Il secondo episodio di Chainsaw Man è ufficialmente sbarcato su Crunchyroll, tuttavia a differenza del precedente potrebbe aver lasciato insoddisfatti alcuni fan a causa di alcuni tagli nella parte iniziale dell’episodio. Non si tratta di tagli gravi, certo, e in alcuni casi le scene non sono completamente mancanti ma posizionate in maniera diversa all’interno della puntata. Ma procediamo con ordine.
All’inizio dell’episodio Makima ribadisce quanto detto in precedenza a Denji, cioè che lui da ora sarà il suo animale domestico e come tale può rispondere solo “si” o “bau” perché degli animali che rispondono di no sono inutili. Il ragazzo pensava si trattasse di uno scherzo, tuttavia la donna della Pubblica Sicurezza aggiunge che loro sono soliti sopprimere i cani disobbedienti: di fronte a queste parole il protagonista sembra cambiare idea riguardo Makima, che inizialmente gli era parsa così calorosa e gentile mentre ora la vede per ciò che è, ossia una donna spaventosa.
Nel giro di pochissimi minuti, però, Denji cambia nuovamente opinione e di fronte alle gentilezze di Makima, che gli porge il suo cappotto per non farlo uscire in pantaloncini e senza maglietta dice di essersi innamorato di lei. Naturalmente si tratta di un innamoramento superficiale, dovuto al fatto che Makima è la prima persona che invece di respingere il ragazzo o insultarlo lo tratta con gentilezza e dolcezza, gli paga da mangiare, lo imbocca persino e questo è tutto quello che serve a Denji per innamorarsi di Makima. Alla domanda “che tipo di uomo ti piace?” Makima risponde che il tipo di uomo che le piace si chiama Denji.
Tutto questo si svolge in sei minuti, sigla compresa, e adatta il secondo capitolo facendo non pochi tagli: tutta la parte dedicata al Diavolo Muscolo, che comprendeva l’incarico affidato a Denji da Makima di uccidere il Diavolo in questione, è completamente assente. La gravità del taglio sta nel fatto che Denji non ha realmente occasione di rendersi conto della crudeltà di Makima, di quanto la donna non si faccia scrupoli a dare qualsiasi ordine, pur di portare a termine un lavoro.
Una volta arrivati a Tokyo, Makima porta Denji al quartier generale dei Devil Hunter spiegandogli a grandi linee in cosa consiste il lavoro. Inutile dirlo, ma il ragazzo non ascolta una parola, troppo impegnato a fantasticare sulla sua futura relazione con la bella salvatrice. Con suo immenso disappunto però una volta arrivato nell’ufficio della donna a Denji viene presentato il suo futuro partner di lavoro: Aki Hayakawa.
Il primo incontro fra Aki e Denji non va a finire nel migliore dei modi e il primo pesta a sangue il secondo in un vicolo, intimandolo di lasciare il lavoro e andare via. Ciò che irrita Aki è il fatto che il più giovane si sia unito ai Devil Hunter esclusivamente perché gli piace Makima: tutti quelli che sono diventati Devil Hunter per soldi o per futili motivi, spiega Aki, sono morti. Pertanto è molto meglio ritirarsi prima di rischiare di morire alla prima missione.
Denji, però, è più ostinato e motivato di quanto Aki possa pensare e lo prende più volte a calci nelle parti basse, dicendo che per la prima volta è stato trattato come un essere umano da qualcuno e questo gli basta per continuare su quella strada. La discussione fra i due finisce con una scazzottata e tornati nell’ufficio di Makima i due ricevono l’ennesima doccia fredda: Denji si unirà alla squadra Hayakawa e non potrà in alcun modo lasciare il lavoro, pena la sua condanna a morte come Diavolo. Per venire controllato meglio, inoltre, il giovane andrà a vivere a casa del collega più grande.
Sulla strada di ritorno a casa Denji chiede ad Aki se Makima è una brava o una cattiva persona e il ragazzo non ha dubbi: Makima è sicuramente una brava persona, dal momento che gli ha salvato la vita.
Denji, comunque, sembra ancora non prendere l’incarico troppo sul serio e alla sua prima missione in coppia con Aki contro un Majin rifiuta di usare i suoi poteri per ucciderlo e preferisce fracassargli la testa con un’ascia: dal momento che rischiava anche lui di diventare un mostro simile, adesso preferirebbe ucciderli senza farli soffrire. Il collega, però, non è assolutamente dello stesso avviso e gli dice di non mostrare compassione: i Diavoli sono tutti dei mostri. In questa scena apprendiamo il motivo dell’astio di Aki per quelle creature: un Diavolo tanti anni fa ha sterminato tutte la sua famiglia, e lui si è unito ai Devil Hunter per vendicarsi. A differenza di Denji, cioè, lui vuole farli soffrire il più possibile.
Quando Aki lascia la stanza, però, apprendiamo il reale motivo dietro le azioni di Denji: non gli importava nulla del Majin né tantomeno provava pietà per lui: tutto ciò che voleva era non imbrattare di sangue le riviste porno sul pavimento. Subito dopo il ragazzo si sofferma a riflettere sui suoi sogni: ora può mangiare più volte al giorno, fare il bagno, indossare dei vestiti puliti e lavora persino con una bellissima ragazza. C’è, però, una cosa che gli manca per essere felice: vorrebbe tantissimo toccare il seno di una donna.
Le motivazioni di Denji sono talmente banali da far quasi sorridere, ma dopotutto stiamo parlando di un adolescente che fino ad ora dalla vita non ha avuto niente, né ha potuto sperimentare alcuna esperienza. L’apparente stupidità dei suoi desideri, così insensati persino per il protagonista di un’opera per ragazzi, ricalca perfettamente il tipo di vita che il ragazzo ha sempre condotto e sognato di cambiare.
L’episodio si chiude con l’introduzione di un altro personaggio che sembra essere pazzo quanto Denji, se non di più: Power. La ragazza, una Majin, si unirà alla squadra di Aki e andrà a vivere con loro. Assistiamo anche alla prima missione di Denji e Power, in cui la ragazza svela il proprio potere di manipolare il sangue per trasformarlo in arma e distrugge il Diavolo Cetriolo.