevano lasciato il cinema dopo la visione del film.

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Come sappiamo, l’opera di James Cameron è ambientata in un fantastico mondo chiamato Pandora, dimora di un popolo chiamato Na’vi, una razza umanoide dalla pelle blu. Gli umani inviano l’ex marine Jake Sully in missione su Pandora, per recuperare materiali che sulla terra sono in esaurimento, ma l’ex soldato finisce per innamorarsi del popolo dei Na’vi e decide di combattere per difenderlo.

Avatar, c’è chi ha pensato di suicidarsi

Uno degli utenti, sul forum, scrive della sua reazione emotiva alla fine del film:

Da quando ho visto Avatar mi sento depresso. Guardare il meraviglioso mondo di Pandora e tutti i Na’vi mi ha fatto sentire come se volessi essere uno di loro. Ho contemplato il suicidio, pensando che magari avrei potuto reincarnarmi in un mondo simile, dove tutto sia identico a quello che c’è in Avatar.

Sono l’unica persona che pensa che l’umanità si stia deteriorando?

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Il thread sul forum ha ricevuto più di mille risposte, da persone di tutto il mondo che descrivevano il proprio stato d’animo dopo la fine del film. L’argomento era diventato talmente virale, che non solo altri thread vennero aperti per dare spazio a più opinioni, ma addirittura la notizia rimbalzò anche fuori dal forum. Per la prima volta, infatti, fu coniato il termine “Post-Avatar Depression Syndrome (PADS)“.

La PADS NON è una malattia, ma c’è una cura

Questo significa che la PADS è una malattia riconosciuta? No. Tuttavia, la cosa più importante, del resto, è la sensazione psicologica dietro ai sentimenti di queste persone, per quello che provano e che stanno provando attraverso una sofferenza che potrebbe avere dell’assurdo, ma è reale e concreta.

A questo proposito, nei thread dedicati alla PADS, si parla anche di diversi tipi di cura, rimbalzati tra i giovani e che hanno aiutato gran parte di quelle persone a tirarsi fuori da quelle opprimenti sensazioni. La maggior parte di esse, ha a che fare con il trovare qualcuno che possa curare questa sensazione, o immergersi nella natura.

Avatar

Un ragazzo, Ivar Hill, di origini svedesi, aveva scritto, quando aveva appena 17 anni:

Quando mi sono svegliato questa mattina, dopo aver guardato Avatar per la prima volta, sentivo come se il mondo fosse diventato grigio. È stato come se la mia intera vita, tutto quello che ho fatto e per cui ho lavorato, all’improvviso avesse perso di significato. Non riesco davvero a pensare ad una ragione per fare le cose. Vivo in un mondo morente.

La cura più utilizzata e maggiormente consigliata, è quella di uscire fuori di casa e immergersi nella natura. La indica un’organizzazione no-profit canadese, chiamata Ancient Forest Alliance, che chiede alle persone che seguono il thread, di “Uscire e fare esperienza nella natura, fare qualcosa per difenderla e convincere gli altri a fare altrettanto”.

FONTE

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Giovanni Noto Nani

Giovanni Noto Nani

Scrittore, videogamer, appassionato di fantasy, con l'ambizione di realizzare un sogno: vivere da barbagrigia sulle alture di Hrothgar Alto.

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