Alita: Battle Angel di Robert Rodriguez del 2019 ha ottenuto un grande successo diventando un cult. Questo grazie anche alla popolarità del manga cyberpunk di Yokito Kishiro e dell’anime, un OAV in due episodi di Animate e Madhouse.
La storia parla di un cyborg, Alita, che si risveglia priva di ricordi e riassemblata da Daisuke Ido, un cyberdottore. Quest’ultimo l’ha trovata in mezzo ai rifiuti della Città Discarica dove vivono gli uomini meno facoltosi all’ombra di Salem, città che fluttua tra le nubi e dove vivono i membri più importanti e potenti della civiltà.
Il cyborg ricorderà successivamente l’arte marziale più forte al mondo, il Panzer Kunst, che aveva appreso sulle colonie di Marte e la trama si sviluppa tra sobborghi cyberpunk, combattimenti con umani con arti e parti del corpo cibernetiche, dando vita e rifacendosi a molti degli stilemi classici del genere. Alita: Battle Angel, Akira e Ghost in the Shell sono forse le tre opere più famose e importanti del cyberpunk giapponese, o che per lo meno ne hanno conferito la forma, lo stile, le ambientazioni.
Il film di Robert Rodriguez ha contribuito a far conoscere questo personaggio iconico dei manga anche nel cinema, la pellicola ha ricevuto un buon successo al botteghino ed è stata accolta positivamente dai fan, tanto che è stata fondata l’Alita Army, un fan club dedicato alla cyborg da combattimento.
Il produttore Jon Landau ha dichiarato di aver discusso con Robert Rodriguez riguardo a un sequel del film. “Io e Robert Rodriguez abbiamo avuto una conversazione riguardo a questo due settimane fa. Siamo molto entusiasti riguardo a quella prospettiva” ha detto Landau, “siamo molto orgogliosi di quel film e pensiamo che ci siano altre storie da raccontare con il suo personaggio ed è per questo che vogliamo tornare a lavorarci”. Landau si è rivolto anche all’Alita Army raccontando un aneddoto divertente in cui, aprendo il Lost Angeles Times dopo essere tornato dalla Nuova Zelanda, ha visto un loro inserto sul giornale e ha esclamato “Grazie! Continuate così!”.
Il film si chiude con Alita che solleva la spada U.R.M. verso Nova in segno di sfida. E’ una scena finale che lascia intendere un sequel, contando anche che è stata trasposta nel lungometraggio solo una parte del manga. Alita, terminato nel 1995, prosegue con Alita Last Order iniziato nel 2001 e ripreso dal 2011 fino al 2014 e Alita: Mars Chronicle, iniziato appunto nel 2014 e ancora in corso di pubblicazione.
Storie da portare sul grande schermo ce ne sono, il mondo cyberpunk di Alita è vasto, nonostante sia concentrato in una sola città, le avventure suburbane della cyborg si snodano e si muovono in un microcosmo molto vivo ed energico, un concentrato di azione e di luci al neon sbiadite, in una città che brulica di qualsiasi tipo di personaggio. E’ un humus dal quale si possono creare e prendere ispirazione da molte storie ed è un buon background dal quale partire non solo per il medium del cinema, a mio parere, Alita merita anche una trasposizione anime più recente e più ampia.
Fonte: Comicbook