La Saga Finale di One Piece, che sta andando avanti sin dalla conclusione di Wano, ci sta dimostrando come le sorprese non siano mai troppe: da Shanks il Rosso a Barbanera, passando poi per Bonney e Vegapunk, Eiichiro Oda continua ad introdurre personaggi la cui comparsa era quantomeno inaspettata, almeno dalla stragrande maggioranza dei lettori della serie.
Negli scorsi capitoli abbiamo rivisto anche alcuni scorci di Dragon, altro personaggio che Oda ha introdotto sin dalle fasi iniziali di One Piece, ma che tende a mostrare molto raramente: eppure, nell’arco degli due capitoli egli appare ben due volte. A proposito di personaggi inaspettati, però, dobbiamo aprire un’importante parentesi su un ulteriore personaggio mostrato negli ultimi capitoli: Jaguar D. Saul.
Nel capitolo 1066, un clone di Vegapunk racconta di come lo scienziato sia riuscito ad ottenere tutte le sue conoscenze relative al Regno Antico, arrivando a scoprire anche alcuni segreti custoditi ad Ohara e di cui pochissime persone, tra cui Robin, dovrebbero aver sentito parlare. E qui Vegapunk arriva a rivelarci come un gigante, che molto probabilmente è Jaguar D. Saul, fosse tornato ad Ohara per salvare i libri lanciati nel lago.
I passati tragici di One Piece e l’attaccamento di Oda ai suoi personaggi
Da ciò che rivela Vegapunk, adesso Saul sembra essere un Gigante avvolto da bende, le quali rendono impossibile conoscere il volto, e di cui non si sa neanche il nome. Non appena egli ha rivelato ciò a Robin, la ragazza non ha potuto evitare di commuoversi: è certa che quest’individuo sia in realtà l’unica persona che le ha tenuto compagnia e le è stata amica, sopravvissuta al Buster Call e alla battaglia con Aokiji.
Il sacrificio di Saul è stato d’estrema importanza per Robin: la giovane donna è riuscita a proseguire con la sua vita grazie specialmente a una frase che Saul pronunciò, in cui disse: “anche se pensi di essere sola, l’oceano è grande. Un giorno troverai sicuramente compagni e amici che combatteranno per te e ti proteggeranno”. Questa frase l’ha spinta a rimanere a galla anche nei momenti più difficoltosi, soprattutto mentre scappava con il Governo e la Marina alle calcagna.
La tragicità del passato di Robin è un fattore ben noto ai fan di One Piece: ha perso tutto quanto di più caro potesse avere, dovendo dire addio sin da bambina alla sua casa, ai suoi amici studiosi e ai suoi genitori, scappando già in tenera età da una delle organizzazioni più potenti che controllano il mondo e che la vogliono morta tutt’ora. Per quanto riguarda Saul, si era visto come Aokiji lo attaccò con i suoi poteri congelanti: lo stesso attacco fu poi quasi lanciato su Robin anni dopo, e forse vi ricorderete del rischio di morte che aleggiò su di lei in quel frangente.
Ma adesso che potrebbe giungere la conferma su Saul e la sua sopravvivenza, le parole che Aokiji rivolse a Robin e Luffy alla fine di Water 7 potrebbero perdere il loro impatto: a quel tempo il marine descrisse Saul come un suo buon amico, affermando come sin dalla battaglia che il Gigante affrontò per Ohara 21 anni fa, Aokiji si è prodigato a continuare ciò che egli ha iniziato, aiutando Robin nella fuga. Aokiji disse che, poiché Saul ha dato la sua vita per proteggerla, ora il marine ha il dovere di seguirla e assicurarsi che Robin non vanifichi la sua, di vita.
Il ritorno di Saul, oltre a sminuire il pesante significato dietro il suo “sacrificio” potrebbe allora cambiare il tremendo passato di Robin, rendere questo momento piuttosto superfluo, almeno secondo alcuni fan. Tuttavia, è davvero così? Dopotutto, anche se il Gigante è sopravvissuto, resta il fatto che un’intera isola sia stata spazzata via irreparabilmente: la conoscenza di Ohara potrà essersi salvata, ma non totalmente, e in più ciò non vale per le persone che hanno cercato di difenderla fino alla morte. Certo, perlomeno ora abbiamo scoperto come siano davvero riusciti nel loro intento.
Tutto sommato, dobbiamo ammettere che nel bene o nel male da questo capitolo c’è stato effettivamente almeno un evidente cambiamento significativo nel passato di Robin: la tragedia che l’avrebbe dovuta perseguitare per il resto della sua vita, si è trasformata nella storia del trionfo dei suoi compatrioti. Vedremo se Oda adesso cercherà di farli incontrare nuovamente, magari in un futuro arco ad Elbaf, in modo che i due possano riunirsi dopo ben 20 anni senza vedersi.