Nintendo dice basta ai clienti con comportamenti tossici nei confronti dei propri dipendenti. La divisione giapponese dell’azienda nipponica ha deciso che il personale che si occupa della riparazione dei prodotti del marchio potrà rifiutarsi di effettuare il lavoro (o di sostituire l’oggetto) se il cliente si comporta male nei loro confronti.
Già da ottobre, l’azienda aveva aggiunto delle nuove regole alle sue politiche di riparazione. I clienti intenzionati a inviare software da aggiustare o sostituire dovranno dunque attenersi a queste altre nuove clausole se vorranno usufruire del servizio.
Fin qui verrebbe da dire “tanto di cappello” alla divisione giapponese di Nintendo, anche se le regole elencate (che trovate qui sotto) sono a volte piuttosto generiche o molto ferree.
Le nuove regole di Nintendo Japan
Nelle nuove clausole pubblicate sul sito, si legge la definizione della politica appena introdotta, presentata in modo piuttosto generico:
“Quando si effettua una richiesta su un prodotto da riparare, si prega di astenersi dall’utilizzare qualunque azione (incluse, ma non limitate, a quanto segue) che vada oltre ciò che è socialmente accettabile come modo per soddisfare la richiesta”.
Nel caso i dipendenti riscontrassero che le azioni intraprese dal cliente rientrino in una delle azioni elencate, i riparatori potranno rifiutarsi di eseguire il lavoro. In più, in caso di “condotta dolosa”, l’azienda potrà anche prendere tutte le misure necessarie a tutelarsi (tra cui rivolgersi alla polizia o a un legale).
Tra i comportamenti che rientrano negli “abusi” ai dipendenti, Nintendo Japan elenca:
- Intimidazioni o minacce
- commenti offensivi o denigratori
- violazione della privacy
- richieste eccessive, come ad esempio una riparazione gratuita quando la garanzia è scaduta
- chiedere scuse a Nintendo o al suo staff senza motivo ragionevole
- ripetere eccessivamente la stessa richiesta o denuncia
- commenti diffamatori su social network o siti web
Nel paese nipponico, non c’è una legge che protegga le aziende dalle molestie e i comportamenti abusivi dei clienti, ma le società possono dotarsi di regole interne. Questo è proprio ciò che ha fatto Nintendo Japan, dopo aver compreso che i propri clienti avrebbero capito la nuova politica grazie anche a una reputazione che essi reputano essere piuttosto fedele verso il consumatore.
Fonte: 1