Marco Merrino sta pensando di abbandonare Twitch. Dopo il recente abbandono del filosofo Rick Dufer, anche lo YouTuber siciliano sta seriamente pensando di passare alla concorrenza.
Il content creator ha raccontato, con una lunga analisi, tutti i suoi problemi, le sue paure e difficoltà. C’è spazio anche per un pizzico di rabbia: il clima con Twitch non è mai stato particolarmente disteso.
Marco Merrino è stato ispirato da Rick Dufer
Il content creator, qualche giorno fa, ha aperto alla possibilità di trasferirsi su YouTube. A quanto pare, è stata la scelta di Rick Dufer a farlo ragionare:
“Sto ipoteticamente pensando di passare su YouTube. La scelta di Rick Dufer mi ha parecchio ispirato. Da quando sto a Milano non c’è stata una singola notizia riguardante Twitch che mi sia andata a genio. L’ho sempre detto: sto qua (su Twitch n.d.r.) per i soldi e perché funziona effettivamente meglio di altre piattaforme.”
Negli anni molti streamer hanno raccontato che i guadagni su Twitch erano molto più alti rispetto a YouTube. Marco Merrino però continua a preferire YouTube:
“Mi dà un po’ fastidio dividere i due mondi: chi sta su Twitch quasi non sa niente di me di YouTube, soprattutto quelli nuovi. Non dovrebbe funzionare così. La motivazione principale per cui vorrei andarmene è che non mi piace niente di Twitch. Essere parte di YouTube mi ha solo donato felicità. […] Fare video è ancora ciò che preferisco. La piattaforma è molto più varia. È una preferenza. Fare live lì sarebbe un po’ come giocare in casa.”
Le critiche a Twitch di Marco Merrino
Marco Merrino ha vissuto lo scandalo Sdrumox sulla propria pelle. Un ban che lo ha sicuramente segnato e ha cambiato la sua prospettiva:
“Twitch è un bruttissimo ambiente ma non posso biasimare le persone: è una dinamica sociale nuova. C’è anche molta ipocrisia da parte della piattaforma […] questa è una piattaforma che sta imparando chi bannare tramite i ban, non tramite lo studio […] non possiamo imparare dai nostri errori perché non li conosciamo.”
La percezione degli spettatori non è molto differente. Con l’hashtag #freesdrumox il pubblico cercava risposte mai veramente ottenute. La moderazione di Twitch ha una grande colpa: quando le tue azioni di moderazione sono plateali, ti esponi agli occhi del pubblico. E da quel momento, non puoi più pretendere di lavorare sottotraccia a giorni alterni.
Marco Merrino poi dà il suo punto di vista sul periodo successivo all’esclusione di Sdrumox dalla piattaforma:
“Quanto successo a Daniele (Sdrumox, n.d.r.) è interessante: paragonavamo tutto a ciò che era successo a lui. Ed ogni volta il paragone era a suo favore. Ci sarebbero 200 esempi ma non mi stanno venendo in mente perché mi vergogno a dover scavare nella memoria. Perché in quel caso il mio lavoro assomiglierebbe ai famosi “lavori veri” pieni di malcontenti.”
La faccenda Sdrumox è un punto di non ritorno
La damnatio memoriae di Sdrumox è sintomatica. Il caos mediatico causato dal suo ban non era stato preventivato e ha creato un pericoloso precedente. Il pubblico ha notato già da tempo che le regole del gioco cambiano da streamer a streamer. Il malessere e la frustrazione del pubblico sono direttamente introiettate sui creator.
Marco Merrino infatti chiosa il suo discorso, confessando di provare vergogna:
“So che anche su YouTube c’è la m***a, ma qui è sotto i riflettori. Quando dico che nella vita faccio lo streamer mi vergogno! E non mi sono mai vergognato di nulla che abbia fatto. […] Fin dall’inizio ho avuto scambi particolari con Twitch che mi hanno fatto venire la pelle d’oca. Due anni prima che iniziassi a fare live ho conosciuto un moderatore di Twitch che si è messo a piangere perché mi detto che era meglio avere figure femminili invece che maschili. I tanti soldi che mi arrivano non coprono questa spesa emotiva.”
C’è odore di tempesta. La situazione su Twitch non sembra per nulla semplice. L’abbassamento delle percentuali di guadagno, poi, potrebbe spingere ancor più content creator a cercare nuove strade. La possibilità di essere travolti dagli eventi è realistica. Marco Merrino sta ancora decidendo la sua prossima mossa, ma di una cosa si può star certi: sarà un 2023 davvero interessante per gli analisti di internet.
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FONTE: 1.