Da anni ci immaginiamo grandi cose per il futuro: macchine volanti, viaggi nel tempo o impianti “robotici” nei nostri corpi (vedasi il nostro approfondimento sui cyborg). A volte sono idee più fantasiose che realistiche; altre volte, invece, la realtà supera o si avvicina alla fantasia.
Questo è il caso di Brandon Dalaly, proprietario di una macchina Tesla, che ha scelto di impiantare nella propria mano la chiave dell’auto. E per l’uomo, non è nemmeno stata la prima operazione di questo genere.
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La chiave della Tesla nella propria mano: quando la realtà supera la fantasia
La “chiave” per aprire la propria Tesla che l’uomo si è fatto impiantare nella mano destra appartiene alla società VivoKey, che consiste un chip NFC ricoperto di sostanze biocompatibili come biopolimeri. Ecco il video dell’operazione da 400 dollari, che Brandon ha caricato sul proprio profilo Twitter, taggando tra l’altro Elon Musk (che ricordiamo essere il proprietario e fondatore di Tesla):
Come accennato, per Brandon non è stata la prima operazione: qualche tempo addietro aveva impiantato nella mano un chip contenente le chiavi di casa, che poteva memorizzare anche altre informazioni come i suoi contatti e il suo portfolio.
L’intera idea era che io avessi le chiavi della mia casa nella mano sinistra, e le chiavi della mia auto nella mano destra. […] Posso collegare una carta di credito al chip e posso usarla ovunque dove ci sono terminali “tap to pay”. […] Siamo al principio di questa tecnologia ed è un prodotto veramente di nicchia.
Brandon fa parte di un gruppo di un centinaio di persone che fanno da beta tester per questo tipo di chip VivoKey Apex: una compagnia che ha il proprio app Store, e che grazie a tali chip “puoi installare via wireless le app nel tuo corpo”, come dichiarato dallo stesso Brandon. Secondo l’uomo, questi chip sono “sicuri”, visto che operano con un corto raggio e con il medesimo principio del sistema NFC di pagamenti “del proprio smartphone”.
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