NHK (Nippon Hōsō Kyōkai), conosciuta anche come Japan Broadcasting Corporation, è uno dei più grandi colossi della distribuzione dell’intrattenimento multimediale in Giappone. L’azienda, essendo un servizio pubblico simile alla nostra RAI, è uno dei protagonisti più importanti per quanto concerne la messa in onda a livello nazionale di prodotti d’animazione della terra del Sol Levante, nonchè uno degli interlocutori più influenti per le compagnie di streaming occidentali.
Secondo quanto riportato da The Japan Times, Martedì scorso NHK avrebbe pubblicamente sollecitato Netflix, altro colosso dell’industria, a rimuovere tutti i propri 22 titoli ad ora appartenenti al suo catalogo a causa del lancio del piano di abbonamento che prevede l’inserzione di pubblicità sulla piattaforma stessa.
La piattaforma americana ha provveduto prontamente a rimuovere quest’ultime da tutti i programmi targati NHK per poter continuare a mantenerli all’interno del proprio repertorio, cercando però di controbattere sulla questione.
Dopo l’uscita della Japan Broadcasting Corporation a riguardo, Netflix si è difesa sostenendo che la compagnia nipponica avrebbe precedentemente dato il proprio consenso al broadcasting supportato dalle pubblicità, mentre NHK ha ribattuto affermando che il colosso dello streaming non abbia fatto chiarezza sulla questione se non a poco tempo dal lancio del nuovo piano di abbonamento, non consentendogli quindi di poter muoversi a dovere.
Gli anime di NHK potrebbero sparire dal catalogo di Netflix
Come abbiamo detto poc’anzi, la Japan Broadcasting Corporation è un soggetto molto importante nell’industria dell’animazione giapponese e parecchi titoli di rilievo quali L’Attacco dei Giganti, Vinland Saga, To Your Eternity e molti altri ancora sono sotto la sua giurisdizione.
All’inizio dell’articolo abbiamo parlato di 22 opere; solo una manciata di queste sono disponibili in Italia su Netflix, quindi le potenziali ripercussioni di questa faccenda per il nostro pubblico sarebbero limitate. Ciononostante, se i rapporti tra le due compagnie dovessero deteriorarsi ulteriormente, potremmo rischiare di non avere più titoli della casa giapponese nel catalogo della N rossa, andando così a danneggiare gli spettatori sul lungo termine.
D’altronde le politiche di NHK in merito ai servizi di streaming online vietano ai licenzianti dei propri contenuti di distribuirli qualora esistesse l’eventualità di pubblicizzazioni di un determinato prodotto o servizio non in linea con esse. Dato, quindi, che la compagnia nipponica non ha modo di poter controllare quali accordi commerciali stipuli Netflix, la soluzione più drastica sarebbe, appunto, quella di richiedere la rimozione delle proprie opere dal suo catalogo.
Netflix ha dichiarato pubblicamente che rimodulerà i propri accordi con il publisher giapponese al fine di garantire al proprio pubblico il miglior servizio possibile.
Le due compagnie, di conseguenza, stanno ancora dialogando per trovare una soluzione che renda soddisfatte entrambe dato che, qualora questo accordo non venga trovato, avrebbero entrambe da perderci.
Come gli appassionati di anime e manga ben sapranno, tuttavia, parlamentare con i giapponesi non è mai una missione semplice, perciò non è per nulla garantito che questa discussione riesca a concludersi in maniera ottimale per ambo le parti.
Fonte: ANN