Più passano gli anni, più il retrogaming diventa qualcosa di nicchia: le console giapponesi, americane o di qualunque altra origine che hanno dato una spinta sempre più forte alla diffusione dell’home gaming, al giorno d’oggi sono diventati dei pezzi decisamente rari. L’amore per il vintage e per gli oggetti “esclusivi” appartenenti al mondo dei videogiochi continua a contribuire in qualche modo a tenere a galla questo settore del collezionismo, e man mano che passano gli anni il mercato sembra rimanere fiorente.
Molti fanno parte di questo mondo per tornare a vivere la nostalgia dei tempi in cui questi oggettini sembravano essere portatori di un’importante rivoluzione tecnologica, anche se le innovazioni che vengono proposte con il trascorrere del tempo fanno pesare sempre di più l’età che avanza.
A colpire particolarmente nel profondo è quando si assiste alla differenza tra la generazione passata a cui si appartiene, e quella attualmente in divenire: lo sa bene un utente su Twitter, denominato Daibutsu KIN, il quale ha voluto condividere sulla piattaforma social un episodio “scioccante” per numerosi utenti, e che riguarda il modo in cui viene vista dai giovani una delle console più popolari di sempre, il Game Boy Color.
Il Giappone che “tradisce” il retrogaming
Mentre si trovava sul treno Daibutsu KIN, studente giapponese, ha deciso di tirare fuori il Game Boy Color, per giocarci e passare così il tempo fino alla sua fermata. Questo strumento rilasciato nel 1998 e rimasto attivamente prodotto per cinque anni fu una delle tanti importanti rivoluzioni intascate da Nintendo in fatto di console portatili, con la sua colorazione violacea che lo rende riconoscibile in un istante agli occhi di chi ha potuto vivere l’industria del gaming di quegli anni.
Rimanere alzati la notte a giocare tra le coperte, o in auto durante un lungo viaggio, o in vacanza in campagna dai propri parenti: il Game Boy ha salvato i giocatori in numerosi frangenti.
L’utente stava giocando a Pokémon quando ha sentito dietro di sé il commento di un altro studente dietro di lui:
“Che diamine è quello? Una scopiazzatura di Switch?”
Sentire questa domanda ha scioccato nel profondo Daibutsu KIN, il quale disse di non riuscire a nascondere il suo shock dopo averla udita. Certo, non è colpa dello studente se non ha mai visto in vita sua un Game Boy Color, ma si è trattato comunque di un esempio evidente di quanto le nuove generazioni e quelle precedenti si stiano man mano allontanando in fatto di videogiochi.
Raccontando quest’episodio su Twitter, gli utenti giapponesi e fan della console Nintendo hanno voluto dar voce alle loro impressioni e ansie su come i tempi siano cambiati, esprimendo anche i motivi dietro il loro amore per questo sistema videoludico.
“Che cosa scortese da dire al senpai di Nintendo Switch…”
“I ragazzi di oggi non sanno nulla”
“Questo è il segno dei tempi moderni”
“Un tempo questa console era l’apice dell’innovazione”
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