Con il capitolo 1065, Eiichiro Oda mostra ulteriormente le sue intenzioni sempre più ovvie nello scoperchiare il “vaso di Pandora” e rivelare da qui in avanti ogni importante dettaglio e fattore relativo al passato perduto del mondo di One Piece, e del ruolo estremamente rilevante che Vegapunk potrebbe andare ad avere nell’illustrare ciò ai lettori.
Oltre ad essere pieno d’informazioni sulla lore, andando ad evidenziare dei contenuti narrativamente pesanti, il capitolo ci mostra anche ciò che il futuro potrebbe riservarci di qui a poco. È stata portata avanti la vicenda di Caribou, nuovamente infiltratosi nella Thousand Sunny ma finito a quanto pare in una situazione ben più grave per lui rispetto a quella di Wano.
Inoltre, anche la parte finale del capitolo di One Piece ha voluto aggiungere una bomba aggiuntiva, con Vegapunk che fa un riferimento piuttosto importante ai Cento anni di Vuoto, argomento estremamente tabù e che si mostra pericoloso anche solo venendo nominato. Adesso però ci sono diverse ragioni per cui il prossimo capitolo potrebbe essere infine uno dei momenti più importanti per la serie, specialmente contando come insieme a Vegapunk ci sia anche Nico Robin.
Cosa ci rivelerà One Piece
Nello scorso capitolo di One Piece, Oda ci ha presentato anche il resto degli altri Vegapunk, dando modo di farci vedere che tipo di dinamica e chimica essi possiedono tra loro, e come si coordinano per creare innovative invenzioni e portare avanti la baracca. A proposito di Vegapunk, essi non hanno esitato in alcuna maniera nello schierare il Seraphim di Jinbe contro il gruppo di pirati, e solo per raccogliere dei dati: questo fatto ha inizialmente lasciato sgomenta la ciurma, che si è trovata costretta a colpire un “amico”; per contro, in tutto ciò, gli scienziati sembravano estasiati dalla scena.
D’altro canto, se l’incontro con Lilith non era stato abbastanza chiaro, lo stesso Shaka si è mostrato diffidente dall’interagire ad armi pari con la ciurma. Perché mai avere riserve nell’usarla come “cavie” nei suoi esperimenti? I Seraphim adesso si sono rivelati essere ben più terrificanti di quanto pensassimo: mentre era stato teorizzato come non fossero in grado di usare dei Frutti del Diavolo, il Seraphim di Jinbe viene a stravolgere (giustamente) questa supposizione: d’altronde, dovevano essere armi in grado di superare i Pacifista in modo evidente, e per questo non avrebbe avuto senso fornirgli una potenza solo di poco maggiore.
Ciò che però deve interessarci particolarmente nel prossimo capitolo di One Piece, riguarda sicuramente la verità dietro il gigantesco robot (o forse gigantesca armatura?) trovato da Luffy e compagine: le sue dimensioni lasciano pensare che potrebbe essere collegato in qualche modo ai Giganti, unica razza al mondo che potrebbe aver avuto la possibilità di testimoniare il secolo perduto, e che probabilmente nasconde le risposte alle numerose domande che il mondo si pone segretamente a riguardo.
Non è chiaro se la presenza di quest’imponente creazione, circondata da altri piccoli automi (o piccole armature) potrebbe essere stata causata dall’uomo, che magari avrebbe potuto trasportarla lì ad Egghead: in ogni caso, l’isola del futuro su cui si trova Vegapunk ha in realtà un collegamento ancora più profondo con il passato di quando pensassimo.
Il prossimo capitolo potrebbe allora andare ad espandersi su questa importantissima rivelazione, sia seguendo il filo narrativo di Luffy, che quello dettato invece da Vegapunk. In aggiunta, non abbiamo avuto alcuna informazione sulla telefonata di Dragon e Vegapunk-Shaka, e forse non avremo la possibilità di saperne a riguardo ancora per un po’.
Ricordando come Oda sia solito lasciare i suoi fan con il fiato sospeso, potrebbe darsi che il capitolo 1066 di One Piece passi verso una prospettiva totalmente diversa degli eventi in corso, andando a mostrare l’esito dello scontro tra Law e Barbanera, oppure qualche altro avvenimento in corso intorno al mondo (chissà, magari vedremo ancora la Cross Guild, oppure ci sarà qualche importante aggiornamento sui Rivoluzionari o la Marina).
