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FIFA 23, la recensione: il commiato di EA Sports

Dopo quasi trent’anni di onorata carriera, fa strano pensare che questa recensione sarà l’ultima recensione del FIFA che tutti conosciamo. Il rapporto tra i “governatori” del calcio ed EA, partito praticamente tre decenni fa e fatto di brusche cadute unite a ottime idee, si è infatti interrotto per cause al momento ancora ignote; tale interruzione porterà inevitabilmente all’abbandono del marchio da parte della major statunitense che, nonostante le tante critiche, si è sempre fatta trovare pronta quando c’era da sfidare un amico in qualche piovoso pomeriggio invernale, regalando a milioni e milioni di giocatori ore di svago e divertimento.

Tale situazione, unita all’ovvio rebranding che vedrà protagonista il prossimo titolo calcistico targato EA Sports, genererà sicuramente non pochi problemi sul mercato, soprattutto agli utenti più casual e meno consapevoli i quali, convinti di portarsi a casa la loro dose annuale di Ultimate Team, si ritroveranno tra le mani un videogioco totalmente diverso da quello che ormai da anni accompagna le loro giornate. Starà alla FIFA e alla nuova casa di sviluppo fare chiarezza, in modo tale da non confondere chi invece vorrà continuare a dare fiducia incondizionata a EA Sports e al suo “nuovo” prodotto.

Date tali premesse, ci aspettavamo pochissimi cambiamenti da questa nuova iterazione di FIFA; credevamo fermamente infatti che EA Sports avrebbe tirato i remi in barca, presentando al pubblico un titolo molto simile a quello dello scorso anno. Ci sbagliavamo, e di grosso; le novità di FIFA 23 infatti sono tante e tangibili, soprattutto dal punto di vista del gameplay, rivoluzionato rispetto a quanto visto solo 365 giorni fa.

Dopo aver provato a lungo il titolo, siamo finalmente pronti a dire la nostra; sarà riuscita EA Sports a dare giustizia al suo ultimo FIFA, chiudendo un’era nel miglior modo possibile? Scopritelo proseguendo nella lettura!

Ecco la nostra recensione di FIFA 23

Come dicevamo poc’anzi, FIFA 23 ha subito una sostanziosa innovazione per ciò che concerne il gameplay, rimanendo tuttavia piuttosto conservativo su tutto ciò che riguarda le modalità di gioco presenti. La Carriera e Volta Football, in particolare, presentano addirittura dei menu presi di peso da FIFA 22, che lasciano l’amaro in bocca a chi desiderava ardentemente delle novità capaci d’innovare profondamente due modalità che, nonostante non siano le più giocate, riescono comunque a intrattenere un gran numero di utenti tra una partita a Ultimate Team e l’altra.

In particolare, la modalità Carriera, sempre divisa in Allenatore e Giocatore ha subito alcuni minimi stravolgimenti; rispetto al passato, quella ad aver subito i mutamenti più visibili è sicuramente la Carriera Allenatore, che offre adesso sia la possibilità di creare il proprio avatar, sia quella d’impersonare uno tra i trenta coach riprodotti più o meno fedelmente dall’engine di gioco. La novità sostanziale di questa modalità sta nell’introduzione di una nuova figura societaria, l’analista dei trasferimenti, che sarà utile più che altro a soddisfare la curiosità del giocatore relativa alla sua abilità nelle trattative. Niente di particolare, sia chiaro, ma tale aggiunta rappresenta sicuramente il fiore all’occhiello di una modalità che sostanzialmente funziona molto bene già da qualche stagione.

FIFA 23 copertina gioco

Per quanto riguarda la Carriera Giocatore invece, le uniche apprezzabilissime novità sono da ritrovarsi nell’introduzione di “punti personalità” da guadagnare mediante decisioni in campo e fuori, che garantiranno al nostro alter ego virtuale dei sostanziosi bonus alle caratteristiche, e nella possibilità di giocare solo i momenti salienti di una partita, lasciando il resto nelle sapienti mani dell’IA.

Passando infine alle modalità Pro Club e Volta, c’è davvero poco da segnalare; le suddette non sono altro che una pedissequa riproposizione di quanto presentato lo scorso anno, con un’unica sostanziale differenza legata alla progressione; EA Sports ha infatti pensato di unire la progressione del nostro alter ego virtuale, in modo tale da poterlo utilizzare indifferentemente in entrambe le modalità di gioco senza spendere preziose ore “livellando” il giocatore separatamente. Sia ben chiaro, non che ci fosse molto da rinnovare, ma in questo caso siamo davvero davanti ad una riproposizione troppo simile a quanto visto in FIFA 22; una maggior cura dei dettagli sarebbe stata sicuramente apprezzata.

Un gameplay diverso rispetto al passato

Se dunque le modalità di gioco “principali”, a esclusione di Ultimate Team di cui parleremo in seguito, non hanno subito stravolgimenti, lo stesso non si può dire del gameplay di FIFA 23. Il titolo EA Sports infatti ha messo in mostra un gameplay in netta controtendenza rispetto a quanto visto in passato; accantonate le frenetiche partite fatte di corse interminabili, flipper impazziti e così via, l’impianto ludico di questo prodotto è più lento, ragionato e godibile. Gli sviluppatori infatti sembrano aver fatto un ottimo utilizzo della tecnologia HyperMotion, ed hanno proposto al pubblico un tipo di gameplay piuttosto “pesante”, che punta tutto o quasi sulla coralità dell’azione e sul corretto utilizzo dei difensori, il cui controllo è diventato più “manuale” rispetto al recente passato.

