Dopo l’arco di Wano, gli ultimi capitoli di One Piece ci hanno finalmente introdotto Vegapunk e diversi nuovi dettagli relativi al personaggio. Mentre nel corso dell’opera di Eiichiro Oda sono state fornite delle informazioni molto frammentate, che si dipanavano in 20 anni e oltre di manga, adesso la questione sta diventando molto più seria, con numerose rivelazioni su questo scienziato tanto importante quanto atteso dai fan.
Abbiamo scoperto il luogo in cui risiede, Egghead, l’isola della scienza che si trova “500 anni nel futuro”, vedendo anche alcune prime invenzioni di cui egli è stato creatore. Ci sono distributori automatici super avanzati, ologrammi spettacolari per la loro realisticità, robottoni enormi a guardia del mare, un climatizzatore “universale” capace di gestire la temperatura dell’intera isola, e guanti capaci di rendere fisicamente percettibile la luce.
Oltre a tutto ciò, anche nel capitolo 1064 ci sono state mostrate ancora altre sue invenzioni, e tra queste ne possiamo individuare due in particolare che hanno una rilevanza decisamente importante, e che Vegapunk stesso ha voluto spiegare dettagliatamente ai Mugiwara.
Le invenzioni di Vegapunk richiamano ad un vecchio, importantissimo arco di One Piece
Mentre Zoro e Brook sono rimasti a guardia della Thousand Sunny, abbiamo visto come Lilith si sia “presa in carico” Nami, Usopp, Sanji, Robin e Franky, con l’intento di portarli fino al punto in cui si trova Shaka, il primo Vegapunk dei sei esistenti. Da qui, scopriamo come Vegapunk abbia inventato un marchingegno che consente al robot pilotato dallo scienziato di volare: attraverso dei propulsori jet, il Vegaforce 01 utilizza la propulsione e l’anti-gravità, salendo sempre più su nel cielo.
Questa creazione ha dunque un potenziale incredibile, e consentirebbe di muoversi in modo estremamente più semplice in un mondo dove le acque sono uno dei pericoli maggiori, e al contempo l’unica via valicabile per attraversare il mondo. Tuttavia, c’è un problema di fondo: i jet sono utilizzabili solo all’interno dell’isola, per via dell’aria condizionata; l’obiettivo di Vegapunk, comunque, è quello di diffondere un giorno quest’invenzione in tutto il mondo.
Ma a sorprendere ulteriormente, è la meta che i Mugiwara e Lilith raggiungono: dopo aver scalato un po’ l’orizzonte, il robot atterra su una vasta landa bianca formata da nuvole: è qui che la ciurma riconosce la familiarità di quel terreno, identico a quello visto nell’isola del cielo, Skypiea, e che abbiamo visto per la prima volta ben venti anni fa.
Usopp non può fare a meno di ricordare con fare nostalgico quel momento, mentre Franky si stupisce nel poter osservare per la prima volta un fenomeno del genere. Lilith, inoltre, spiega in che modo ha sfruttato il clima dell’isola per poter creare un territorio simile, chiarendo il suo intento di replicare le isole di nuvole e il mare di nuvole presenti a Skypiea.
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