Dopo diverse importanti iniziative contrarie alla pirateria, il Giappone ha reso piuttosto chiaro la sua categorica avversione a questo genere di attività per quanto riguarda i contenuti prodotti nel Sol Levante. Dopotutto, la pirateria sembra essere un problema molto grave per il paese: tra giugno e ottobre 2021, essa avrebbe causato la perdita di 800 miliardi di yen (circa 7 miliardi di dollari) ai creatori e publisher, una cifra superiore ai guadagni ottenuti dagli stessi nel medesimo periodo di tempo.
I publisher dei manga hanno iniziato a rispondere a questa problematica situazione in diversi modi, inclusa la possibilità di fruire in modo più facile dei vari manga mediante piattaforme digitali come Manga Plus e Mangamomo, andando così a chiudere i siti web contenenti materiale piratato o caricato illegalmente.
Ma questi interventi sono stati prodigati essenzialmente solo dai grossi publisher; cosa può fare allora qualcuno di meno rilevante, o un creatore indipendente non affiliato ad alcuna casa editrice? La pirateria per loro diventa qualcosa di potenzialmente letale per la propria attività. Ecco allora che in Giappone il governo ha deciso d’intervenire, aprendo un sito web che permette agli artisti di ricevere supporto per le questioni di pirateria.
Il Giappone amplia il suo intervento contro la pirateria
L’Agenzia degli Affari Culturali, facente parte del governo giapponese, ha realizzato un sito online che fornisce servizi di consultazione sulla pirateria. I creatori possono ricevere gratuitamente una consulenza attraverso la piattaforma governativa, nel caso essi trovino delle loro opere piratate. Degli avvocati specializzati sulla legge per il diritto d’autore saranno così pronti a dare i loro consigli attraverso la messaggistica digitale.
Sembra inoltre che l’Agenzia degli Affari Culturali si aspetti un forte riscontro da parte delle persone, arrivando così ad assumere oltre mille avvocati esperti del settore. Alcuni di essi inoltre conoscono le leggi sul copyright non solo del Giappone, ma anche del Nord America, l’Asia in generale e l’Unione Europea. A giugno, un portale online con informazioni su come far rimuovere materiale protetto da copyright è stato istituito dall’Agenzia governativa. Esso si concentrava sul copyright e la pirateria in paesi esterni al Giappone.
Questa decisione avviene diversi mesi dopo la creazione dell’Organizzazione Internazionale Anti-Pirateria (IAPO). Il core di essa è il CODA (Content Overseas Distribution Association), il quale consiste in più di trenta esercizi giapponesi intenti a combattere la pirateria, inclusi Studio Ghibli, Toei Animation, Kodansha, Shueisha, Shogakukan, Aniplex e Kadokawa. Ad essi, si aggiungono anche The Motion Picture Association e membri del Copyright Society of China, e anche alcune aziende vietnaminte e sudcoreane sarebbero in procinto di unirsi.
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