Il Senato degli Stati Uniti ha approvato ieri una legge che vieta ai dipendenti federali di utilizzare l’applicazione di condivisione video TikTok, di proprietà cinese, sui dispositivi governativi.
La legge deve ancora essere approvata dalla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti prima di passare al Presidente Joe Biden per l’approvazione.
La Camera dei Rappresentanti dovrà approvare la legge del Senato prima della fine dell’attuale sessione congressuale, prevista per la prossima settimana.
Il voto è l’ultima azione da parte dei legislatori statunitensi per reprimere le aziende cinesi tra i timori per la sicurezza nazionale che Pechino possa usarle per spiare gli americani.
Gli avvocati di Trump sostengono che è nell’interesse della sicurezza nazionale vietare TikTok a causa dei legami tra ByteDance, la società madre dell’app, e il governo cinese.
L’escalation
Nelle ultime due settimane, almeno sette Stati hanno dichiarato che impediranno ai dipendenti pubblici di utilizzare l’app sui dispositivi governativi, tra cui Alabama, Iowa, Maryland, Oklahoma, South Carolina, South Dakota, Utah e Texas.
Inoltre la scorsa settimana lo Stato dell’Indiana ha annunciato due azioni legali contro TikTok, accusando la società attirare i bambini sulla piattaforma affermando falsamente che è adatta a utenti di età compresa tra i 13 e i 17 anni.
Anche nell’agosto 2020 il Senato aveva approvato all’unanimità una legge che vieta l’accesso dai dispositivi governativi.
Quest’anno il promotore della legge, il senatore repubblicano Josh Hawley, ha portato di nuovo all’attenzione del Congresso la normativa. “TikTok rappresenta un grave rischio per la sicurezza degli Stati Uniti e non può essere utilizzato sui dispositivi governativi”, ha dichiarato Hawley.
Molte agenzie federali, tra cui i Dipartimenti della Difesa, della Sicurezza Interna e dello Stato, vietano già l’uso del social dai dispositivi di proprietà del governo.
La risposta dell’azienda
TikTok ha dichiarato che le preoccupazioni sono in gran parte alimentate dalla disinformazione e che è a disposizione per incontrare i politici per discutere le pratiche dell’azienda.
Hilary McQuaide, portavoce di TikTok, ha detto in una dichiarazione fornita alla CNN, “Siamo delusi dal fatto che così tanti Stati stiano saltando sul carro della politica per emanare politiche basate su falsità infondate su TikTok che non faranno nulla per far progredire la sicurezza nazionale degli Stati Uniti”.
Chi propone un ban totale
Addirittura martedì scorso il senatore repubblicano Marco Rubio ha presentato una legge bipartisan per vietare del tutto TikTok negli Stati Uniti, aumentando la pressione su ByteDance. Rubio è anche promotore della legge di Hawley sul divieto di TikTok per i dispositivi governativi.
L’ufficio di Rubio ha dichiarato che la legge bloccherebbe tutte le transazioni di qualsiasi società di social media che si trovi in Cina o sotto l’influenza della Russia.
In un’audizione del mese scorso, anche il direttore dell’FBI Christopher Wray ha dichiarato che le operazioni di TikTok negli Stati Uniti sollevano problemi di sicurezza nazionale.
I precedenti
Già nel 2020 l’allora presidente Donald Trump aveva tentato di bloccare il download di TikTok da parte di nuovi utenti e di vietare altre transazioni, al fine di bloccare l’uso delle app negli Stati Uniti, ma ha perso una serie di battaglie giudiziarie sulla misura.
La CFIUS (Comitato Governativo per gli Investimenti Esteri negli Stati Uniti), un potente organo di sicurezza nazionale, nel 2020 ha ordinato a ByteDance di cedere TikTok a causa del timore che i dati degli utenti statunitensi potessero essere trasmessi al governo cinese, ma ByteDance non lo ha fatto.
La CFIUS e TikTok sono in trattativa ormai da mesi per raggiungere un accordo sulla sicurezza nazionale per proteggere i dati degli oltre 100 milioni di utenti di TikTok, ma non sembra che si possa raggiungere un accordo prima della fine dell’anno.