Dragon Ball GT è da sempre un argomento estremamente controverso e spinoso da affrontare: da una parte troviamo gli estimatori, che sostengono che l’anime originale del 1996 sia un sequel più degno di Super per l’opera di Akira Toriyama, dall’altra invece tutti i detrattori che non mancano mai di criticare aspramente ogni aspetto della serie per i motivi più svariati.
Ma, siamo onesti: Dragon Ball GT ha davvero portato solo elementi negativi al brand? Ha davvero introdotto solo cattive idee senza né capo né coda, personaggi e scontri senza il minimo potenziale se paragonati rispetto al manga di Dragon Ball?
Beh, secondo noi la risposta è no, ecco perché oggi proveremo a vedere quali sono gli aspetti più interessanti della serie che tutti noi ricordiamo col sorriso e che a tratti ci portano addirittura a rimpiangerlo.
1. Musiche spettacolari e memorabili
Dragon Ball GT ha una delle opening più memorabili e belle di sempre: Dan Dan Kokoro Hikareteku è semplicemente un capolavoro intramontabile ancora oggi tra le musiche più famose per il brand di Akira Toriyama, seconda solo a CHA-LA-HEAD-CHA-LA.
Anche le OST, capaci di creare la giusta atmosfera e tensione, non sono da mettere in secondo piano.
2. Goten e Trunks
Uno dei problemi di Dragon Ball Z sono sempre stati Goten e Trunks, gli eterni bambini, che persino in Dragon Ball Super sembrano non volerne sapere di crescere. A differenza di Gohan, la cui crescita è tangibile nel corso della serie, i due giovanissimi Saiyan sono stati relegati per anni all’età di 6 anni senza possibilità di crescere: Dragon Ball GT, collocato diversi anni dopo la fine della serie precedente, risolve questo problema e ci mostra i due finalmente adolescenti.
Goten sembra aver abbandonato la strada del guerriero e perde il proprio tempo a uscire con diverse ragazze. Trunks, invece, è fra i componenti principali del cast e grazie a GT ha guadagnato un discreto numero di fan. Il giovane figlio di Vegeta è sicuramente uno dei personaggi che più di tutti hanno giovato dalla serie del 1996.
3. Goku
Restando a parlare dei personaggi non potevamo non menzionare Goku, che qui viene rimpicciolito ed è costretto a girare l’universo in cerca delle Sfere del Drago che potranno riportarlo adulto. L’elemento più interessante riguardo Goku in Dragon Ball GT è che si tratta di un adulto bel corpo di un bambino, che nonostante l’aspetto cerca di comportarsi come una persona responsabile di tanto in tanto grazie soprattutto a Pan, l’adolescente nipotina che viaggia con lui.
Dal punto di vista dello sviluppo di Goku sicuramente GT risulta superiore a Dragon Ball Super, sequel scritto da Akira Toriyama e disegnato da Toyotarou.
4. I villain sono tutti interessantissimi
Tra la saga di Baby e quella dei Draghi Malvagi non si può certo dire che gli autori di Dragon Ball GT non avessero fantasia e tante, tante buone idee per creare villain iconici e che ancora oggi risultano essere fra i più interessanti della serie.
L’arco di Baby riesce a far brillare Vegeta e Goku come non accadeva da molto tempo e quello dei Draghi Malvagi e semplicemente geniale nelle premesse e qualitativamente molto buono nel suo sviluppo ed evoluzione.
5. Il Super Saiyan 4
Ammettetelo: chi non ha mai avuto i brividi guardando una trasformazione di Goku o Vegeta in Super Saiyan di quarto livello?
Comunque la si guardi questa trasformazione rimane una delle più iconiche, tamarre e al tempo stesso belle di tutta la serie. È l’unica a richiamare la natura di scimmioni dei Saiyan e proprio per il suo design assolutamente unico risulta molto più memorabile di tutte le varie trasformazioni introdotte in Dragon Ball Super, concettualmente interessanti ma meno accattivanti se guardiamo il lato estetico. Insomma, che sia canon o no, il Super Saiyan 4 ha fatto emozionare tutti noi ed è proprio per questo che rimarrà per sempre nel nostro cuore, assieme a Dragon Ball GT.
