Buone notizie: dopo settimane, mesi, anni di tribolazioni, il Giappone ha deciso infine di fare il “grande” passo, riaprendo ufficialmente i suoi confini ai turisti indipendenti, senza porre più le limitazioni che erano la causa maggiore della sfiducia e dello scoraggiamento dei viaggiatori stranieri nel visitare questo paese.
In questi giorni il Primo Ministro giapponese Fumio Kishida si trova a New York insieme ai diversi leader di ogni nazione membro dell’ONU, e proprio nelle ultime ore si è apprestato a rilasciare un discorso per l’assemblea generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite sulla riforma del Consiglio di Sicurezza.
Già la scorsa settimana erano giunti importanti indiscrezioni da parte di alcune fonti governative, che andavano ad indicare come la visita a New York del premier nipponico avrebbe infine portato novità piuttosto liete per i turisti stranieri che desideravano da anni entrare in Giappone. Ebbene, la conferma di queste voci è finalmente giunta proprio in queste ore, con le parole ufficiali pronunciate durante una dichiarazione di Kishida.
Il Giappone riapre ufficialmente
Dunque, le speculazioni che ponevano il viaggio all’estero di Kishida come l’occasione giusta per annunciare la riapertura del Giappone si sono rivelate vere. In una conferenza stampa tenutasi giovedì (in realtà si pensava sarebbe avvenuta prima, ma il premier è partito più tardi per New York poiché voleva monitorare il tifone abbattutosi di recente in Giappone) il premier ha annunciato che il paese eliminerà i limiti d’ingressi giornalieri nel paese (attualmente 50 mila visitatori internazionali al giorno).
Oltre a ciò, però, sono giunte anche altre novità chiave che i turisti attendevano da tempo: verrà infatti eliminato il divieto ai viaggiatori individuali che non prenotano il loro viaggio attraverso un’agenzia giapponese (dunque si potrà entrare in autonomia, senza doversi affidare a nessuno) e rimuoverà i requisiti di visto per tutti i visitatori provenienti da paesi che erano già esentati prima della pandemia (erano circa 68 paesi, tra cui ovviamente anche l’Italia). Questo vuol dire che non sarà più necessario svolgere il tedioso iter burocratico per l’ottenimento del visto in ambasciata, o prendere appuntamenti di qualche tipo per poter ottenere il visto.
Ma quand’è che tutti questi cambiamenti avranno luogo? Beh, Fumio Kishida ha voluto dare anche una data ufficiale: dall’11 ottobre, quindi poco più di tre settimane, le regole che vennero poste il 7 settembre diventeranno obsolete, passando quindi a questi importanti cambiamenti che offriranno una libertà molto maggiore rispetto a quella che si aveva in realtà pochissime settimane fa.
C’è da dire però che, al contempo, il Giappone starebbe prendendo anche delle particolari misure per fare in modo che l’arrivo di migliaia di turisti non porti al ritorno della pandemia: solo in questi giorni si scopre che il governo infatti starebbe valutando di consentire agli hotel di rifiutare l’ingresso agli ospiti che non indossano le mascherine e non seguono le misure antivirus.
Ad ottobre dovrebbe essere presentato un nuovo disegno di legge a riguardo, e che darebbe così agli operatori ricettivi un’autorità d’imporre queste misure per il controllo delle infezioni (ricordiamo che in Giappone non si può obbligare per legge a mettere la mascherina, che infatti viene solo “consigliata fortemente”: tuttavia, i proprietari degli hotel potrebbero andare ad usare la loro posizione per intimare agli ospiti di rispettare queste misure).
Per quanto riguarda la possibile necessità di vaccini o di test negativo per entrare in Giappone, Kishida non ha detto nulla a riguardo, ma immaginiamo che quindi valgano le stesse regole che furono poste a settembre, le quali imponevano un test anti-Covid entro le 72 prima della partenza per il Giappone, o in alternativa tre dosi di vaccino comprovate da certificato.