Vegapunk è stato uno dei personaggi più misteriosi nell’intero universo di One Piece, e solo in questi capitoli più recenti abbiamo iniziato ad avere una valanga d’informazioni riguardo il suo conto. Eiichiro Oda ha deciso di non andarci delicato nel rivelare diversi aspetti chiave della trama che erano rimasti sino ad ora tralasciati nella penombra, appena accennati, a lungo anticipati ma mai mostrati nel concreto.
Adesso, però, Oda ha intenzione di darci un taglio con i giri di parole, e di aprire a ogni segreto nascosto in questa storia lunga ben venticinque lunghi anni.
Vegapunk è un genio, creatore delle invenzioni più disparate e capaci di evolvere in modo significativo il mondo: nello scorso capitolo, abbiamo scoperto come la fonte della sua conoscenza sia legata profondamente ad Ohara, e a tutta la sapienza che risiedeva nell’isola ormai svanita dalle mappe. Questa stessa conoscenza, però, proviene a sua volta dagli studi sul Regno Antico, fattore che iniziamo a scoprire davvero solo adesso.
One Piece e le dibattute origini di Vegapunk
Prima di questa rivelazione, moltissimi fan attribuivano il genio di Vegapunk alle sue origini, forse legate alla Luna: a comprovare nuovamente ciò solo nei capitoli scorsi, abbiamo visto i suoi “satelliti”, ognuno con un nome in qualche modo connesso ad essa o alla volta celeste.
Nel capitolo 1067, però, scopriamo come gran parte del suo sapere derivi apparentemente dai tomi ritrovati nel lago di Ohara e trasportati al sicuro add Elbaf. Il legame con Ohara di Vegapunk viene ulteriormente avanzato dal fatto di aver avuto dei trascorsi con Clover, uno degli archeologi più saggi e spiccati che abitava l’isola, e che possedeva un passato ben più rilevante di quanto potessimo immaginare. Tuttavia, ci sono degli elementi che continuano a far ritenere possibile un rapporto con i Lunariani.
Innanzitutto, vogliamo riportare alla mente il professor Tsukimi, scienziato originario di Karakuri proprio come Vegapunk, costruttore di automi che poi abbiamo rivisto proprio sulla Luna, durante le ministorie di Enel. Il rapporto esistente tra Clover e Vegapunk ha stupito tutti, e a questo punto è d’obbligo dover tenere conto della possibilità che conoscesse anche lo scienziato compatriota e i suoi studi sulla Luna, magari condividendoli egli stesso con lui.
Ma c’è un’ulteriore prova della connessione di Vegapunk alla Luna che forse Oda potrebbe averci mostrato già quasi venti anni fa, e che sarebbe stata “riconfermata” nei capitoli recenti. Oda ci ha finalmente mostrato il vero aspetto dello scienziato, sia per quanto riguarda quello attuale, che quello prima della sua “divisione” in sei nuovi corpi, ed essa è risalente a più di venti anni prima degli eventi correnti.
In quel frangente, Vegapunk aveva una testa spropositatamente allungata, a quanto pare per via del suo Frutto del Diavolo, il Noumi Noumi no Mi, che la fa crescere costantemente in dimensioni. Eppure, la forma di questa testa non appare in realtà così “nuova” agli occhi dei lettori: infatti, essa era già stata inserita da Oda in una mini-storia, sotto la forma di un teschio dal cranio molto allungato e usato come Jolly Roger dai Pirati dello Spazio.
Si parla della mini-storia del capitolo 442, nella quale vediamo Enel incontrare uno degli automi visti a Karakuri e creato da Tsukimi. Questo automa si trova sulla Luna per vendicare la morte del professore, ma si ritrova con il venire attaccato da degli alieni e bucanieri spaziali.
Proprio la Jolly Roger di queste strane creature mostra così il teschio eccessivamente allungato, e che adesso sembra essere una palese citazione alla testa di Vegapunk, piuttosto che alla tipica, bizzarra forma delle teste aliene che si usa per rappresentarli spesso nei film, libri o serie TV. Che forse anche egli abbia un passato “piratesco” alle spalle?
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