Le autorità brasiliane avevano sollevato alcuni dubbi sull’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, annunciata ormai a inizio anno, in merito alla questione monopolio. Già a giungo Microsoft aveva tentato di rassicurare le autorità (antitrust americano e inglese) e i consumatori sulla questione dicendo che alla fine Activision Blizzard non aveva prodotto chissà quale gioco imperdibile o che la renderebbe una minaccia alla competizione, e che alcuni giochi come quelli di Call of Duty rimarranno comunque multipiattaforma.
Ma davanti all’antitrust brasiliano l’azienda ha trovato un’alleata: Meta, la compagnia proprietaria dei social Facebook e Instagram di proprietà di Mark Zuckerberg. Meta ha infatti difeso l’acquisizione di Activision Blizzard dichiarando di non vedere alcun rischio di monopolio del mercato.
In un comunicato ufficiale (condiviso su Twitter dall’utente Precursor) Meta ha parlato del mercato videoludico, sottolineando come sia sempre più in espansione e che ci sia per molti la possibilità di entrare a farne parte (grazie a modelli di business e tecnologie di accesso), cosa che rende le barriere d’accesso a esso sempre più basse. Negli ultimi anni hanno infatti fatto il loro ingresso sul mercato Epic Games Store, Google Stadia, Netflix Games e Amazon Luna.
L’azienda di Zuckerberg chiede poi in che modo il mercato verrebbe influenzato dall’esclusività su console Xbox dei titoli Activion Blizzard, in quanto rimarrebbero comunque molte aziende che producono giochi tripla A per le diverse piattaforme e che non sarebbero limitate dall’acquisizione.
L’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft
L’annuncio dell’acquisizione di Activison Blizzard è arrivato lo scorso gennaio, e da poco dopo l’annuncio si è iniziato a parlare di un possibile blocco dell’acquisizione da parte dell’Antitrust. Ad opporsi all’acquisizione c’è il SOC Investors Group, che lo scorso aprile aveva invitato i vari investitori a votare a sfavore di essa in quanto non veniva valutata adeguatamente Activision, il suo potenziale nei ricavi e la sua pessima gestione e per i potenziali rischi alla concorrenza.
Pure Sony non ha reagito troppo bene alla mossa di Microsoft, in quanto teme di subire un durissimo colpo sugli affari se PlayStation dovesse perdere Call of Duty, in quanto l’accordo attuale prevede che la serie rimarrà sì multipiattaforma, ma solo per i prossimi 3 anni.