Da sempre personaggio sopra le righe, Dennis Rodman ha deciso di voler dare una mano per risolvere lo spinoso che ha coinvolto la giocatrice della WNBA Brittney Griner. Come molti di voi sapranno la donna è stata arrestata in Russia, paese in cui dal 2015 gioca durante la pausa tra un campionato americano e l’altro, per possesso di sostanze ritenute illegali ovvero due cartucce per sigarette elettronica a base di olio di cannabis, con cui la giocatrice era solita alleviare il dolore causatogli dei diversi infortuni subiti nel corso della carriera (negli Stati Uniti l’uso è permesso).
Da quel 19 febbraio, giorno dell’arresto avvenuto nell’aeroporto Sheremetyevo di Mosca, la giocatrice dei Phoenix Mercury è infatti bloccata in carcere, dove dovrà rimanere per 9 anni a seguito della condanna inflittagli dal tribunale russo. Da subito la diplomazia americana si è messa al lavoro per riportare la donna nel proprio paese, ma la tensione tra i due paesi, mai così alta dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e tutto ciò che ne è conseguito, non facilita le trattative. Si è anche arrivato a parlare di un possibile scambio di prigionieri che coinvolgerebbe un altro cittadino americano, Paul Whelan e Viktor Bout, trafficante d’armi russo detenuto negli Usa e condannato a 25 anni di carcere.
In tutto questo si è quindi inserito Dennis Rodman. L’ex giocatore dei Chicago Bulls e dei Detroit Pistons ha infatti annunciato ai microfoni della NBC: “Ho avuto il permesso di andare in Russia per aiutare quella ragazza, sto cercando di andarci questa settimana“. Non sono stati forniti ulteriori dettagli sulla missione diplomatica, ma non è la prima volta che Rodman è impegnato in situazioni simili, diciamo anche piuttosto particolari. Resta da capire come verrà gestita la situazione, con un membro dell’amministrazione Biden che si è detto preoccupato, in quanto: “tutto ciò che non entra nella continuazione dei negoziati attraverso il canale stabilito rischia di complicare e ostacolare gli sforzi di rilascio”.
Dennis Rodman e l’amicizia con Kim Jong Un
Come detto non è la prima volta che Rodman è impegnato a incontrare leader mondiali. Infatti l’ex giocatore ha stretto nel corso del tempo un’improbabile amicizia con il leader nordcoreano Kim Jong Un, che ha incontrato personalmente più volte, come a Singapore nel 2018, a seguito del vertice che vide l’allora presidente americano Donald Trump incontrare lo stesso Kim. Inoltre nel 2014 l’ex giocatore NBA ha incontrato proprio il leader russo Vladimir Putin, definendolo come “Un ragazzo fantastico”. Chissà quindi che l’intervento di Rodman non possa dare una svolta positiva alle trattative per la liberazione di Brittney Griner.
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Fonte: ANSA