È dunque arrivata la conferma ufficiale riguardante gli adeguamenti dei contratti telefonici da parte degli operatori. La notizia era nell’aria già dai primi giorni di Novembre, con le persone che speravano si trattasse soltanto di voce. A loro malgrado nei primi giorni di Dicembre la notizia è stata ufficializzata.
I vari operatori telefonici adegueranno i loro contratti e quindi le tariffe mensili per ogni cliente all’inflazione. Questo riguarderà tutti i contratti telefonici esistenti e quelli che devo essere ancora stipulati, sia per la telefonia fissa che per la telefonia mobile.
L’adeguamento sarà annuale e, ripetiamo, influenzerà i contratti aumentandone i costi mensili. Improbabile un percorso inverso dove l’adeguamento ne abbasserà il costo, in quanto è interesse dell’operatore telefonico trarre il maggior guadagno possibile. In caso di valore stabile, non ci sarà alcun adeguamento.
Vengono fatti degli esempi su come funzioneranno queste variazioni. Se l’inflazione per il 2023 (Indice IPCA Italia) è del 6.5% (a cui va aggiunto il coefficiente fisso del 3.5%), essa porterà ad un aumento del canone del 10%. Se un cliente ha pagato 10 euro per tutto il 2023, nel 2024 dovrà pagare 11 euro al mese.
Vogliamo sottolineare che non sarà possibile rescindere il contratto senza costi di recesso, in quanto l’aumento non sarà una variazione contrattuale, ma sarà parte del contratto telefonico, e quindi il cliente non avrà questo diritto. Potranno rescindere senza costi soltanto coloro già in possesso di un contratto, e che quindi per loro il primo adeguamento sarà effettivamente una variazione contrattuale.
Ciò significa che tutti i contratti stipulati post 2024 comprenderanno questo adeguamento annuale basato sull’inflazione, e tutti i contratti esistenti subiranno la variazione entro le date stabilite dall’operatore, dando la possibilità di recesso senza costi. Da quel momento in poi, non sarà possibile valutare gli aumenti e poi decidere di cambiare operatore liberamente, pratica ormai comune in questi casi.
Quali operatori telefonici hanno già deciso di adeguarsi
Tra i vari operatori telefonici al momento soltanto Tim e WindTre hanno comunicato ufficialmente la scelta di prender parte a questo adeguamento, che sarà operativo a partire dal 2024. Per ora nessun altro operatore si è espresso al riguardo, ma si suppone che presto tutti comunicheranno la stessa decisione.
L’unica ad escludersi dall’introdurre questa politica di adeguamento della tariffa mensile al variare dell’indice di inflazione è Ilyad che ad oggi, giorno della stesura di questo articolo, ha dichiarato di non essere intenzionata ad introdurla. Che questa decisione sia permanente o meno, lo sapremo con il tempo, nonostante l’operatore francese abbia fatto sapere di voler restare fedele agli annunci pubblicitari con cui si presenta, impegnandosi a rendere il “per sempre” realtà.
Sarà premura di Tim e WindTre comunicare per tempo sul proprio sito e su un quotidiano nazionale l’aumento del canone. Nel caso di WindTre questo entrerà in vigore già dal 1 Gennaio 2024, mentre nel caso di Tim c’è un periodo leggermente più lungo dato che l’entrata in vigore sarà a partire dal 1 Aprile 2024.
Da qui alla fine del 2024 c’è ancora molto tempo, e non possiamo prevedere se le cose cambieranno e se tutti gli operatori telefonici rimanenti decideranno o meno di applicare questo adeguamento. Ciò che sappiamo è che ci avviciniamo ad un periodo molto buio per i consumatori in quella che può essere definita come l’era degli aumenti infiniti.
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