L’episodio inizia con un flashback sul passato di Power e sul suo incontro con Nyako, il suo gatto.
Vediamo un lato del Diavolo del sangue inedito fino a quest’episodio. “E poi di recente ho scoperto che il sangue è anche caldo… e piacevole” pensa tra sé e sé mentre dorme abbracciata al suo gatto, un’esperienza, quella di sentire il calore di altri esseri viventi, che chiunque abbia un animale domestico ha fatto almeno una volta.
Il racconto del personaggio di Power si esplica con poche, ma suggestive, immagini. Passa da considerare il sangue un simbolo di morte, a rendersi conto che il sangue è anche caldo e piacevole e significa non più soltanto qualcosa legato alla violenza e alla distruzione, ma alla vita.
Il Diavolo sanguisuga e il Diavolo volpe
Dopo il flashback, la ragazza si sveglia in mezzo alle interiora violacee e putride del Diavolo pipistrello. Denji è accanto a lei, così come il suo gatto, sano e salvo, nella gabbia. Power è sorpresa del fatto che Denji l’abbia salvata, del resto lei l’aveva appena ingannato e tradito. Quest’ultimo, in tutta risposta, mima il gesto di palpare un seno femminile.
Power acconsente e mentre Denji esulta dalla felicità con un colpo di scena facciamo la conoscenza del Diavolo sanguisuga.
Di fronte al quale però Denji non riesce a contrattaccare e a trasformarsi. Power non riesce a muovere neanche un muscolo, l’unica opzione è la fuga. Denji non demorde e decide di iniziare uno “scontro tra sogni”. Riflettendo sul fatto che tutti hanno motivazioni nobili e grandi sogni da realizzare, mentre lui ha soltanto desideri e obiettivi definiti banali e stupidi dagli altri, si lancia contro il Diavolo sanguisuga, in caso di vittoria, dice il protagonista, i suoi sogni e le sue motivazioni si rivelerebbero valide. E’ una lotta impari, Denji non riesce a usare le sue motoseghe, probabilmente perché a corto di sangue, pensa mentre combatte. Improvvisamente però interviene Aki con il suo Diavolo volpe, che sbrana il Diavolo sanguisuga.
Nuovi personaggi e un’allusione importante
Appaiono nuovi personaggi. Due reclute e Himeno.
Nelle sequenze successive vediamo Aki parlare con Makima e riferire l’accaduto. Un elemento molto importante della conversazione tra i due è una frase di Aki che allude al Diavolo pistola, una figura centrale di Chainsaw Man. Né nel Diavolo pipistrello, né nel Diavolo sanguisuga, sono state trovate tracce della carne del Diavolo pistola. Riferimenti a questo nemico sono presenti nell’opening.
Makima considera la mancanza di disciplina di Denji e Power, che si sono allontanati dalla zona designata per la ronda. Aki controbatte facendole notare che non ci sono state vittime e due Diavoli sono stati uccisi, si tratta comunque di una vittoria e per questa volta Makima, convinta dalle motivazioni del Devil Hunter, decide di chiudere un occhio.
Il personaggio di Makima si rivela sempre più incomprensibile e ambiguo, con un sorriso inquietante che non rivela mai i suoi veri pensieri e le sue reali intenzioni. Anche in questo caso appare convinta dalle parole di Aki, ma non possiamo affermarlo con certezza.
Aki Hayakawa
L’ultima parte dell’episodio si concentra su Aki Hayakawa. Si tratta di un personaggio con un senso della morale molto forte, che sta combattendo per vendetta e affinché a nessun altro capiti ciò che è successo a lui. Disprezza le motivazioni che spingono Denji a combattere contro i Diavoli più di chiunque altro, e lo accusa di simpatizzare con i Diavoli, una cosa per lui inaccettabile, desiderando essi nient’altro che la morte degli esseri umani.
Vediamo una bellissima sequenza in cui sono mostrati dettagli della casa di Aki e della sua routine casalinga. Le immagini si concentrano sul caffè, sulle tazze, sull’ambiente casalingo e ci danno una visione meno impostata e più umana di Aki, nella calma con cui apre la tenda al mattino, il sedersi sul balcone al Sole, sono mostrate altre sfaccettature del Devil Hunter rispetto al personaggio che siamo abituati a vedere. Aki viene rappresentato insomma come un ragazzo giapponese come tanti.
Denji si alza sbadigliando e rivela, nella vita domestica dei due, un ruolo completamente opposto, se Aki ha una calma e un ordine quasi zen, Denji è molto vitale e entusiasta, ma anche terribilmente caotico e i due, anche come design e colori, sono davvero lo yin e lo yang. Aki è collegato a colori freddi, tonalità di blu, nero, azzurro, mentre Denji a colori caldi, arancione, tonalità di rosso, se uno ricorda la notte, l’altro il giorno. Si aggiunge un terzo elemento alla vita da coinquilini di Denji e Aki. Mentre quest’ultimo prepara il pranzo, qualcuno bussa alla porta.
“Un Diavolo?” Sì. Power, con tanto di gatto e bagagli. Ovviamente Aki è sconvolto, e lo sarei anch’io. Power e Denji iniziano subito a creare un caos assurdo in casa, in una scena slice of life molto divertente. Makima parlando con Aki al telefono gli comunica che la decisione di far vivere con lui i due è dovuta a una questione strategica, infatti il Devil Hunter può essere un buon “guinzaglio” per Denji e Power e potrebbe renderli più disciplinati e ligi alle regole.
L’episodio si conclude dando un’ulteriore svolta a una sottotrama importantissima, il patto tra Denji e Power. La Majin concede al protagonista di palpare il suo seno, per ben tre volte, e con un’espressione esilarante sul volto, quest’ultimo esclama : “è un angelo!”, dimostrando ancora una volta di avere una percezione distorta di chi si trova davanti, come già accadde con Makima, e tende a idealizzare qualsiasi donna gli conceda un minimo di attenzioni.
Questo siparietto può essere visto come fanservice, una scenetta sciocca, assolutamente non utile ai fini della trama. Secondo me c’è molto più di questo, c’è una volontà di alleggerire l’atmosfera, di rendere l’opera quello che è, in fin dei conti, uno shonen, che alterna momenti d’azione, a tematiche più serie, a scene divertenti che ci mostrano comunque qualcosa in più sulla psicologia dei personaggi, sulla loro personalità, sul loro modo di rapportarsi. E’ proprio quest’alternanza che rende l’atmosfera di Chainsaw Man conforme al genere shonen, è un anime che si concede di non essere preso troppo sul serio, nei momenti giusti, e in altre situazioni, invece, tratta anche tematiche molto adulte.
Quest’episodio ne è l’esempio: passiamo da vedere il lato umano di Power, Aki in veste casalinga, alle sequenze d’azione splatter, a Denji e Power che si rincorrono facendo un casino assurdo per tutta la casa. Capisco perché Chainsaw Man è così amato dal pubblico, quello che trasmette è un meraviglioso miscuglio di follia e creatività.
L’ending è dedicata a Power. Il brano è dell’artista J-Pop TOOBOE e s’intitola “Tablet”. Vediamo la Majin in vari outfit diversi, suonare la chitarra, danzare come un’idol, è un vero e proprio tributo al suo personaggio.