Dopo l’uscita estiva nelle sale giapponesi, One Piece Film RED arriva infine nella zona occidentale del globo (anche se in Francia, fan sfegatati come sono, hanno potuto ottenere con largo anticipo la proiezione del film, persino molto prima di paesi “importanti” come gli Stati Uniti).
Da agosto a questa parte la nuova opera diretta da Goro Taniguchi, noto per il folle Code Geass, e scritta da Tsutomu Kuroiwa, il quale ha lavorato già ad alcuni precedenti film di One Piece, ha ricevuto un enorme apprezzamento da parte degli spettatori. Attualmente, al botteghino risulta in una posizione storica per il Giappone, rientrando nella top ten dei film con incassi più alti di sempre, e continua a macinare numeri sempre più grandi ogni giorno che passa.
La nuova pellicola è stata curata anche da Eiichiro Oda, e si mostra molto diversa da quelle che in precedenza abbiamo avuto modo di vedere: anziché cattivoni muscolosi, o uomini spietati e guidati dalle ambizioni, sotto indicazione dell’autore il producer Shinji Shimizu e tutto lo staff del film hanno puntato ad una tematica differente, più vicina ai “ragazzi” di oggi, forse con l’intento di creare con questo film un senso di vicinanza a degli individui così giovani e che hanno difficoltà a trovare un posto nel mondo, a creare una “Nuova Era” e a non cadere nell’oscurità della solitudine.
Canonico o non canonico?
One Piece Film RED è il quindicesimo lungometraggio del franchise, uscito proprio in concomitanza del 25esimo anniversario della serie, festeggiato in pompa magna da Oda e da tutti i fan nel corso di quest’anno con annunci importanti riguardo il futuro del manga e iniziative volte a celebrare un traguardo così memorabile.
Sebbene i film di One Piece non siano mai stati canonici per la storia, questo non esclude alcune rarissime eccezioni come nel caso di Shiki, aggiunto al manga dopo la sua apparizione nel film One Piece Strong World. C’è da dire però che, secondo il produttore, Oda considera i film tanto importanti quanto il manga, e questo discorso diventa ancora più rilevante con One Piece Film RED, il quale sembra varcare una linea molto importante: dalle parole del producer Shimizu, sebbene il film non sia ufficialmente parte della “continuità temporale del manga”, vi sono numerose importanti informazioni che risulteranno canoniche.
Tra esse abbiamo sicuramente Uta, personaggio fortemente richiesto da Oda, e i vari dettagli riguardanti Shanks il Rosso e la sua ciurma. Queste informazioni, infatti, dovevano essere parte del manga, ma Eiichiro Oda non avrebbe mai avuto modo d’inserirle nel corso dello svolgimento della sua opera. Inoltre, il mangaka si era mostrato sempre contrario nel vedere Shanks come il focus di un film, preferendo mostrare i suoi trascorsi nel manga, ma alla fine per questo film ha dovuto cedere. Per ulteriori informazioni su quali sono gli aspetti canonici del film, vi rimandiamo ad un nostro articolo stilato per l’occasione.
La storia e i personaggi [INFORMAZIONI SULLA TRAMA]
Ricordiamo come questa sarà una recensione priva di spoiler, dunque non andremo ad introdurci troppo eccessivamente nella trama e nei pensieri che abbiamo avuto riguardo il suo finale. Tuttavia, ciò che verrà scritto di seguito all’interno di questo paragrafo, saranno le informazioni riguardanti la trama, la quale è già disponibile sin da prima dell’uscita del film. Se non volete sapere nulla a riguardo, vi invitiamo a scorrere oltre.
“Uta, la cantante più amata del mondo, la cui voce è stata definita “ultraterrena”, è famosa anche perché nasconde la sua vera identità ed un altro segreto: Uta è la figlia di Shanks!
Per la prima volta in assoluto, lei ha deciso di svelare il suo volto al mondo durante un concerto dal vivo! L’arena del concerto, che si tiene sull’isola di Elegia, si riempie di tutti i suoi fan, compresi famigerati pirati, esponenti della Marina e i Pirati di Cappello di Paglia guidati da Luffy, tutti decisi a godersi questa performance canora attesissima.
