Su TikTok da diversi mesi ha preso piede un trend piuttosto bizzarro, e a tratti anche sconcertante: numerose famiglie situate nei campi di rifugiati in Siria hanno iniziato a chiedere delle donazioni dall’utenza all’interno delle videodirette. Così vengono dunque mostrati dei bambini di ogni età, dai più piccoli a quelli un po’ più maturi, mentre implorano per qualche offerta di poco conto i loro follower e le persone sulla piattaforma.
Questi ragazzini passano così ore della loro vita sull’applicazione cinese, chiedendo regali digitali con un valore monetario. Secondo un report di BBC, i guadagni nei vari videostream sarebbero arrivati anche a 1000 dollari l’ora, ma c’è una parte spiacevole in tutto ciò: la stragrande maggioranza di questa cifra non viene infatti ricevuta dai bambini o dalle loro famiglie.
TikTok ha dichiarato di voler intraprendere delle azioni immediate contro lo “sfruttamento dell’elemosina”, affermando come non fosse un contenuto approvato nella piattaforma, e aggiungendo come le sue commissioni per i doni digitali fosse significativamente minore del 70%, senza però confermare in alcun modo la cifra esatta.
Il prezzo di chiedere l’elemosina su TikTok
All’inizio del 2022 l’utenza di TikTok ha assistito ad uno strano fenomeno, con i feed invasi dagli stream e video di famiglie localizzate nei campi siriani, i quali andavano ad ottenere la compassione ed il supporto di alcuni spettatori, mentre altri di questi sembravano volerne approfittare con delle truffe.
Da ciò che viene riportato, sembra che il trend sia stato creato dai cosiddetti “intermediari di TikTok” nei campi di rifugiati a nord della Siria, andando a fornire alle famiglie i telefoni e l’equipaggiamento necessario per portare avanti lo stream e dunque l’attività. Gli investigatori hanno scoperto che TikTok sfrutta gli ‘intermediari’ regionali con personale di società affiliate dalla Cina e dal Medio Oriente per aiutare a promuovere tali contenuti. Di conseguenza, quando le donazioni raggiungono finalmente il destinatario previsto, spesso è solo una piccola parte del pagamento originale.
Queste persone si mostravano come il volto di agenzie affiliate a Tiktok in Cina e nel Medioriente, e andavano a dare alle famiglie un accesso a degli account TikTok. Il loro ruolo era quello di arruolare dei “livestreamers”, oltre che convincere gli utenti a passare un tempo maggiore sulla piattaforma.
L’algoritmo di TikTok suggerisce il contenuto in base all’origine geografica del numero di telefono di un utente, e gli intermediari hanno affermato di preferire utilizzare le SIM britanniche, sostenendo che le persone del Regno Unito siano i donatori più generosi. Per cinque mesi, la BBC ha seguito 30 account TikTok trasmessi in diretta dai campi siriani per sfollati, osservando come spesso le persone donino regali digitali fino a 1000 dollari l’ora a ciascun account. Tuttavia, le famiglie nei campi hanno affermato di ricevere solo una piccola parte di queste somme.
In Siria una giornalista ha contattato una delle agenzie affiliate a TikTok dicendo che viveva nei campi, ottenendo così un account ed andando in diretta, mentre lo staff della BBC a Londra ha inviato regali TikTok del valore di 106 dollari da un altro account. Alla fine del live streaming, il saldo del conto di prova siriano era di 33 dollari. TikTok aveva preso il 69% del valore dei regali, e in aggiunta anche i 33 dollari rimasti sono stati ridotti per via del trasferimento di denaro locale, lasciando infine solo 19 dollari alla famiglia.
Per andare in diretta su TikTok sono necessari 1.000 follower, e bisogna seguire le regole che vietano di sollecitare direttamente regali, “prevenire il danno”, “”il pericolo” o lo “sfruttamento” dei minori sulla piattaforma. Ma quando la BBC ha utilizzato il sistema in-app per segnalare 30 account con bambini che chiedevano l’elemosina, TikTok ha affermato che non c’era stata violazione delle sue politiche in nessuno dei casi. Solo in seguito, dopo essere stata contattata da BBC, la società ha bandito tutti gli account.
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