Spiders è un team che, nel corso della sua storia recente, ha sempre vissuto di alti e bassi. Nonostante infatti la software house francese abbia sempre presentato al pubblico prodotti estremamente curati dal punto di vista del world building e del setting, che risultavano essere sempre particolarmente affascinanti e degni di nota, il gameplay dei suddetti stentava per un motivo o per un altro, così come la realizzazione tecnica particolarmente “scarna” e poco curata.
Basti pensare a Greedfall, l’ultimo prodotto di Spiders, per avere conferma di quanto affermato poc’anzi: il gioco si presenta come un classico action-RPG, senza alcuno spunto di rilievo per ciò che concerne il gameplay ma che, nonostante ciò, è stato capace di riscuotere un grandissimo successo grazie proprio all’ambientazione ed alla trama del titolo, che risultavano essere sopra la media delle produzioni doppia e tripla A pubblicati negli ultimi anni.
Ecco la nostra recensione di Steelrising!
Ciò che è sempre mancato a Spiders è il passo della consacrazione; come già anticipato infatti, il team francese ha sempre prodotto buoni titoli, ma non è mai riuscito a creare qualcosa di davvero originale, capace di stupire videogiocatori e critica. A tal proposito, gran parte dell’utenza non ha recepito con particolare gioia l’annuncio di Steelrising, il nuovo titolo della software house, forse a causa del genere di appartenenza, vale a dire quello degli ormai conosciutissimi soulslike. Secondo gran parte del pubblico infatti, la scelta del genere avrebbe portato Spiders a compiere ancora una volta gli stessi errori compiuti in passato; errori che, ovviamente, porterebbero a rimandare il passo della consacrazione di cui sopra. Dopo aver provato con attenzione Steelrising, siamo finalmente pronti a dirvi la nostra. Curiosi? Proseguite nella lettura!
La rivoluzione francese, rivisitata
Corre l’anno 1789. Le strade di Parigi sono affollate dal popolo voglioso di libertà; l’acre odore del sangue che pervade la capitale francese tuttavia non è quello dei folli sovrani, ma quello del popolo stesso, messo sotto scacco da una serie di Automi creati da Monsieur De Vaucanson su commissione del re Luigi XVI, che mediante questo folle stratagemma ha sedato le mire rivoluzionarie dei cittadini.
Dopo aver adornato il Palazzo delle Tuileries con le teste dei capi della rivoluzione, recise in maniera netta e precisa dall’esercito di Automi che infesta Parigi, il sovrano ha requisito la più grande creazione dell’ingegner De Vaucanson: un automa creato per deliziare la Corte francese con le sue danze, che risponde al nome di Aegis. L’utilizzo di Aegis tuttavia, così come quello degli altri automi, è tutt’altro che convenzionale: la leggiadra ballerina infatti ha il compito di proteggere a tutti i costi la Regina Maria Antonietta, segregata a corte dal suo consorte.
La donna tuttavia, non contenta delle azioni del marito, vuole cercare di capire le motivazioni ed i segreti che stanno alla base delle folli gesta del sovrano; per questo motivo, incarica Aegis di recarsi nelle strade di Parigi per rintracciare l’ormai disperso De Vaucanson. L’automa, privo almeno fino a quel momento di una propria coscienza, decide dunque di intraprendere un emozionante viaggio tra le strade francesi: un viaggio fatto di colpi di scena, crescita e sviluppo, capace di intrattenere il giocatore per tutte le 20 ore necessarie a portare a termine l’avventura di Aegis.
Queste sono le premesse relative alla narrativa di Steelrising; una narrativa che, ancora una volta, rappresenta il vero fiore all’occhiello di Spiders e che, unitamente all’eccellente world building e ad un’ottima art direction, è capace di motivare il giocatore a proseguire, sorprendendolo grazie a dei colpi di scena che per carità, non faranno gridare al miracolo, ma che sono comunque degni di nota. Sia chiaro, non siamo di fronte ad un capolavoro di scrittura, ma, dati i valori produttivi ed il genere di appartenenza, la sceneggiatura risulta comunque essere particolarmente gradevole, e la distopia portata a schermo dalla software house anche se gioca un po’ sul sicuro riesce a coinvolgere comunque il giocatore.
Un gameplay con qualche alto e tanti bassi
Se dal punto di vista narrativo il lavoro di Spiders ci ha stupito, lo stesso non possiamo dire del suo gameplay. Steelrising si presenta come un classico soulslike, fatto di combattimenti dalla difficoltà variabile, schivate, parry, “falò” e tutti gli altri stilemi a cui ormai siamo abituati. Dopo aver scelto una delle quattro classi disponibili ed aver personalizzato, in verità in maniera piuttosto scarna, la nostra Aegis, Steelrising non si perde in chiacchiere e getta subito il giocatore all’interno di un combat system che mette in luce ancora una volta tutti i difetti del team di sviluppo.
