Abbiamo scoperto diverse importanti informazioni nel corso di questi ultimi capitoli di One Piece: Vegapunk è un genio davvero occupato, e la dimostrazione di ciò sono le varie personalità nella quale egli è andato a suddividersi esclusivamente per lavorare in modo più efficiente alle sue ricerche.
Non è chiaro da quanto tempo egli abbia messo in piedi questo suo particolare “modo di lavorare”, ma da quanto viene svelato pare che egli lo stia sfruttando piuttosto bene per mandare avanti la costruzione di numerose invenzioni che vanno così a tappezzare la sua intera isola.
Tra queste sei personalità di Vegapunk, però, c’è una che potrebbe distinguersi particolarmente dalle altre: Pythagoras.
Il genio più importante di One Piece
Come abbiamo visto, la personalità di Vegapunk è distribuita in 6 satelliti capaci di agire e pensare in modo indipendente. Tra tutte queste, quelle che abbiamo avuto modo di osservare per la prima volta sono state sostanzialmente tre: Lilith, Shaka e Atlas. Inoltre, abbiamo potuto incontrare alcune delle loro invenzioni delle quali i vari cloni non esitano a farsi vanto.
Prima di tutte c’è Lilith, il Vegapunk che mostra orgogliosa tutta la sua “cattiveria” con i suoi mostri marini “convertiti in armi”, il gigantesco robot che va a pilotare, e il suo squalo meccanico gigante che però sembrerebbe avere qualche piccolo difetto di programmazione.
Giunge poi Atlas, nome utilizzato anche per definire una collezione di mappe, con la sua spiegazione relativa al climatizzatore dell’isola, capace di mutare l’ambiente, e la sua macchina distributrice di cibo che tanto ha fatto impazzire Bonney, Luffy e Chopper.
Ancora non abbiamo visto le creazioni degli altri quattro satelliti, ma possiamo intuire come onguno di loro sia autore di una qualche invenzione. Dunque, tra essi vi potrebbe essere anche il creatore non solo dei Seraphim, ma anche della replica del Frutto del Diavolo di Kaido (e chissà, forse tra essi vi è anche il Vegapunk che ha trasformato Kuma).
Un’ipotesi che sembra aleggiare in questo momento pone la “Saggezza”, Pythagoras, come possibile mente dietro queste importanti creazioni: il vero Pitagora, infatti, credeva nella metempsicosi, ovvero il viaggio dell’anima: secondo questa dottrina una volta che una persona muore, la sua anima viene trasferita in un altro corpo.
Nell’opera “vite dei filosofi”, Diogene Laerzio scrive come la tradizione sostenesse che Pitagora abbia avuto più vite, entrando nel corpo sia delle piante che di animali ed altri esseri umani, e di come egli fosse straordinariamente capace di rammentarle. Inoltre, un fatto curioso: sempre Diogene riporta come, nel resoconto di Eraclide Pontico, Pitagora sostenesse di aver vissuto quattro vite precedenti: il “4” di Pythagoras potrebbe essere un riferimento a ciò.
Detto questo, possiamo vedere come lo sviluppo dei Frutti del Diavolo e dei Seraphim potrebbero collegarsi a Pythagoras: i Frutti del Diavolo passano attraverso un ciclo di reincarnazione dovuto alla morte del loro utilizzatore,ottenendo la forma di un nuovo frutto dalle sembianze simili. Ciò si avvicina alla filosofia di Pitagora, e quindi al possibile legame con il Vegapunk 04, che potrebbe così essere lo sviluppatore dei Frutti artificiali, e il più esperto in questi elementi.
Ancora non sappiamo come i Seraphim siano stati costruiti, ma potrebbe darsi che Pythagoras sia stato in grado d’infondere un minuscolo frammento della loro “anima” nei vari modelli. Se tutte queste ipotesi si rivelassero vere, ciò significherebbe che dovremo aspettare l’introduzione di Pythagoras prima di poterci aspettare nuove informazioni o rivelazioni sui Frutti del Diavolo, e su come Kuma potrebbe tornare ad essere umano.
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