Quasi due anni fa Twitter ha acquisito Revue, un servizio che permette agli utenti di scrivere delle newsletter. Esso può essere usato sia da scrittori in erba che da scrittori veterani o aziende ed editori. I lettori possono iscriversi a esso tramite i propri profili del social, mentre i creatori possono condividere le loro newsletter più facilmente in quanto possono essere condivise nel feed del social+.
I creatori di Revue possono decidere se chiedere o meno un abbonamento agli utenti, di cui solo il 5 % viene preso dal social (mentre il 2,9% e 0,30 centesimi vengono presi da Stripe, il servizio che gestisce gli abbonamenti). Gli utenti possono poi modificare quanto vogliono pagare oppure annullare l’abbonamento dalle mail ricevute dagli autori delle newsletter che seguono.
Ora però il social ha deciso di chiudere il servizio il prossimo 18 gennaio, cancellando tutti gli account e di conseguenza anche tutti i dati. Gli utenti potranno scaricare la lista dei loro abbonati, le loro vecchie newsletter e i dati. Dal 20 dicembre i vari abbonati riceveranno inoltre una mail riguardo la cancellazione del loro abbonamento.
Le alternative a Revue sia su Twitter che non
Gli scrittori di newsletter ora si stanno postando su altre piattaforme, e tra di loro c’è ironicamente anche Jack Dorsey, l’ex CEO del social dell’uccellino blu. Dorsey aveva scritto la sua prima newsletter appena due giorni fa, e in seguito all’annuncio della chiusura di Revue ha scritto che la sua carriera da scrittore è finita dopo sole 17 ore, e che continuerà la sua newsletter su Pastebin.
Le aternative non sono però disponibili solo fuori dal social. Elon Musk ha recentemente confermato che la lunghezza dei tweet verrà estesa a 40000 caratteri, mentre sul social è comunque presenta la funione Twitter Notes, che permette di scrivere degli articoli lunghi. Purtroppo Notes risulta ancora non disponibile per tutti, e non si sa quando effettivamente lo sarà.
La chiusura di Revue è solo l’ultima modifica arrivata con l’acquisizione del social da parte di Elon Musk, e probabilmente sarà anche questa una di quelle che scateneranno polemiche riguardo la sua gestione del progetto.
Fonte: Punto Informatico.