Scattare nello stretto, girarsi o dribblare è diventata cosa nettamente più difficile, e ciò non può essere che un bene. Per arrivare a segnare infatti, sarà necessario imbastire azioni di qualità e non più fare unicamente affidamento sui vari Mbappè, Halaand, CR7 e soci; è chiaro che avere giocatori forti porterà ad uno svolgimento più fluido dell’azione, ma forse per la prima volta nella storia recente del brand sarà possibile arginare i suddetti con molta più facilità, e permetterà anche alle squadre meno forti di poter dire la loro in un qualunque match online o offline.

FIFA 23 screenshot

Anche la difficoltà nel gonfiare la rete è sensibilmente aumentata, quantomeno da fuori area, complice anche l’introduzione del Power Shot, una nuova meccanica molto difficile da padroneggiare, che tuttavia risulterà praticamente fondamentale se deciderete di affidare le sorti delle partite a dei bombardamenti dal limite; discorso diverso invece per le segnature in area di rigore, che risultano essere mal bilanciate a causa di un’intelligenza artificiale dei portieri tutt’altro che stellare. Nulla che non si possa risolvere con una patch, sia chiaro, ma ci siamo ritrovati più volte a chiederci i motivi di determinati comportamenti del nostro estremo difensore, capace di alternare parate clamorose a papere davvero inconcepibili.

Tale gameplay, come già anticipato, è supportato dalla tecnologia Hypermotion2, che rende le animazioni dei 22 in campo estremamente fedeli alla realtà mediante la cattura di partite tra 22 professionisti. Tale tecnologia, che lo scorso anno era stata piuttosto sperimentale, si è rivelata un vero e proprio punto di forza per il gameplay il quale giova senza dubbio alcuno dell’enorme mole di animazioni presenti, il cui utilizzo renderà l’esito di ogni contrasto e di ogni intervento difensivo praticamente impossibile da prevedere. Purtroppo anche quest’anno EA ha deciso di non implementare l’utilizzo dell’HyperMotion2 nelle versioni old gen di FIFA, rendendo queste ultime totalmente diverse rispetto a quelle PC, PS5 ed Xbox Series X/S.

Un Ultimate Team con mercato unico

Passiamo infine all’analisi della modalità più giocata di FIFA: Ultimate Team. Anche quest’anno EA Sports ha optato per la conferma della struttura che sta facendo ormai da anni le fortune del simulatore calcistico, apportando qualche innovazione ben studiata e poco altro. Innanzitutto per la prima volta questa modalità supporterà il cross play e soprattutto avrà un mercato unico e non più suddiviso per piattaforma; da quest’ultimo punto di vista non sappiamo se effettivamente l’unificazione porterà degli squilibri nell’ormai storico “calciomercato”, ma crediamo vivamente che non sarà così.

La novità più sostanziosa, esclusa la modalità Momenti utile a guadagnare dei particolari reward, sta nel rinnovato sistema d’intesa, non più legato agli ormai famigerati link che spesso impedivano l’utilizzo di questa o quella carta particolarmente forte. A partire da quest’anno infatti i giocatori non andranno più collegati direttamente, ma le loro caratteristiche – posizione, nazionalità, campionato – andranno ad aumentare o diminuire l’intesa di squadra, fino a un massimo di 33 punti. Tale liberazione ha finalmente portato la possibilità di costruire squadre più vicine ai gusti del giocatore, senza tutte le limitazioni che da anni affollavano questa modalità, che oggi risulta nettamente più flessibile rispetto al passato.

Fifa 23 ultimate team

Tale flessibilità viene tuttavia giustamente mitigata dalle limitazioni derivanti dalla posizione in campo dei giocatori; se infatti in passato era possibile cambiare a dismisura il ruolo di un giocatore – non era raro vedere ad esempio Lukaku in mediana – oggi ciò non è più possibile; gli sviluppatori hanno infatti limitato le posizioni che un determinato calciatore può ricoprire, equilibrando un po’ un META che con il passare delle settimane subiva stravolgimenti continui e incessanti. Chiaramente sarà sempre possibile schierare un ATT a centrocampo, ma ciò comporterà un netto calo del valore d’intesa della squadra e, di conseguenza, un netto peggioramento delle prestazioni dei singoli.

In conclusione

FIFA 23 è il giusto commiato di EA Sports ad un brand divenuto storico proprio grazie al suo incessante lavoro; grazie ad un gameplay totalmente rinnovato, molto più ragionato e capace di restituire un feeling molto meno arcade rispetto agli scorsi anni, il simulatore calcistico sarà capace di divertire tutti coloro i quali lamentavano la totale mancanza di realismo degli scorsi anni. Le innovazioni sotto tutti gli altri punti di vista, da quello tecnico a quello relativo alle modalità di gioco, sono davvero poche, ma ciò non toglie l’attenzione che la major ha riposto nella creazione dell’ultimo capitolo di FIFA che la vedrà protagonista.

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Carlo D'Alise

Carlo D'Alise

Videogiocatore dagli indimenticabili tempi dello SNES. Praticante avvocato nel tempo libero, appassionato in particolare di Action, Soulslike ed RPG, ma in generale del videogioco in (quasi) tutte le sue declinazioni. Sono ad un panino dall'obesità.

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