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Giappone: la religione che salva dal troppo lavoro e dai fastidiosi inviti alle cene aziendali

Il Giappone non è nuovo all’emersione di vari culti, gruppi religiosi, associazioni “sacre” che seguono un certo genere di dogmi e idee e che tentano di espandere la loro influenza e importanza nel paese. Certo, alcuni sono più conosciuti e controversi di altri: pensiamo alla Chiesa dell’Unificazione, che solo in questi mesi ha fatto grande scalpore per il fatto di essere collegata a colui che ha ucciso l’ex premier giapponese Shinzo Abe.

Tuttavia, c’è una nuova religione che sembra avere degli obiettivi particolarmente benigni, in una nazione dove la dedizione al lavoro e allo sforzo per il bene comune viene messa prima di ogni altro aspetto della propria vita. Si parla della religione “mTop”, la quale indica ai suoi fedeli di non lavorare oltre l’orario stabilito, e di non caricarsi di mansioni che non vi appartengono.

Il leader spirituale Mothiro Hisano insegna ai partecipanti il principio di “andare a casa” seguendo quest’innovativa fede. Con il motto di “credi e vai a casa, ti dico!”, il nuovo “messia” si rivela essere in realtà una delle persone più umili ed oneste al mondo: egli stesso ammette di non avere alcunché di divino in lui, ed esclude anche le visioni angeliche o poteri di qualche tipologia.

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La nuova religione che curerebbe il Giappone

Questa religione è nata nel 2018, anno in cui Motohiro ha fondato il culto, dandogli il nome di “Motohiro to People”, abbreviato con mTop. L’obiettivo di Motohiro è uno solo: fare in modo che qualcuno segua lui ed i suoi correligionari, specialmente a lavoro. A differenza di molti altri culti e gruppi religiosi, non chiede neanche delle donazioni da parte dei partecipanti.

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L’unica capacità in possesso di Hisano, è quello di dare ai suoi “prescelti” il potere di “motivi religiosi” a coloro che si uniscono al suo tempio. Questo perché in Giappone vi è una regola che punisce ogni genere di discriminazione religiosa sul posto di lavoro; la fede di Motohiro, che si basa sul far andare le persone a casa in orario, rende per questo motivo molto difficile per i capi delle aziende mostrare la loro contrarietà.

Per molti giapponesi, questa religione è sicuramente qualcosa di grandioso: sappiamo bene il triste rapporto che esiste nel mondo lavorativo nipponico, con persone che muoiono anche per via del troppo lavoro (e con un vero e proprio termine che va a descrivere questo tipo di morte, cioè “Karoshi”).

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A solo 19 anni, Hisano decise di sfidare una delle concezioni più radicate e purtroppo sopportate dal popolo giapponese, non trovando per nulla invitante l’idea di ammazzarsi di lavoro. In Giappone per molti è normale svolgere più di 60 ore lavorative a settimana, poiché non rifiutare gli straordinari non è una pratica “accettata” dalla società. Grazie a Motohiro, adesso si avrà un buon motivo per non arrendersi alla pressione sociale.

Inoltre, la nuova religione continua a evolversi e ad acquisire nuove regole e principi: viene proibito rinunciare alla maternità, alle ferie dovute e alla malattia; i credenti inoltre non sono forzati a partecipare alle solite, tediose feste o celebrazioni di lavoro con i colleghi e dirigenti. A oggi, la mTop conta 12 mila credenti su Twitter, e nonostante essi abbiano un aspetto alquanto buffo, rimangono comunque molto utili alla società giapponese.

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Marina Flocco

Marina Flocco

Fruitrice seriale di videogiochi, anime, manga, tutto ciò che è traducibile dal giapponese.

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