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“C’è poca diversità in Final Fantasy XVI”; Yoshida: “la personalità è più importante dell’aspetto”

Uno dei titoli più attesi dai videogiocatori è Final Fantasy XVI: annunciato durante il PlayStation 5 Showcase di settembre 2020, il 16° capitolo della popolare saga JRPG uscirà nell’estate del 2023, come esclusiva temporale per PS5 e PC.

Nonostante gli ultimi due capitoli single player non abbiano convinto per nulla il pubblico (Final Fantasy XIII e XV), c’è molto hype dietro questo nuovo capitolo. Il motivo principale è la presenza di Naoki Yoshida come producer del progetto, colui che ha “salvato” Final Fantasy XIV e ha portato avanti l’MMORPG di maggiore successivo degli ultimi anni.

Yoshida è stato recentemente intervistato da IGN, insieme al director Hiroshi Takai, al direttore della localizzazione Michael-Cristopher Koji Fox de al direttore creativo Kazutotoyo Maehiro (link all’intervista). In uno dei passaggi di questo Q&A, Yoshida ha voluto rispondere alle critiche sulla mancanza di diversità e di persone di colore nei trailer di Final Fantasy XVI.

Yoshida Final Fantasy XVI

Yoshida su Final Fantasy XVI: “ci siamo concentrati sulle persone in quanto tali, non sul loro aspetto”

Poche settimane fa è uscito un nuovo trailer di Final Fantasy XVI, denominato “Ambition”. Se da una parte questo e i precedenti filmati hanno alzato ulteriormente l’hype del pubblico, dall’altra hanno suscitato diverse critiche per la mancanza di diversità nel titolo.

Proprio questo punto è stato toccato da IGN che ha chiesto agli sviluppatori se potremo aspettarci più personaggi “di colore” in Final Fantasy XVI, viste le citate critiche di diversi fan. Sulla questione è intervenuto proprio Naoki Yoshida, che ha voluto dare una risposta che “potrebbe essere deludente a seconda delle dei singoli individui”

Il nostro concept design fin dalle prime fasi di sviluppo è sempre stato molto incentrato sull’Europa medievale, includendo standard storici, culturali, politici e antropologici che erano prevalenti in quel tempo.

[…] Per via dei principali confini geografici, tecnologici e geopolitici di questa ambientazione, Valisthea non sarebbe mai stata realisticamente diversa come la Terra dei nostri tempi… o come persino di Final Fantasy XIV che è un interno pianeta (e una luna) ricca di nazioni, razze e culture.

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Insomma, gli sviluppatori di Final Fantasy XVI ritengono importante il concetto di diversità, ma se fosse stata inclusa un’eccessiva incorporazione di questo concetto, avrebbe provocato “una violazione” dei “confini narrativi” che si sono imposti fin dall’inizio gli sviluppatori per il titolo

Yoshida ha poi concluso così questa parte:

Infine, abbiamo voluto semplicemente focalizzarci meno sull’aspetto esteriore dei nostri personaggi e più su di loro come persone – persone che sono complesse e diverse nella loro natura, backgruound, credenze, personalità e motivazione. […] C’è diversità a Valisthea. Diversità che, pur non comprendendo tutto, è sinergica con l’ambientazione che abbiamo creato.

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Insomma, come ha ricordato anche Yoshida, la diversità è uno degli argomenti più discussi nel mondo dei media degli ultimi anni. Dopo decenni di discriminazione razziale nel cinema e non solo, non si fanno più distinzione di etnia o sesso nei film o nei videogiochi (non in tutti i casi, però, visto che si registrano ancora episodi di razzismo, soprattutto nelle fasi di produzione o sul set)

Ma a internet piacciono molto gli estremi negli ultimi anni, le vie di mezzo sono state bandite. E quindi o è rimasto un razzismo latente per cui nel caso viene scelto un attore o un personaggio di colore partono gli insulti a raffica. Oppure se non c’è abbastanza diversità in un’opera secondo gli standard del pubblico, si finisce per insultare anche lì i creator o si scatenano polemiche infinite.

yoshitaka amano final fantasy art

Ora: le parole di Yoshdia sull’isolamento geopolitico di Valishtea potrebbero da sole spiegare la mancanza di diversità etnica in Final Fantasy XVI. Ma il passaggio più rilevante della sua intervista è quando parla di volersi essere concentrato più sulla personalità dei protagonisti che sul loro aspetto fisico.

E proprio questo il punto: certe volte le polemiche di internet sono sterili e i produttori di serie, film e videogiochi inseriscono della diversità nei media solo per accontentare il pubblico e in maniera forzata. Il risultato sono personaggi stereotipati e privi di una personalità. Il che non solo provoca altre polemiche, ma non serve a “sconfiggere il razzismo”, per niente.

Certo è che in un mondo ideale tutti questi discorsi non dovrebbero servire e la presenza o l’assenza di un personaggio di colore in più in un’opera non dovrebbe scatenare puerili polemiche su Twitter o gli altri social. Ma appunto, parliamo di un “mondo ideale”. Per il momento, accontentiamoci della nostra Terra e vedremo come sarà Final Fantasy XVI alla sua uscita.

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Alessandro Guarisco

Alessandro Guarisco

Ebbene sì: scrivo da 2 anni per DRCOMMODORE di Tecnologia, Anime e manga Appassionato del mondo Apple, Android e Windows One Piece, One Piece ovunque Profilo Linkedln per scoprire i miei segreti: https://www.linkedin.com/in/alessandro-guarisco-1417321ab/

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