Il concerto inizia ed il pubblico scopre che l’eccezionale potere della voce di Uta nasconde un pericolo che potrebbe cambiare il mondo. Toccherà quindi a Luffy e a Shanks mettersi in azione. Tra tanti colpi di scena, la battaglia per la libertà sta per avere inizio…”
Per One Piece Film RED, Eiichiro Oda ha scelto una direzione differente dal solito: non si parla di archi filler dove la ciurma dovrà vedersela con pirati leggendari ed i loro piani enigmatici o catastrofici. Ciò che ci verrà mostrato, invece, sarà l’effetto di una serie di sventure, incomprensioni, relazioni spezzate malamente e una vita privata di ciò che l’adolescenza ha da offrire, tarpando le ali a chi inseguiva un desiderio di avventura e meraviglia.
Uta, colei che viene presentata come la figlia dell’invincibile Shanks il Rosso, si trova al centro di tutta la storia, ed è su di lei che cadono principalmente i riflettori, nel senso letterale del termine. Ci viene presentato il passato della ragazza, la quale aveva stretto un legame d’amicizia con Luffy quando erano entrambi bambini, prima che tutta la storia di One Piece venisse introdotta (a proposito, ci sono tre episodi speciali inseriti nell’anime che approfondiscono la storia tra Shanks, Uta e Luffy, dunque vi consigliamo di andarli a recuperare dopo/prima di aver visto il film).
Tuttavia, qualcosa ha costretto Shanks a separarsi da Uta, portando quest’ultima a rimanere in un’isola dove sembrava essere avvenuto un qualcosa di catastrofico. Arrivando al presente, vediamo come dodici anni dopo la ragazza sia adesso una talentuosa cantante, e si appresta a dare il via ad uno spettacolare concerto nell’isola di Elegia.
Sebbene a primo acchito Shanks il Rosso potrebbe risultare quasi un “mezzo” o un pretesto per introdurre questo nuovo personaggio che Oda sembra avere particolarmente a cuore, questo non significa che non vi siano momenti importanti del formidabile Yonko, anzi.
Infatti, impariamo a conoscere ulteriormente alcune sfaccettature dell’Imperatore e delle persone con cui ha navigato i mari, ed uno dei lati “genitoriali” di cui non sapevamo nulla sino ad oggi, fattori non di poco conto visto che sono tutte informazioni che forse potremmo non vedere mai in così grande dettaglio nel manga.
La storia in sé, per quanto diversa dalle varie opere cinematografiche viste sino ad oggi, ha comunque la capacità d’intrattenere proprio per la formula con cui intende proporsi: con One Piece Film RED, il manga di Oda si trasforma in un’opera musicale (attenzione, non Musical) che riesce al contempo a far traspirare ogni essenza della serie, sia per i lati più spensierati e divertenti, che per quelli più tragici e capaci di far saltare dalla sedia il lettore e lo spettatore.
E parlando di Luffy, poiché la tematica principale doveva essere Shanks il Rosso e il suo rapporto con Uta, forse ci si sarebbe aspettato un maggiore “screen time” dello Yonko rispetto ai Mugiwara, ma essendo un film di One Piece è ovvio che per forza di cose il protagonista debba essere comunque in qualche modo al centro dell’attenzione.
E in fin dei conti, considerando come egli abbia avuto modo d’incontrare e conoscere Uta da piccolo, ha senso vedere anche Cappello di Paglia come personaggio importante per la storia di questa pellicola. Il resto della ciurma avrà invece un ruolo leggermente più ristretto, sebbene ognuno di loro avrà modo di brillare in alcuni momenti.
Vedremo inoltre diverse altre comparse all’interno della storia, un po’ per motivi di fanservice, un po’ per motivi di trama, ma in ogni caso i personaggi che appariranno avranno comunque modo di fare la loro parte in numerose scene. Su questo punto, però, c’è da fare un commento: seppur sia comprensibile voler fare in modo che gli spettatori possano vedere i propri beniamini in un film così importante, forse nel contesto di One Piece RED, dove la storia è sin dal principio relativa a Shanks e alla figlia, sarebbe stato meglio dare un focus maggiore a loro due, piuttosto che decidere di riservare la questione per creare tre episodi speciali per l’anime.
La musica e l’animazione
Nonostante alcuni primi piani piuttosto bizzarri durante le scene d’azione, gli animatori e il director cinematografico hanno fatto un lavoro eccezionale. Alcune scene di combattimento in particolare hanno potuto offrire una spettacolarità che supera di gran lunga gli altri film di One Piece, e specialmente verso la fine è impossibile non effettuare un plauso al lavoro degli animatori, i quali hanno trasposto la potenza di alcuni personaggi in una maniera incredibilmente efficace. Assistiamo anche ad alcuni momenti di computer grafica, soprattutto nelle parti in cui Uta canta e balla, ma a parte alcuni piccoli dettagli l’animazione riesce a rimanere consistente anche con questa forma.
