Ogni anno, il Giappone sforna una grande quantità di anime. Che siano serie nuove, o continuazioni di opere già in corso, il materiale che viene rilasciato è di ogni tipo e ce n’è davvero per tutti i gusti. Basta dare un’occhiata ai calendari delle uscite per rendersi conto di quanti lavori sono pubblicati ogni stagione.
In questo panorama, è facile sentirsi sperduti o non riuscire a tenere traccia di tutto ciò che si guarda. Ma da quest’anno, potrebbe essere stata trovata una soluzione.
In occasione del 100esimo anniversario dell’esistenza degli anime, nel 2015 l‘Associazione dell’Animazione Giapponese aveva iniziato a lavorare ad un importante e ambizioso progetto: un database che ha il compito di raccogliere tutti gli anime mai esistiti, dal 1917 ad oggi. Tale database, è stato chiamato Anime Taizen.
In cosa consiste il database per gli anime lanciato dal Giappone
Taizen significa, in giapponese, “libro che colleziona tutte le cose inerenti alla materia” che in questo caso è costituito, appunto, dagli anime.
Dal 2015, il database ha fatto numerosi progressi e il progetto è stato finalmente considerato pronto per essere rilasciato al grande pubblico. Anime Taizen ha circa 15 mila titoli registrati, per un totale di più di 180 mila episodi.
È possibile fare una ricerca sul database filtrando i risultati in base al titolo della serie o dell’episodio, il numero degli episodi, la cronologia e in molte altre modalità. Per ora, il database sembra essere disponibile solamente in giapponese.
Ueno, un alto funzionario, ha aggiunto che il database può essere utilizzato per lo sviluppo delle risorse umane, la promozione all’estero e la ricerca. Ueno spera anche che le persone incontreranno nuove opere attraverso il database.
Come già detto, l’anno che viene considerato il periodo di nascita ufficiale dei “cartoni animati giapponesi” è il 1917. Una delle prime opere, prodotte quell’anno, fu “Nakamura Gatana”. La storia degli anime, però, è più antica di così. Alcuni studiosi la reputano addirittura precedente al 1907, ma ciò non è stato confermato poiché non è possibile datare con esattezza le opere.
E’ sin da prima dell’avvento dei film che il Giappone ha familiarità con gli anime. Ad essere cambiata, pensandoci bene, è solamente la tecnologia con cui sono state narrate le storie nel corso dei decenni. Ad esempio, una pratica antica molto diffusa era quella che consisteva nel raccontare storie attraverso l’uso di ombre e lanterne. Proprio quello è stato uno dei primi intrattenimenti mediante “figure colorate in movimento”.
Fonte: Anime News Network