Nonostante infatti il sistema di combattimento di Steelrising non si discosti più di tanto da quello di un qualunque soulslike, se non per qualche aggiunta che distrugge ogni tipo di difficoltà come ad esempio gli attacchi e le armi elementali, lo stesso ci è sembrato confezionato in maniera piuttosto mediocre. Le animazioni di Aegis infatti non sono sempre né pulite né leggibili, e le hitbox funzionano in modo a dir poco approssimativo; la situazione migliora leggermente utilizzando armi leggere, il cui stile meglio si confà alle movenze della protagonista, mentre le armi pesanti sono praticamente inutilizzabili sia per la loro estrema lentezza, sia perché i danni provocati dalle stesse non valgono assolutamente il prezzo del biglietto.
In questa mediocrità generale tocca anche menzionare, purtroppo in maniera negativa, la gestione della stamina di Aegis, che ci è risultata sin troppo punitiva oltre che estremamente frustrante. Quando infatti l’automa terminerà la stamina, avrà la possibilità di “raffreddarsi” e di recuperare parte di quest’ultima grazie ad una meccanica che ci ha ricordato il ritmo ki di Nioh; tuttavia, l’utilizzo di tale meccanica comporterà un’alterazione di stato della protagonista, che si ritroverà a subire ingenti danni durante i già confusionari combattimenti.
Come dicevamo, un’altra delle meccaniche di Steelrising è quella dei danni elementali, provocati per lo più dalle varie armi da fuoco che ritroveremo negli intricati ma ben costruiti livelli che vanno a comporre il titolo; l’utilizzo di tali armi, alimentate dai proiettili elementali disseminati in ogni dove, non consumerà la barra della stamina della protagonista e, per questo motivo, è capace di trasformare qualunque combattimento con nemici o boss in una vera e propria passeggiata di salute. Se avrete a disposizione un adeguato numero di proiettili infatti, la difficoltà del gioco si azzererà, dato che le armi da fuoco saranno capaci di infliggere danni piuttosto elevati uniti ad alterazioni di stato semplicemente devastanti.
Tutto ciò è un vero peccato, in quanto con un minimo di attenzione e di equilibrio in più nel gameplay Steelrising avrebbe potuto rappresentare la definitiva affermazione di Spiders nel mercato; nonostante queste mancanze infatti, Steelrising si lascia giocare tranquillamente, e riesce a divertire in più di un’occasione grazie anche, come già anticipato, ad un level design di tutto rispetto e ad una componente esplorativa sì leggermente confusionaria, ma allo stesso tempo stimolante ed appagante.
Tecnica da rivedere
Dal punto di vista tecnico Steelrising non riesce assolutamente a tenere testa alle produzioni videoludiche più recenti. Il comparto visivo infatti è purtroppo al di sotto della sufficienza e viene “salvato” da una direzione artistica e da un world building che continuiamo a definire superlativi. Infatti il design di Aegis e degli automi, così come quello di una Parigi estremamente viva, sono da promuovere a pieni voti mentre la realizzazione degli stessi è davvero scialba e povera, e poco si confà ai livelli di potenza dell’attuale generazione di console. Anche l’IA nemica, per quanto discreta, soffre di alcuni piccoli problemi che la rendono leggermente sbilanciata o in un senso o nell’altro; in alcuni casi i nemici risulteranno essere estremamente aggressivi mentre in altri, mediante qualche “trick”, sarà possibile ingannarli ed evitare così qualunque scontro nella zona che si intende esplorare.
In conclusione…
Steelrising purtroppo non è riuscito ad essere quel titolo che avrebbe voluto essere nelle intenzioni degli sviluppatori; nonostante un egregio world building ed una direzione artistica davvero ottima infatti, i ragazzi di Spiders ci sono ricascati, presentando al pubblico un titolo tecnicamente insufficiente che presenta alcune falle nel gameplay che minano l’esperienza di gioco. Nonostante i tanti problemini tuttavia, Steelrising risulta essere comunque una digressione sul tema soulslike piuttosto interessante e piacevole da giocare, capace di intrattenere l’utenza grazie anche ad un intreccio narrativo di buonissima fattura, che stimolerà nella prosecuzione del gioco più di quanto non lo faccia l’impianto ludico.
La nostra valutazione
Voto - 6.8
6.8
VOTO
Steelrising è l'ennesimo "vorrei ma potrò la prossima volta" di Spiders. Un gioco divertente, che tuttavia presenta mancanze più o meno gravi.