Quando si parla di essere un pirata in One Piece, ci sono definizioni diverse alla quale ogni personaggio decide di attenersi. Ma nella visione generale dell’opera, un pirata è un criminale professionista che, insieme ad altri suoi compagni (i quali formano l’equipaggio o la “ciurma) si prodiga ad effettuare azioni di saccheggio nei confronti di isole, paesi e navi. Essi sono riconoscibili per via della Jolly Roger che possiedono, una bandiera nera con un teschio che funge da simbolo per i pirati, e da chiaro obiettivo per la Marina.
La visione romantica dei pirati, però, è uno dei fattori più visibili in quest’opera di Eiichiro Oda: il protagonista Luffy ammira la libertà di cui essi sono fruitori, e la pone come sua filosofia di vita in numerose occasioni. Anche il conflitto che si crea tra essi e la Marina è uno degli aspetti facenti parte di questa visione: decidere di andare contro la legge, stringente e severa, per perseguire il proprio sogno e agire come più gli piace, andando dove più gli aggrada e senza dover adibire alle regole, è una cosa possibile solo per chi vuole essere un pirata.
La presenza di taglie sulla testa di chi diventa pirata, rende chiaro come esserlo sia un crimine: in qualche modo, però, avere una taglia alta diventa motivo d’orgoglio per un pirata, che scopre così di essere riconosciuto agli occhi del mondo. I pirati sono anche per questo persone violente, crudeli, spietate e senza scrupoli, che più di ogni altra cosa cercano appagamento nel potere, nei soldi, nell’indulgere nei propri desideri. Ed ecco perché, in One Piece, il pirata migliore tra tutti è proprio Barbanera.
Barbanera, il pirata più “pirata” della sua generazione
Il pirata nella sua forma “standard” agli occhi delle masse è un individuo bramoso di tutto ciò che non può avere, con atteggiamenti estremamente violenti e dalla personalità in genere caotica e imprevedibile. L’atteggiamento noncurante di qualunque pericolo derivante dalla legge, e l’assenza di ogni minima esitazione nel fare del male agli altri, li rende delle persone capaci di terrorizzare chiunque, dai cittadini comuni ai pirati più navigati.
Abbiamo visto, però, come la ciurma di Cappello di Paglia non corrisponda in modo così esatto all’idea che si hanno dei pirati: i “furti” di cui essi sono autori sono spesso frutto dei loro traguardi in un determinato paese, e il bottino a volte è anche un vero e proprio regalo da parte degli abitanti delle isole in cui essi sono stati.
Questi pirati compiono spesso buone azioni, e mentre anch’essi mostrano di voler inseguire i loro desideri, che si tratti di cibo, fama, prove di forza o soldi, non lo fanno con un’indole cattiva o volta a far del male agli altri. La nomea che Luffy si è creato insieme alla sua ciurma, è stata costruita sconfiggendo diversi importanti pirati, venendo così riconosciuto a sua volta per la sua potenza, e creando preoccupazioni nel Governo Mondiale.
Barbanera, d’altro canto, rispecchia tutti i canoni di un pirata modello: mentre l’idea “romanzata” dei pirati li pone spesso come dei coraggiosi naviganti, spericolati e senza alcun timore delle difficoltà date dal mare, la realtà è ben diversa. I pirati erano persone vigliacche, che prendevano di mira soprattutto i deboli, depredandoli delle loro cose, creando il caos e fuggendo prima di venire catturati.
In questo contesto, Barbanera (o Marshall D. Teach) diventa allora il “pirata migliore” della sua generazione: non solo egli si è prodigato a derubare di un Frutto del Diavolo un suo compagno di ciurma e “fratello” (visto che nella ciurma di Newgate si era come una “famiglia”, essendo ognuno un “figlio” del capitano), ma dopo ciò è anche andato ad uccidere un altro suo ex compagno di grado superiore, sempre con lo stesso obiettivo.
Ma questo è solo uno dei suoi terribili atti: Barbanera ha poi radunato alcuni dei criminali più pericolosi mai visti in One Piece, facendoli uscire dalla prigione di sicurezza più importante della Marina. Ha poi ucciso numerose persone e messo a ferro e fuoco un bel po’ d’isole, tutto probabilmente in vista della sua ricerca dei Frutti del Diavolo.
Ricordiamo, negli eventi più recenti, l’attacco che ha effettuato nell’isola delle piratesse Kuja, Amazon Lily, luogo nella quale gli uomini non hanno mai avuto permesso d’entrare, creando uno smacco indicibile nei confronti della ex Shichibukai Boa Hancock.
Adesso, aggiungiamo a questa serie d’eventi anche l’attacco a Chocolate Town, perpetrato dall’alleato Kuzan e da uno dei membri della ciurma di Teach. Con Yonko Big Mom scomparsa, Whole Cake Island si trova certamente in uno stato di panico e scompiglio, e Barbanera pare non abbia esitato ad approfittarne per rapire una delle figlie della Yonko, Pudding, in modo da poterla usare per raggiungere i suoi scopi.
Con tutte queste azioni, Barbanera dimostra di essere un pirata fatto e finito, e anche uno dei villain più grandi visti sinora, non essendo legato ad altre entità: anche per questo, egli è un cattivo “migliore” di Akainu, marine legato al Governo e a Imu, e a un senso di giustizia distorto.
Barbanera, colui che dichiara come il destino sia dalla sua parte, rappresenta in un certo qual modo la versione davvero “piratesca” del protagonista Luffy. Entrambi ambiziosi, e sciolti di ogni catena, inseguono il loro futuro che pone davanti a loro ostacoli insormontabili.
Eppure, nessuno dei due si preoccupa di ciò, proseguendo inesorabilmente il loro percorso. Se Luffy non è il tipo da rispettare le regole, Barbanera è colui che preferisce giocare sempre sporco, usando trucchi, inganni, strategie subdole da vero pirata quale egli è, ed è anche per questo che sebbene il titolo di futuro Re dei Pirati sia ricercato da Luffy, il personaggio più pirata di chiunque altro non sarà mai lui.