Dall’alba dei tempi nella regione di Galar compare una volta all’anno un misterioso cerchio di megaliti. Cosa causa questa misteriosa apparizione? Beh, cari telespet… lettori, ci siamo recati sul posto proprio per fare luce su questo mistero. Indeedee, avvicinati con la telecamer… Con il tablet per scrivere.
Guardate, stanno iniziando ad apparire quelle misteriose rocce. Ommiodio, sono imponenti. A vederle sento quasi un senso d’inferiorità. Non so se riesco a farlo trasparire per bene, ma penso che anche voi vi sentireste allo stesso modo. Avviciniamoci ancora di più, sono sicuro che così facendo scopriremmo molte cose nuove su questi misteriosi megaliti e sulla loro provenienza. In fondo dobbiamo scoprire perché appaiono solo una volta all’anno e non sono sempre ferme qui… Strano, mi pare da ricordare che un sito archeologico simile esista davvero, probabilmente non in questo universo.
Aspettate un attimo, ma non sono rocce, sono dei Stonjourner (イシヘンジン Ishihengin), i Pokémon Megalito di tipo roccia! Incredibile, visto Indeedee?… Ehi, ma dove stai andando? … Ah! Già, la finale! Scusate, ma il mistero è risolto, e la lore degli Stonejourner la troverete sotto, io devo scappare… maledetti orari!
<<Ston? (Ma che è successo?)>>
<<Ston-ston… Ston-ston-ne! (Mi è sembrato di sentire un umano… Mah, continuaimo a stare fermi a prenderci questa calda luce solare mattutina!)>>
I corpi dei Stonejourner sono composti solo da rocce, che muovono come se fossero i loro arti. Non sono troppo veloci, ma ci sono delle occasioni in cui aumentano la loro velocità per sferrare una mossa dinamica con le loro gambe. Solitamente trascorrono le loro vite nei campi e nei deserti delle regioni di Galar e Paldea, per questo nella prima sono diventati anche una specie di mascotte della città di Turrfield, dove sono presenti diversi megaliti con delle incisioni antiche e degli indovinelli scalfiti su di essi.
Nello spiazzo rialzato davanti al geoglifo raffigurante la Notte Oscura, importante evento storico della regione, c’è anche una sagoma di cartone raffigurante un Stonejourner e un Greeedent, con dei buchi all’altezza delle loro teste dentro cui i turisti possono mettere le loro facce per fare delle foto ricordo.
Gli Stonejourner passano le giornate a vedere il transito del sole e a stare in panciolle, e una volta all’anno molti di loro si riuniscono in una data precisa. In quella data stanno in piedi e ad una certa distanza l’uno dagli altri, formando un anello circolare. Nessuno sa con certezza perché lo facciano, ma si pensa che sia in qualche modo legato alla posizione del sole o con l’energia della terra (anche se non mancano supposizioni diverse).
Il capopalestra di tipo roccia della città di Circhester, Gordie, ha in squadra un esemplare di Stonejourner, che viene spesso visto come una controparte dell’ Eiscue di sua madre, la capopalestra esperta di tipo ghiaccio Melony. A livello di statistiche, gli Stonejourner hanno un basso attacco speciale e una bassa difesa speciale, in quest’ultima più o meno alla pari con i Magikarp, i Carvanha, i Caterpie, i Weedle, gli Igglybuff e Deoxys Forma Attacco.
L’aspetto
Il corpo principale degli Stonejourner è di forma rettangolare. Su di esso c’è pure la loro faccia, composta da occhi completamente bianchi e da una bocca. Sopra il corpo ci sono due piccole pietre rettangolari, mentre ai lati ci sono le loro piccole braccia, formate ognuna da tre rocce cubiche. Le gambe sono la parte più imponente del loro corpo, e sono formate da due grandi megaliti color grigio e marrone, con delle protuberanze che ricordano due xx attaccate assieme.
Il colore del loro corpo è per la maggior parte grigio chiaro, con macchie più scure di diverse forme e dimensioni sparse qua e là. Gli esemplari cromatici hanno il corpo grigio scuro e le macchie grigio chiaro.
Stonejourner è ispirato a Stonehenge (sia d’aspetto che a livello di lore), agli inuksuk e ai megaliti, come i Dolmen. Le decorazioni sulle gambe potrebbero invece derivare dalle rune. Il suo nome inglese deriva dall’unione delle parole stone (roccia) e sojourner (soggiorno), mentre il nome giapponese deriva dall’unione delle parole 石 ishi (pietra), Stonehenge e 変人 henjin (persona strana o eccentrica).
Cosa? Non dobbiamo commentare da questo studio televisivo? Posso commentare la finale dal mio laboratorio appena costruito random a Paldea? Allora corro subito all’aeroporto, Indeedee, addormentami come saliamo sull’aereo! Nel mentre, se non avete ancora letto il precedente episodio della rubrica, lo trovate qui.
