Ideato un altro utilizzo dell’intelligenza artificiale: scovare le costruzioni abusive. In Francia, l’ufficio dell’agenzia delle entrate del paese ha deciso di servirsi di un sistema piuttosto moderno (e redditizio) per riuscire a scovare le piscine non regolari nel paese.
L’intelligenza artificiale utilizzata fa parte di un sistema sviluppato dalla società informatica francese Capgemini. Pare che con esso lo Stato sia riuscito a individuare oltre 20.356 piscine private abusive, che erano rimaste non dichiarate fino a quel momento.
Un numero piuttosto alto, che ha portato nelle casse del paese circa 10 milioni di euro in più in tasse. Considerando il notevole successo del sistema, la Francia sta pensando di utilizzarlo anche per altre strutture architettoniche potenzialmente costruite in modo abusivo, come le verande.
La procedura con cui è stata usata l’intelligenza artificiale anti-piscina
In Francia, il governo tassa le proprietà immobiliari in base al loro valore locativo, che aumenta se il proprietario costruisce strutture aggiuntive o attua miglioramenti (tra questi, ad esempio, proprio le piscine). Per fare un esempio: aggiungere una piscina da 30 metri quadrati significa un aumento delle tasse pari a 200 euro in più l’anno.
Questo ha spinto molti francesi a costruirle di nascosto sperando per il meglio, probabilmente incoraggiati anche dalla terribile ondata di caldo che ormai da diversi anni non dà tregua al paese.
Per trovare le piscine, l’IA di Capgemini ha sfruttato anche le informazioni ottenibili da Google, riconoscendo in modo automatico le piscine dalle fotografie aeree. Le foto sono state poi confrontate con i dati a disposizione dell’ufficio, inerenti agli immobili e ai dati fiscali.
La procedura era piuttosto semplice: se un indirizzo non aveva una piscina registrata nei dati, il proprietario si era finora reso colpevole di una frode fiscale. Eppure, il software non è stato un successo immediato, quando è stato inizialmente introdotto.
Infatti, all’inizio il programma copriva solo nove dipartimenti metropolitani su 96, e tendeva a confondere i panelli solari per delle piscine. Il margine d’errore era addirittura del 30%.
Comunque, a suscitare scalpore non è stato solo l’utilizzo che si è fatto dell’intelligenza artificiale, bensì il fatto che Google (nota in Francia per le sue controversie fiscali all’interno del paese) abbia accettato di collaborare con l’azienda francese Capgemini con lo scopo di scovare gli evasori fiscali.
Le regioni di Alpes-Maritimes, Var, Bouches-du-Rhône, Ardèche, Rhône, Haute-Savoie, Vandee, Maine-et-Loire e Morbihan hanno preso parte al processo, ma i funzionari fiscali affermano che ora potrebbe essere esteso a livello nazionale.
Fonte: ArsTechnica