La voce cantante di Uta è data da Ado, la quale è ormai diventata un’artista molto conosciuta in Giappone per la potenza del suo canto, capace d’intercambiare tonalità struggenti, roche, profonde, e note così alte da apparire come un grido che va a scuotere fin nelle viscere. Il fatto di aver voluto trasformare un film per un classico franchise shonen in qualcosa di più “particolare” aggiungendovi delle canzoni è stato un rischio per il regista e per Toei Animation, e in effetti non tutti gli spettatori nipponici ne sono rimasti convintissimi.
Fortunatamente, la scelta della cantante è stata certamente una delle carte vincenti di questa pellicola: Ado è riuscita in modo impeccabile a versare la sofferenza, la determinazione e la disperazione di Uta in ogni brano che la ragazza andava a proporre al suo pubblico.
Inoltre, per coloro che hanno timore di vedere un musical o cose di questo genere, piuttosto che un film dove si danno e ricevono botte, vi fermiamo subito: nonostante la mole di canzoni sia abbastanza significativa (7 canzoni in totale) non assisterete a momenti in cui tutto il mondo si ferma per vedere i personaggi lasciarsi andare in canti e balletti.
Mentre all’inizio del film viene mostrato il concerto di Uta, con tanto di video musicale con lei che danza e canta, ciò aiuta a dare rilevanza al testo della sua canzone: in esse infatti si celano numerose indicazioni sul passato della ragazza e sui motivi che la spingeranno verso un determinato obiettivo, ed inserire elementi che potrebbero distrarre da ciò andrebbero a rendere vana l’intera situazione.
Con il potere del canto, Uta riesce a combattere usando dei “minion” che si muovono per lei, andando così ad attaccare e a difendersi quando necessario. Superata la fase del concerto, durante le sue canzoni nessuno se ne starà con le mani in mano, aspettando che essa finisca la sua esibizione per intervenire; inoltre, le varie canzoni vengono introdotte in base al contesto e alla necessità di Uta nell’esprimere una sua certa emozione, evitando dunque di presentarsi all’improvviso e in situazioni poco adatte.
Conclusioni
Tiriamo dunque le somme su One Piece Film RED: sapere che avrebbe parlato di un personaggio esistito da ben 25 anni, ma di cui ancora sappiamo pochissimo, era uno dei motivi che più ha creato entusiasmo nei fan; a questo proposito, coloro che si aspetteranno di vedere Shanks per l’intera lunghezza del film potrebbero rimanere momentaneamente delusi. Nonostante ciò, la pellicola è capace di redimersi sotto questo aspetto, anche con un finale che sicuramente lascerà un forte impatto nelle menti degli appassionati di One Piece, ma su questo fronte sarà meglio non dilungarsi oltre.
Ciò di cui dovremo tenere conto su questo film per quanto riguarda la canonicità, saranno perlopiù le informazioni che riceveremo su Uta e su Shanks, e sulla loro storia individuale. Tuttavia, essendo anche quest’ultima piuttosto legata alla trama del film in sé, è difficile stabilire quanto di tutto quello che verrà mostrato sia canonico o meno: guardate quindi il film, e valutate da voi (anche se, a dire il vero, Shimizu ha lasciato delle dichiarazioni su un aspetto del finale che fugano ogni dubbio).
One Piece Film RED è molto diverso dagli altri film del franchise, e anche solo per questo motivo i fan dovrebbero andare a vederlo: dopotutto, ricordiamo come Eiichiro Oda abbia direzionato alcuni aspetti chiave dell’opera, a cominciare da Uta.
La storia diventa momentaneamente confusionaria verso la metà del suo svolgimento, mostrando una lieve ma visibile incertezza nel determinare un momento preciso in cui voler svelare uno dei “plot twist“ maggiori della trama. Il tutto però riesce a riprendersi una volta che ci si dirige verso la seconda parte del film.
È improbabile che in futuro vi siano ulteriori esperimenti musicali di questo genere, ma visto il successone che il film continua ad avere a tre mesi dall’uscita, sperimentare ulteriormente e con nuove formule non sembra poi un’idea tanto malvagia che Toei Animation potrebbe decidere di seguire. Da fan della serie, noi abbiamo apprezzato molto lo sforzo, che ha reso di gran lunga le cose più interessanti rispetto al più “comune” dei film shonen, e speriamo che anche per voi sia stato/sarà lo stesso.
