Ci sono stati numerosi momenti in One Piece che hanno portato i vari protagonisti ad un importante sviluppo della loro personalità e del loro pensiero. Situazioni drammatiche, tragiche, difficili e spesso pesantemente impattanti sono andati a plasmare i loro caratteri, a renderli più forti e decisi nell’affrontare la vita e le innumerevoli avversità che essa inevitabilmente presenta.
Tutto ciò, inoltre, vale anche per quanto riguarda il “protagonista principale” dell’opera di Eiichiro Oda, ovvero Luffy. Anche nei capitoli più recenti ci sono stati alcuni momenti che hanno dimostrato la crescita del personaggio: un esempio tra tutti è il suo scontro con Kaido e la liberazione di Wano, i quali lo hanno portato non solo ad ottenere una forma nuova e molto importante, ma che hanno mostrato anche il suo avvicinamento sempre più costante al ruolo di Yonko.
Per arrivare a dov’è oggi Luffy ha dovuto attraversare un bel po’ di prove, sperimentare complesse avversità e comprendere nuovi insegnamenti, i quali sono serviti come esperienza utile nel non ripetere gli errori del passato. Tuttavia, Luffy possiede ancora la “colpevolezza” per alcuni suoi fallimenti, e ciò è stato evidenziato nel più recente capitolo di One Piece.
Il “peccato di Luffy” e l’errore da non ripetere
Luffy è riuscito a superare tutti gli ostacoli che si sono parati sulla sua strada, in un modo o nell’altro. Eppure, c’è stato un obiettivo che egli non è stato in grado di raggiungere, e che da allora è rimasto cicatrizzato come uno dei fatti che più lo ha segnato profondamente.
Il giovane pirata ha dovuto sopportare il peso delle sue azioni, poiché non agendo nel momento in cui più sarebbe stato necessario, perdendo così una delle cose a cui lui teneva maggiormente. Nel capitolo 489 del manga, lui e la sua ciurma avevano appena sconfitto Geko Moria; durante quest’avventura Luffy aveva scoperto il significato delle Vivre Card, pezzi di carta collegati all’energia vitale di una certa persona.
Ace diede una di queste a Luffy durante l’arco di Alabasta, e dopo averla controllata alla fine di Thriller Bark quest’ultimo scoprì come essa fosse bruciata, segno distinto di un possibile pericolo nella quale suo fratello sarebbe rimasto coinvolto. Tuttavia, Luffy non vi diede troppa importanza, perché certo che il figlio di Roger fosse in grado di cavarsela in ogni situazione; solo diverso tempo dopo si scoprì cosa stava davvero accadendo.
Ace era stato catturato dalla Marina, ed era prossimo all’esecuzione; Luffy allora decise di andare a soccorrerlo, ma ormai era troppo tardi: neanche l’intera potenza di Barbabianca e dei suoi pirati fu utile ad impedirne il fatale destino, e quest’intera vicenda è diventata così una macchia indelebile per la coscienza di Luffy, che aveva inizialmente sottovalutato la situazione.
Giunti nei capitoli più recenti, si può vivere una situazione analoga dopo aver scoperto come la Principessa Bibi sia scomparsa; presumendo un nuovo pericolo, Luffy stavolta vuole sin da subito lanciarsi al soccorso della compagna di ciurma, senza pensare ai possibili rischi come suo solito. Ma a guidarlo verso una scelta diversa c’è stato Zoro: in un modo piuttosto controverso, lo spadaccino gli ha ricordato cosa Luffy disse su Ace: si fidava di lui e del fatto che avrebbe badato a sé stesso e ai suoi affari, continuando a sostenere ciò fino al punto in cui non necessitò davvero aiuto.
Zoro dice a Luffy di avere la stessa sicurezza anche per Bibi, e di come non si abbiano comunque sufficienti informazioni sulla principessa. Senza alcun dubbio il commento di Zoro ha centrato un nervo scoperto di Luffy, seppur le sue parole suonano alquanto dolorose per il capitano dei Mugiwara. Egli non poté agire per tempo nel salvare Ace: questo è il più grande errore del futuro Re dei Pirati; tuttavia, Zoro gli dice di credere in Bibi proprio come fece con Ace.
Molti fan, leggendo queste parole, si sono trovati ad avere giudizi conflittuali: Zoro ha ragione sul fatto di non avere abbastanza indizi sulla situazione di Bibi, e di lasciare che la ragazza possa farsi valere da sola, ma usare Ace come modo per supportare le sue affermazioni cozza abbastanza con ciò che egli intende dire, visto il tragico epilogo di Marineford che tutti conosciamo.