Dare la colpa ai videogiochi è un po’ come la caccia alle streghe: un insieme di dicerie, per la maggior parte infondate, volte a trovare un colpevole ai mali della società. È proprio quello che è successo con Fortnite. Un gruppo di genitori lo ha considerato altamente pericoloso, paragonandolo addirittura alla cocaina. Adesso vi è in corso una causa contro Epic Games.
Fortnite sarà al centro di una disputa legale?
Facciamo qualche passo indietro al 2019. Siamo in Canada e un gruppo di genitori chiede l’approvazione per fare causa a Epic Games con l’aiuto dello studio legale Calex Legal. Dopo tre anni, un giudice del Quebec ha autorizzato la class action con l’accusa contro la piattaforma. A loro dire, Fortnite causa forte dipendenza in chi ci gioca e viene paragonato alla cocaina.
Per dare credibilità alle accuse, lo studio legale ha citato un articolo di uno studioso comportamentale che definisce Fortnite simile all’eroina. E come se non bastasse, secondo il Calex Legal, gli sviluppatori del gioco si sarebbero forniti di specialisti per assicurare la dipendenza al videogioco. Tutto questo senza informare gli utenti dei possibili rischi. Un altro punto cruciale della causa sporta a Epic Games, è la promessa di poter vincere alte somme di denaro alla fine dei campionati organizzati su Fortnite.
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Un bambino spende quasi 600 dollari in V-bucks
Ha fatto parlare di sé il caso di un bambino di 10 anni che ha speso circa 600 dollari in V-bucks di Fortnite e che durante le sue ore di gioco diventa aggressivo e volgare. Oppure, un altro giocatore citato dallo studio legale che in soli due anni sarebbe passato a giocare da poche ore alla settimana a diverse ore al giorno. Questo potrebbe essere considerato un altro punto a favore della causa contro Epic Games, ma possiamo dare tutta la colpa a un videogioco o anche i genitori fanno la loro parte?
Per esempio, non sappiamo se l’acquisto sia avvenuto all’insaputa dei genitori. Sulla piattaforma sono sempre stati presenti i parental control per tenere d’occhio ogni attività svolta e con la possibilità di ricevere l’autorizzazione dai genitori prima che venga effettuato qualsiasi acquisto. Epic Games nel frattempo risponde così alle accuse:
Abbiamo intenzione di combattere in tribunale. Crediamo che le prove dimostreranno che questo caso è privo di merito
FONTE: 1.