In quest’ultimo mese nella community della serie videoludica Guilty Gear c’è stato un grande dibattito riguardo l’identità sessuale di Bridget, che in uno dei finali della modalità arcade di Guilty Gear Strive si definisce una lei. Fino ad allora il personaggio si era sempre identificato come un maschio, che era stata cresciuta come una ragazza dai genitori per aggirare una superstizione del suo villaggio natale, che vedeva la nascita di due gemelli dello stesso sesso come segno di un brutto presagio.
Molti fan che hanno sostenuto che non fosse trans hanno inizialmente dato la colpa ai localizzatori di Strive, dicendo anche che avessero cambiato l’identità sessuale del personaggio che fino ad allora si era sempre definito un uomo nonostante le apparenze a causa di una loro ideologia. Dall’altro lato i fan che hanno sempre insistito sul fatto che fosse trans hanno visto quel finale come una conferma della cosa, nonostante non sia il suo finale “perfetto”.
Dopo battaglie a colpi di bugie sul web, post di Reddit e post su Twitter, la casa di sviluppo del gioco Arc System Works ha parlato del sesso del personaggio nel loro Developer’s Backyard pubblicato ieri.
Arc System Works conferma che Bridget è una donna trans
Nel Developer’s Backyard pubblicato ieri da Arc System Works hanno preso la parola il director di Strive Akira Katano e il designer e compositore Daisuke Ishiwatari, che ha creato il personaggio nell’ormai lontano 2002. Quest’ultimo ha confermato che Bridget si identifica a tutti gli effetti nel sesso femminile.
(Ishiwatari)
“Abbiamo ricevuto tante domande sul sesso di Bridget. Dopo al fine della sua storia nella modalità arcade di Strive, Bridget si auto-identifica come una donna.
Quindi, quanto a se il pronome corretto per Bridget sia ‘lui’ o ‘lei’, la risposta sarebbe sicuramente ‘lei’.
Come viene menzionato nel suo profilo, Bridget è nata come giovane gemello e per questo è stata cresciuta come una ragazza dai genitori, che volevano proteggerla dalla superstizione del suo villaggio. Nonostante le loro intenzioni, i genitori si sono sentiti in colpa in quanto sentivano di star forzando Bridget a vivere in un certo modo.
Lei l’aveva capito, e ha cercato di portare ricchezza al villaggio comportandosi da uomo, ribaltando di fatto anche la superstizione del villaggio in modo da mandare via il senso di colpa dei genitori. Alla fine la superstizione è svanita, e non era rimasto più niente che imponesse a Bridget ed ai suoi genitori di vivere in un certo modo. Dopo tutto questo, Bridget ha provato a vivere come un uomo, ma non si sentiva a suo agio.
Qui è dove inizia la storia della modalità arcade. Dopo i dialoghi con Goldlewis e Ky, Bridget affronta parti di se stessa che aveva provato ad ignorare, e prende una grossa decisione per se stessa. Spero che tutti voi guarderete il suo cammino dopo la sua coraggiosa decisione di tener fede ai suoi sentimenti”.
(Katano)
“In ogni caso, anche se la difficoltà e i dialoghi della storia della modalità arcade cambiano a seconda del risultato del match, questo non cambia la trama principale e non ci sono “buoni” o “cattivi” finali. Los tesso vale anche per le storie della modalità arcade di altri personaggi. In generale, questi cambiamenti mostrano altri aspetti dei personaggi”.
Con queste dichiarazioni ufficiali ora si sa cosa sia veramente canon, ma bisognerà vedere se i fan accetteranno la cosa o se continueranno a lamentarsene su internet e a discutere se i cambiamento sia stato dovuto davvero agli sviluppatori o meno.
In Guilty Gear Strive Bridget appare come personaggio DLC del secondo season pass. Nel gioco ha la voce di Manaka Iwami in originale e di Kelly Ohanian in inglese.