Dario Moccia e Panetty sono tornati a collaborare con Netflix per la seconda stagione di Inclassificabili. La serie, pubblicata su YouTube, è una ironica rassegna delle serie più famose nel catalogo Netflix. La Tier List di Simone Panetti e Dario Moccia regge bene il confronto con la prima stagione: la grande libertà data ai due content creator e il montaggio meno televisivo rendono questo prodotto davvero ben riuscito.
Inclassificabili, la serie di Dario Moccia e Panetty
Inclassificabili torna e lo fa nel migliore dei modi. La serie cerca di raccontare tramite simpatiche Tier List pregi e difetti delle serie disponibili su Netflix. Già nella prima stagione era permesso ai due streamer di esprimersi liberamente ma questa opportunità è stata amplificata.
Nella prima puntata i due streamer appaiono tra di loro ancor più in sinergia: I Moccetty hanno un’esuberanza travolgente che permette alla puntata di scorrere con facilità.
I due content creator scherzano molto sul loro ritorno, ironizzando sui motivi per cui sono stati richiamati. Netflix però non sembra dello stesso parere:
Contro ogni pronostico, i Mocetty impugnano di nuovo le redini di Inclassificabili con una nuova, dignitosissima stagione 2. In questo primo episodio, i nostri eroi devono classificare le scene che fanno venire più ansia, da rododentros a DARIO PER FAVORE UNA FOTO?
La piattaforma di streaming in questa seconda stagione è completamente al servizio dei due content creator. Il montaggio sfrutta in modo originale meme, battute e gag dei due streamer. Questa libertà ha ripagato: sono moltissimi i commenti entusiasti, segno che i fan hanno apprezzato la genuinità della produzione.
Netflix e gli influencer: un connubio che funziona?
Il legame tra Netflix e influencer dunque continua con grande successo. I numeri parlano chiaro: in meno di 24 ore, la prima puntata della seconda stagione ha ricevuto un totale di oltre 30 mila visualizzazioni. L’unico vero difetto della produzione è forse proprio la presenza prorompente di Dario Moccia e Simone Panetti che in alcuni frangenti oscurano i prodotti Netflix sponsorizzati. Ben vengano, in ogni caso, collaborazioni di questo tipo, sintomo di un interessamento sempre maggiore verso i creatori di contenuti per il web.
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