C’era una volta WhatsApp a pagamento. Fino a gennaio 2016, per utilizzare la nota app di messaggistica bisognava versare un canone annuale di 89 centesimi; ma poi, quando il gruppo Facebook ha comprato WhatsApp, dopo qualche tempo quel canone è stato rimosso e l’app è diventa gratuita.
Per Instagram e Facebook la storia è diversa: sono applicazioni che sono sempre state gratis sin dalla loro nascita, e che hanno vissuto grazie alle sponsorizzazioni inserite tra i post del feed.
Negli ultimi anni, questo è diventato il modello di guadagno del gruppo Meta (ex-Facebook), ma per diversi motivi non sembra più sostenibile.
E così, lentamente sono state introdotte alcune features a pagamento nelle varie app del gruppo, come per esempio gli Abbonamenti di Instagram. Come riporta The Verge, però questo sarebbe solo l’inizio: Meta vorrebbe costituire un gruppo di lavoro per costruire “possibili funzioni a pagamento” per WhatsApp, Facebook e Instagram.
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Meta, un piano per funzioni a pagamento per i suoi social
La notizia è stata riportata da The Verge, che è riuscita a ottenere un memo inviato ai dipendenti di Meta. Il gruppo che dovrebbe progettare nuove funzionalità a pagamento si chiama “New Monetazion Experiences”, e dovrebbe essere guidato da Pratiti Raychoudhury, attuale vicepresidente di Meta.
Il sito ha poi intervistato il portavoce del gruppo, John Hegeman: secondo lui, in “cinque anni” questo potenziale business costituito da funzionalità a pagamento “potrà fare veramente la differenza“. Anche se, il portavoce ha comunque ribadito che le pubblicità non lasceranno le app del gruppo, e che Meta non ha in piano qualche funzione a pagamento per disattivare gli ads.
Come abbiamo già ribadito sopra e in altri articoli, il modello di business di Meta non rende più come una volta e non è una sorpresa questa notizia. Uno dei motivi per questa “crisi” dipende dal calo dell’utilizzo delle applicazioni del gruppo da parte dei più giovani, in favore di concorrenti come TikTok.
Il secondo è dipeso soprattutto da Apple, che a partire da iOS 14.5 offre l’opportunità agli utenti di bloccare il tracciamento delle attività da parte delle app; questo impedisce annunci personalizzati su Facebook, e porta a un calo delle entrate provenienti da dispositivi iOS (e gli iPhone, per dire, occupano un buon 27% del mercato degli smartphone).
Vedremo come si evolverà la situazione, se il gruppo interno a Meta troverà delle features a pagamento che non siano troppo invasive e svantaggiose per l’utente finale.
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Fonte: [1]