Nonostante al giorno d’oggi l’uomo non sia ancora stato in grado di mettere piede su Marte, sono giunti su quest’ultimo rifiuti prodotti proprio dall’essere umano. Anche se non si parla delle stesse quantità presenti sul pianeta Terra, è uno studio interessante che ci fa capire come ogni nostra azione abbia delle conseguenze, che siano fatte sul pianeta dove viviamo o altrove.
Secondo le osservazioni del ricercatore Cagri Kilic si è scoperto che le decine di esplorazioni tramite rover hanno lasciato una modesta quantità di detriti sul pianeta Marte. Non si parla ovviamente di bottiglie di plastica, carta, involucri di vario genere, ma di componenti hardware, di veicoli spaziali inattivi o che si sono schiantati durante gli atterraggi.
Le scoperte del rover Perseverance
La NASA grazie al suo ultimo rover Perseverance aveva individuato un detrito su Marte che proveniva dallo stesso rover e che quindi si era staccato da quest’ultimo durante l’atterraggio. Questo accade perché il rover che viene mandato sul pianeta è composto da varie parti per garantire la sua sicurezza e proteggerlo da eventuali danni: si individuano infatti uno scudo termico utile a proteggere il rover mentre si trova ad attraversare particolari atmosfere, un paracadute e un hardware per evitare un atterraggio turbolento che causerebbe non pochi danni alla struttura.
Queste componenti durante l’atterraggio si staccano dal rover e possono andare a finire in varie zone del pianeta o spostarsi successivamente anche a causa dei venti di Marte. Quindi, nel momento in cui un rover atterra in una determinata area non è detto che i suoi detriti verranno ritrovati in quel punto esatto, ma possono ritrovarsi anche fino a due chilometri di distanza.
Questo caso particolare è stato osservato di recente, il 13 giugno 2022. Il rover Perseverance inviato dalla NASA ha individuato detriti lontani dal punto di atterraggio dei rover precedenti e di dimensione molto piccola, questo perché durante la collisione i materiali si rompono in tanti frammenti e si incastrano facilmente nelle rocce presenti su Marte. La stessa cosa è stata confermata dai rover Curiosity e Opportunity, rispettivamente negli anni 2012 e 2005.
Semplici rifiuti o reperti storici?
Ci sono però anche delle vere e proprie reliquie storiche su Marte, anziché detriti: parliamo dei nove rover inviati nel corso dei decenni che purtroppo si sono schiantati direttamente al momento dell’atterraggio, senza più funzionare. Bisogna però fare una differenza tra i rifiuti involontariamente lasciati sul pianeta, come i componenti del rover Curiosity, e quelli invece inviati di proposito, come la punta da trapano lasciata cadere dal rover Perseverance nel 2021 sulla superficie per sostituirla con una nuova, in modo da continuare le ricerche e la raccolta di campioni del suolo.
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Quali sono le conseguenze che questi rifiuti possono scatenare?
La quantità di detriti ormai ammonta a 7 tonnellate e gli scienziati si stanno domandando se possano causare problemi nelle successive missioni. Questo perché dei campioni di terreno raccolti da un rover potrebbero essere contaminati dai detriti già presenti da altre missioni. Per ora è un rischio molto basso, che però potrebbe aumentare nel corso del tempo con le future missioni.
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