Non è sicuramente un bel periodo per le aziende “big tech” e, soprattutto, per i loro dipendenti. Per esempio, dopo un anno di attività Meta non è riuscita a raggiungere gli obiettivi sperati. La crisi economica e gli investimenti non proprio redditizi sul Metaverso hanno portato l’azienda ad annunciare il licenziamento di 11.000 dipendenti.
I tagli riguardano anche altre società come Disney, che non sta registrando utili con il suo servizio streaming; anzi, Disney+ nell’ultimo trimestre avrebbe perso circa 1.47 miliardi di dolalri E infatti il CEO Bob Chapek ha annunciato che l’azienda dovrà prendere “decisioni difficili e scomode”.
Non va meglio ad Amazon che, dopo il boom dovuto alla pandemia, nell’ultimo anno è diventata la prima multinazionale a perdere 1.000 miliardi di valore (passando da 1.888 miliardi a 879 miliardi di dollari). Visto il ridimensionamento generale del mercato tech, anche Amazon sembra avere in piano un consistente taglio del personale: si parla di 10.000 dipendenti.
Amazon e il taglio del personale
A riportare la notizia è stato il New York Times: secondo le sue fonti, Amazon avrebbe in piano un taglio di circa 10.000 dipendenti. Si tratterebbe di circa il 3% della forza lavoro di Amazon. A livello globale, contando anche i lavoratori a ore, sarebbe meno dell’1% del totale (composto da 1.5 milioni di dipendenti).
Tra i settori dell’azienda che verrebbero coinvolti dai licenziamenti dovrebbero esserci la divisione tech, inclusa Alexa; così come il settore delle vendite e delle risorse umane. Il taglio del personale riguarderà “team per team”, piuttosto che una persona alla volta e dovrebbe iniziare già nei prossimi giorni. Come riporta il New York Times, un portavoce dell’azienda non ha voluto commentare la notizia.
Come abbiamo accennato, Amazon e le altre “big tech” stanno affrontando il rientro dell’emergenza pandemica, trovandosi a una crisi da “sovrainvestimento”. Infatti, l’azienda fondata da Jeff Bezos ha provato a investire sulla sua crescita, cercando di espandersi ancora di più. Una strategia che non ha pagato in parte, visto che, come nota il New York Times, le abitudini delle persone sono cambiate con la fine dei lockdown generalizzati.
Il nuovo CEO di Amazon, Andre Jassy già da diversi mesi ha messo in pratica o pianificato diversi provvedimenti per tagliare i costi. Inizialmente la riduzione di investimenti ha riguardato i magazzini, proprio uno dei settori che Amazon stava provando a espandere in seguito alla pandemia. Poi è passato ad altri settori della compagnia, chiudendo progetti o riducendo gli investimenti in merito. Inoltre, l’azienda ha bloccato le assunzioni per molti settori del suo business, già a partire da settembre.
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Fonte: New York Times