Pornhub è senza ombra di dubbio il sito web di video sharing a tema pornografrico più diffuso al mondo, con milioni e milioni di accessi ogni giorno ed un fatturato annuo di oltre $500 milioni.
La piattaforma è sempre stata in un modo o nell’altro al centro delle critiche per pratiche illecite, inadeguata moderazione di contenuti illegali, evasione fiscale e molto altro ancora.
Le varie controverse che hanno colpito Pornhub nel corso degli anni hanno causato per la compagnia la perdita di sponsor importanti tra cui, giusto per citarne alcuni, PayPal, Kraft e Unilever.
Il 5 Settembre, Instagram ha rimosso il profilo ufficiale di Pornhub, il quale contava oltre 13 milioni di followers ed oltre 6000 post in totale, senza fornire ulteriori spiegazioni.
Apparentemente quest’ultimo sarebbe stato bannato per violazione delle linee guida della community, il che non basta a far luce su ciò che è accaduto davvero. Pornhub, d’altronde, sui suoi profili nei social media appartenenti a Meta si è sempre limitato alla pubblicazione di contenuti Safe-For-Work (quindi privi di pornografia, nudo esplicito, gore ecc. ecc.).
Da allora sono passate oltre tre settimane e Pornhub si è “sfogato” sul proprio profilo Twitter ufficiale, scagliandosi contro Meta ed Instagram, accusandoli di essere fautori e complici di una campagna di censura nei suoi confronti, svilendo così l’industria della pornografia ed i sex workers.
Il reclamo di Pornhub su Twitter
Come potete vedere nello screenshot precedente, Pornhub non ha preso la questione alla leggera e si è espresso in maniera molto critica nei confronti della condotta di Instagram e Meta.
Cari Mark Zuckerberg, Adam Mosseri, Nick Clegg, Jennifer Newstead.
Noi, sottoscritti, rappresentiamo tutti gli individui all’interno dell’industria per adulti che per anni sono stati danneggiati dall’opaca, discriminatoria e ipocrita imposizione dei termini e delle condizioni di Instagram
I sex workers sono stati ingiustamente bersagliati sotto forma di ban, shadow ban, sospensioni e perdita di contenuti nonostante abbiano avuto estrema premura nel non infrangere le linee guida della community.
Tre settimane fa l’account ufficiale e verificato di Pornhub è stato disabilitato senza alcuna spiegazione logica.
Esigiamo una spiegazione sul perché i nostri account continuano ad essere eliminati e sul perchè i contenuti sui quali investiamo, tentando di approcciarci alla nostra audience, vengono rimossi seppur non infrangano le regole di Instagram. Il sostentamento dei creatori di contenuti indipendenti viene danneggiato dall’incosciente e discriminatorio comportamento di Instagram.
La piattaforma, nonostante il proprio trattamento negligente nei confronti di un gruppo già posto ai margini, è un mezzo di marketing di estrema importanza per coloro che lavorano nell’industria per adulti. Proibirci la possibilità di promuovere i nostri brand e crescere il nostro business continuando a cancellare, silenziare e censurare la presenza dei sex workers e dei marchi per adulti è estremamente dannoso. Combinato con la consueta discriminazione economica che l’industria per adulti subisce, tutto ciò è pericoloso e sta danneggiando il nostro sostentamento.
Esigiamo un equo trattamento su instagram per gli attori, i sex worker e ogni tipo di business per adulti, Pornhub incluso. Mentre altri marchi mainstream e profili di celebrità contengono spesso nudità o evidenti atti sessuali senza ripercussioni, i nostri account che non ne contengono vengono continuamente bannati senza adeguate spiegazioni. L’account Safe-For-Work di Pornhub è disabilitato da tre settimane. Nel frattempo Kim Kardashian ha postato il suo sedere senza veli ai suoi 330 milioni di followers senza subire ripercussioni da Instagram. Siamo contenti di vedere che Kim e il team alle sue spalle sono liberi di condividere il proprio lavoro sulla piattaforma, ma ci domandiamo perchè a noi viene negato lo stesos trattamento.
Mentre la foto di Kim continua ad accumulare like e macinare titoli di giornale, i membri della community per adulti rischiano di essere eliminati se Instagram decide che i nostri pantaloni/mutande appaiono un pochino troppo stretti per andare incontro ai suoi arbitrari e autoimposti standard.
Esigiamo che Instagram elimini immediatamente tutte le discriminazioni contro le persone che lavorano nell’industria per adulti. Con ciò intendiamo che fornisca piena trasparenza e chiare spiegazioni per ogni account sospeso o bannato, la smetta di applicare shadow ban e che reintegri immediatamente tutti gli accanto, Pornhub incluso, che non hanno apertamente violato nessuno dei termini e condizioni di Instagram.
Il tweet è stato pubblicato alle 22.50 di Martedì 27 Settembre e nell’arco di un’ora contava già oltre 500 retweet e 2500 likes, sintomo di come questa presa di posizione da parte di Pornhub sia condivisa da parecchi individui.
Fonte: Profilo Twitter ufficiale