Oggi il comune della città di Tokyo ha iniziato a distribuire dei certificati di unione alle coppie omosessuali che vivono e lavorano nella capitale giapponese. Questo documento certifica l’esistenza della relazione sentimentale tra due persone dello stesso sesso in modo che sia reso più semplice anche l’accesso a servizi come l’acquisto di una casa, l’assistenza sanitaria e i sussidi pubblici.
Esso però non avrà alcun valore giuridico, e la coppia non sarà riconosciuta allo stesso modo di un’unione civile o un matrimonio. Questo non gli darà la possibilità di adottare, di ereditare i beni e di riconoscere i figli biologici della propria compagna o del proprio compagno o di ricevere un permesso di soggiorno se uno dei due è di nazionalità straniera.
Nonostante questo, il certificato rappresenta comunque un importante passo verso il riconoscimento delle unioni omosessuali nel paese. La misura è stata lanciata con una conferenza stampa, dove una coppia ha mostrato il proprio certificato alla stampa.
Il certificato di unione: un passo improtante per il riconoscimento delle coppie LGBTQ in Giappone
Il certificato veniva già distribuito in alcune aree, ma è la prima volta che a farlo sia il comune stesso della capitale. Il tutto ha avuto infatti inizio nel 2015, quando il quartiere Shibuya ha iniziato a riconoscere l’esistenza di queste coppie. Da allora sono più di 200 le aree del paese che hanno iniziato a muoversi per riconoscere le unioni tra persone dello stesso sesso.
Yuriko Koike, governatrice di Tokyo, ha dichiarato che venerdì scorso 137 coppie avevano già fatto domanda per ottenere e il certificato. I requisiti per ottenerlosono inoltre abbastanza semplici: bisogna avere la maggiore età (18 anni come da noi dallo scorso 1° aprile) e vivere e/o lavorare in Giappone.
La speranza delle coppie omosessuali e di tutti gli attivisti che le rappresentano sperano che questa misura aiuti a combattere i movimenti anti-LGBTQ del paese. Queste ultime rappresentano ancora una fetta cospicua della popolazione anche se per fortuna non quella maggioritaria. In un sondaggio del 2021 riguardo i matrimoni gay condotto dalla rete NHK, si è scoperto che il 57% della popolazione è a favore di essi mentre il 37% ne è contro.
Nei mesi scorsi Nintendo aveva diffuso un comunicato in cui la compagnia affermava di riconoscere i matrimoni tra persone dello stesso sesso, garantendo ai dipendenti omosessuali gli stessi benefit aziendali dei dipendenti eterosessuali.