La presentazione a Berlino di Logitech G Cloud ci ha lasciati davvero perplessi. Questa nuova console portatile sembra partire da una buona base, ma si perde prima di raggiungere i suoi obiettivi, incappando in problemi di prezzo, di performance, e persino di disponibilità.
Ma partiamo dall’inizio. Logitech G Cloud è un dispositivo per il gaming portatile, realizzato in collaborazione con Microsoft, Tencent, e Steam. Il concetto alla base del prodotto sarebbe quello di una console dall’hardware modesto, da usare perlopiù per riprodurre titoli in streaming, piuttosto che farli girare sul dispositivo stesso.
Grazie al Wi-fi integrato, nonché al supporto Xbox Game Pass e Steam Link, sarebbe quindi possibile portarsi in giro le proprie librerie di giochi, lasciando il lavoro pesante al nostro fedele PC rimasto a casa. Un concetto, quello del Cloud Gaming, che sta sempre più prendendo piede anche in Italia, grazie ai requisiti di connessione relativamente bassi (20-30mega) che è facile soddisfare anche fuori porta. O almeno, questa è l’idea.
Quali sono allora i problemi di Logitech G Cloud?
Ad una prima occhiata la console sembra valida: schermo da 7 pollici per 1080p, 12 ore di autonomia e supporto a GeForce Now che integrano le già buone premesse. Ma tutte queste feature non bastano a giustificare il prezzo di 349$. Un cartellino davvero troppo esoso per quello che in fin dei conti è un tablet Android con dei comandi fisici attaccati alle estremità.
Senza sborsare per ulteriori abbonamenti, Logitech G Cloud è pressoché inutile: nonostante siano disponibili titoli gratuiti (Fortnite, per dirne uno) e il pieno accesso al Play Store, non è detto che i giochi disponibili per l’installazione siano esattamente supportati. Con un processore Qualcomm SM7125 720G octa-core e una Qualcomm Adreno 618 per scheda grafica, le possibilità della console sono davvero limitate. Non è stato nemmeno chiarito quanta Ram monterà, presumiamo davvero il minimo indispensabile visto il trattamento riservato agli altri componenti.
Componenti, quelle appena elencate, insufficiente a riprodurre alcuni dei giochi mobile più in voga al momento, e se Genshin Impact può ancora cavarsela, Tower of Fantasy (dagli stessi creatori) decisamente no. Insomma, il Logitech G Cloud ha senso di essere usato solo con i giochi in streaming, e qui sorge un’altra criticità.
Nonostante le connessioni italiane siano in grado di garantire un’esperienza tutto sommato liscia durante il gameplay in streaming, è anche vero che in alcune zone della penisola il gioco remoto è ancora un’utopia. Se non ci si trova in un bar con il Wi-fi integrato, ottenere abbastanza segnale da giocare senza problemi potrebbe risultare un’impresa in base a dove ci si trova. Senza contare quelle situazioni in cui una console portatile tradizionale risplende, come durante i viaggi in aereo o in metro, in cui la Logitech G Cloud arranca a causa dell’assenza di internet.
349$ che aprono la via a una spesa infinita su base di abbonamento per i vari servizi, con l’incognita della connessione stabile e del dispositivo “trainante” a casa. Come se non bastasse, per il Logitech G Cloud è stata annunciata solo una data d’uscita in Stati Uniti e Canada, aumentando ulteriormente i costi per i clienti europei che sono costretti ad importare la console da oltreoceano. Per lo stesso prezzo si può avere una NIntendo Switch OLED, che sebbene richieda l’acquisto di giochi da anche 60 euro, almeno funziona senza se e senza ma.
Se pensate che la console di Logitech possa fare al caso vostro, è possibile preordinarla fino al 17 ottobre 2022 (data d’uscita ufficiale), godendo addirittura di uno sconto che abbassa il prezzo fino a 299$.
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