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Laid-Back Camp Movie – La recensione: vita adulta e campeggio

Lo scorso luglio è arrivato nei cinema giapponesi Laid-Back Camp Movie, film sequel della serie anime tratta dall’omonimo manga di Afro. A differenza della serie, il film racconta una storia completamente originale.

Il film di Laid-Back Camp è ambientato moti anni dopo gli eventi raccontati nelle due stagioni dell’anime. Ritroviamo infatti le nostre protagoniste come delle giovani adulte, e tutte sono ormai entrate nel mondo del lavoro: Nadeshiko è una commessa in un negozio di articoli da campeggio a Tokyo, Chiaki e Aoi sono rimaste a Yamanashi dove lavorano rispettivamente come dipendete dell’associazione turistica della prefettura e come insegnante di una scuola elementare, Ena lavora in una toelettatura per cani a Yokohama e Rin si è trasferita a Nagoya per lavorare nella redazione di una rivista locale.n La ragazza è stata anche appena promossa dall’ufficio marketing, e ha iniziato a scrivere degli articoli.

Le ragazze si sono separate, anche se continuano a scriversi nella chat di gruppo. Una sera Rin viene contatta da Chiaki, che la porta a cena fuori in una locanda. Qui la ragazza le parla del progetto di rinnovamento di un centro naturalistico abbandonato, e Rin le consiglia quasi ironicamente di renderlo un’area da campeggio. Chiaki prende il suggerimento in considerazione e “recluta” Rin e tutte le ragazze per portare avanti i lavori.

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Laid-Back Camp, vita adulta e passioni

La storia di questo film di Laid-Back Camp si rivela fin dai primi minuti molto semplice da seguire, come le storie raccontate nella serie originale. Come quest’ultima è capace di porre lo spettatore in un piacevole stato di relax in moltissime delle sue scene, come quelle di campeggio o di quando si mettono a mangiare qualcosa (attenti a non farvi venire l’acquolina in bocca). Nelle sue due ore di durata vengono dati anche alcuni spunti di riflessione che possono colpire specialmente gli spettatori più o meno coetanei delle protagoniste.

Il film tratta infatti in maniera molto interessante ed empatica la tematica della vita adulta, specialmente tramite Rin. Nella serie la ragazza era la più appassionata di campeggio tra tutte, e la si vedeva spesso andare a fare campeggi da sola nei weekend per godersi i paesaggi e un piacevole momento in mezzo alla natura. Qui invece la ritroviamo come una giovane adulta che ha perso di vista la propria passione per il campeggio, in quanto assorta dal lavoro e dalla voglia di migliorarsi in quello che fa. Il suo allontanamento da quello che ama davvero ha una certa conseguenza anche sul suo lavoro, in quanto non sembra portare inizialmente idee interessanti che possono essere approvate dal caporedattore della rivista per cui lavora.

Durante il corso di Laid-Back Camp Movie noi assistiamo con mano alla crescita di Rin, in quanto il “reclutamento” di Chiaki per farla lavorare alla costruzione dell’area da campeggio inizia pian piano a farla riavvicinare alla sua passione, e la spinge a rivisitare delle aree da campeggio in cui si recava spesso. La narrazione le offre inoltre un contraltare perfetto in Nadeshiko, che a differenza sua ha mantenuto uno stretto legame con la sua passione per il campeggio grazie al suo lavoro, tanto che persino i colleghi la considerano adatta a lavorare in negozi che trattano articoli dedicati. La cosa si nota soprattutto dalla sua relazione con i clienti, nei quali Nadeshiko sembra rivedere la giovane sé stessa ancora inesperta.

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Nella seconda parte poi le due visioni “si scontrano” e crea forse uno dei momenti più alti della storia della pellicola. Chiaki, Aoi e Ena hanno anche loro alcuni problemi, ma essi non prendono spesso il centro della narrazione se non in pochissime scene. Specialmente quello di Aoi l’ho poco sentito, nonostante sia accennato, sia verbalmente che non, in alcuni momenti.

I vari problemi sembrano quasi prendere una svolta più drammatica quando il progetto a cui le ragazze lavorano sembra essere a rischio. Questa parte mi ha fatto un po’ storcere il anso perché da un prodotto di Laid-Back Camp non mi aspettavo una svolta che portasse il tono sul drammatico perché scombussola un po’ lo status quo che si era venuto a creare nell’ora precedente.

Un grande pregio del film di Laid-Back Camp è inoltre quello di non essere inaccessibile a chi non ha visto la serie. I riferimenti ci sono, così come il cameo di alcuni personaggi secondari, ma essi non inficiano molto la visione della pellicola. Certo, se uno ha già visto la serie potrebbe apprezzare di più questi rimandi rispetto ai novizi, ma non sono comunque dettagli tanto importanti. Simpatiche anche le citazioni a Super Sentai presenti fin dalle locandine del film, e che all’atto pratico sono resi anche con alcuni accorgimenti che rendono la citazione ancora più piacevole.

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Nel film di Laid-Back Camp fanno anche il loro debutto dei nuovi personaggi, tra cui spiccano il senpai di Rin al lavoro (con una simpatica acconciatura afro) e un simpatico robottino protagonista di alcune delle gag del film, che si dimostra anche stranamente avanti coi tempi con certe sue funzioni. Sono personaggi che a modo loro svolgono un buon ruolo di supporto, tanto che mi sono rimasti anche impressi nella memoria.

A livello tecnico la pellicola è di pregevole fattura, e rimane piacevole da vedere per tutte e 2 le ore del film. Ci sono anche alcune scelte carine a livello di montaggio, come gli anni che passano simboleggiati dalle varie acconciature di Rin o la transizione del logo della Shochiku a inizio film con il Monte Fuji nel film.

In conclusione il film di Laid-Back Camp è una piacevole pellicola sulla vita adulta, capace di far rilassare e riflettere i suoi spettatori.

Pro e Contro Recensioni 5

Se desiderate vedere il film di Laid-Back Camp, potete trovarlo in streaming su Crunchyroll a questo link.

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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